“CHIUDERE DI NOTTE IL PRONTO SOCCORSO DI CARMAGNOLA? NON SE NE PARLA PROPRIO…”

“LA VITA NON E’ UNA VOCE NEL CONTO PROFITTI E PERDITE DELL’ASL”. Una nota di Davide Nicco, consigliere regionale di Fratelli d’Italia

 

L’ospedale San Lorenzo di Carmagnola

Chiudere il pronto soccorso di Carmagnola di notte? Non se ne parla proprio, a costo di aprire una crisi politica in Consiglio Regionale.

A volte il calore fa fare dichiarazioni improvvide. Ma se per assurdo la volontà dell’Asl fosse confermata dall’assessorato regionale – cosa che non mi pare, stando alle rassicurazioni dell’assessore che ho immediatamente contattato – porterò immediatamente la questione in Consiglio Regionale, chiedendo a tutti i partiti ed ai singoli consiglieri di votare a favore o contro. E dubito che la maggioranza del Consiglio Regionale voterà a favore della chiusura notturna del Pronto soccorso di Carmagnola, e chi l’ha proposta dovrà trarne le conseguenze.

Credo però non si arriverà a questo: credo che sia l’asl che l’assessore regionale smentiranno a breve ogni ipotesi di chiusura, ponendo fine a questo “colpo di calore” estivo prima che prenda strade indesiderate.

Il Pronto soccorso non può rispondere solo a logiche economiche e statistiche: va mantenuto laddove in caso di emergenza non ci sono alternative di soccorso comode e veloci, come nel caso del Carmagnolese, da cui per arrivare al pronto soccorso di Chieri o Moncalieri si impiega fino a mezz’ora, tempo che può fare la differenza tra la vita e la morte. E la vita è qualcosa di più di una voce economica nel conto profitti e perdite di un’Asl.

Carmagnola ed il Carmagnolese si sono già dimostrati ragionevoli sulla questione del nuovo ospedale a Cambiano, rinunciando parzialmente ai loro desiderata – e ad un ricorso pendente al Tar – a vantaggio di un’armonia territoriale. Questo ha permesso l’identificazione di un sito di costruzione condiviso e la partenza della lunga procedura di progettazione e costruzione, dopo 40 anni di promesse mancate.

Ma questa volta non cederemo più e se necessario affiliamo le armi, perché il territorio ha già dato.”