Chieri, tutela della sicurezza, Fratelli d’Italia-AN: “Non ci confondiamo con le ronde”

Karol Vaccaro quadrSulle polemiche suscitate in consiglio comunale in materia di sicurezza, intervengono con una nota Karol Vaccaro, Coordinatore del circolo di FdI-AN Chieri e referente dell’ area del Chierese (nella foto), e il suo vice Alessandro Savarino

“Con riferimento alla mozione circa l’introduzione a Chieri dei cosiddetti “Osservatori delle criticità cittadine” elaborata dal circolo chierese di FdI – AN e presentata in Consiglio Comunale da Rachele Sacco, si puntualizza quanto segue.

La nostra proposta coniuga tutela della sicurezza e contrasto alla disoccupazione, e prevede l’istituzione della figura degli “Osservatori delle criticità cittadine”, cittadini chieresi, attualmente disoccupati, assunti mediante bando di concorso, tenendo conto del reddito, e retribuiti in voucher, con il compito di segnalare alle Forze dell’Ordine le criticità riscontrate nelle loro perlustrazioni osservative.

Detta figura differisce dalle cc.dd. ronde, tra il resto perché queste ultime sono composte di soli volontari non retribuiti, a differenza della figura da noi proposta. Appare grave che in consiglio comunale si travisi la realtà confondendo la ns. proposta con le cosiddette ronde, disciplinate da altre norme di legge.

La nostra proposta – non vietata da alcuna legge – si basa invero su norme pienamente vigenti, intanto l’art. 54 D.Lgs. n. 267/2000 (Testo Unico Enti Locali), come sostituito dall’art. 6 D.L. 23 maggio 2008 n. 92, che – alla stregua dell’art. 1 Regio Decreto n. 773/1931 – conferisce precisi poteri in materia di sicurezza urbana e incolumità pubblica in capo al Sindaco, quale Ufficiale del Governo a livello comunale.

Inoltre, in attuazione di ciò, il Decreto Ministeriale 5 agosto 2008 all’art. 2 obbliga il Sindaco ad intervenire “per prevenire e contrastare” le situazioni urbane di degrado che favoriscono fenomeni criminosi, così come le situazioni di danneggiamento al patrimonio pubblico e privato che determinano lo scadimento della qualità urbana, ed inoltre le situazioni che alterano il decoro urbano: è del tutto evidente che nella nostra città si riscontri un aumento esponenziale della percezione di insicurezza, dovuta anche alla sfiducia di molti Chieresi nel denunciare numerosi reati.

Ci si chiede se di tali norme sia a conoscenza il gruppo consiliare del PD chierese, dato che evita di citarle in consiglio comunale. Sarebbe opportuno che almeno il Sindaco di Chieri fosse a conoscenza dei poteri – e dei doveri – che le leggi vigenti gli impongono in tema di pubblica sicurezza, anziché invitare i chieresi ad arrangiarsi come possono, tramite gruppi Whatsapp e controlli di vicinato. O forse il Sindaco è a conoscenza di tali poteri ma ritiene di non utilizzarli, perché crede che a Chieri non ci siano problemi rilevanti per la sicurezza dei cittadini? 

Non si può tacere comunque che quanto riferito in Consiglio da esponenti del PD chierese in tema di ronde – per quanto irrilevante qui, essendo appunto la nostra una diversa proposta fondata su norme differenti – non risponda alla realtà del quadro normativo vigente in materia, ma evidenzi un errore palese.

Ben vero che la prima previsione normativa delle ronde, contenuta nel c.d. Decreto Maroni (art. 6 D.L. 23 febbraio 2009 n. 11), sia stata abrogata con la conversione in legge dello stesso Decreto tramite Legge 23 aprile 2009 n. 38.

Peccato – dato evidentemente ignoto ai consiglieri del partito di Renzi – che le cc.dd. ronde (Associazioni di cittadini non armati al fine di segnalare alle Forze di Polizia eventi che possano arrecare danno alla sicurezza urbana) siano state riproposte e debitamente approvate all’art. 3 commi 40 – 44 Legge 15 luglio 2009 n. 94, e quindi disciplinate analiticamente dal Decreto Ministeriale 8 agosto 2009. Trattasi di norme tuttora pienamente vigenti, e confermate autorevolmente pressoché per intero anche dalla Corte Costituzionale in un arresto giurisprudenziale del 2010.

Si dica piuttosto che la proposta in questione non piace politicamente al PD chierese, che però dovrebbe avere almeno la decenza e la correttezza di non camuffare il proprio rifiuto – esclusivamente politico, pretestuoso e privo di reali motivazioni – con errate contestazioni di illegittimità della ns. proposta sotto il profilo legale. 

Forse l’attuale Amministrazione Comunale preferisce spendere i soldi pubblici, tra il resto, in fantasmagorici Festival dei beni comuni, oppure destinando quasi 30.000 Euro ad un’impresa per le campagne di comunicazione del 2016 dell’Ente Pubblico, tra cui iniziative di dubbia utilità quali “creare un logo per dare una identità unica al territorio chierese” (848 Euro dei contribuenti per la cronaca!), territorio che forse perderà l’ospedale, ma poco importa.  

Quanto poi alla posizione assunta in merito alla ns. mozione da alcuni gruppi di opposizione, la Lista per Chieri dovrebbe essere in teoria all’opposizione dell’attuale maggioranza, ma si stenta francamente a crederlo o forse manca solo di argomenti in merito. Quanto al Movimento Cinque Stelle, appare singolare che si motivi il rifiuto ad una proposta concreta a favore della sicurezza dei cittadini sulla base di richiami ad un passato non felice del Paese. Ciò denota carenza di idee e proposte concrete su una tematica come quella della sicurezza che forse sta poco a cuore ai seguaci di Beppe Grillo, non interessati a realizzare in modo costruttivo qualcosa di utile per i Chieresi, specialmente se la proposta giunge da un partito di Centrodestra. Partito che non mancherà comunque di continuare le proprie battaglie nell’interesse dei Chieresi,   sempre in mezzo alla gente.”