Chieri e l’antenna 5G. “Sindaco con le mani legate? Facile voltarsi dall’altra parte…”

Sulla questione dell’antenna che sorgerà in Strada Vallero a Chieri e che ha sollevato forti proteste da parte degli abianti della zona, ospitiamo il parere di un lettore pubblicando integralmente la lettera che ha inviato alla nostra redazione.

Egregio Direttore, mi riferisco alla questione sull’ impianto 5G di Strada Vallero riguardo al quale i residenti sono giustamente preoccupati. Il fatto che il Sindaco affermi di avere le mani legate in quanto l’installazione sorge su una proprietà privata e ha il parere positivo dell’Arpa non mi convince. I sindaci hanno ampi poteri sanzionatori e di intervento soprattutto quando è in ballo la salute dei cittadini. Ora il fatto che un’istallazione sia anche solo potenzialmente inquinante nel territorio circostante impone un controllo accurato e un intervento da parte dell’Amministrazione Pubblica, indipendentemente dal fatto che le antenne e i ripetitori sorgano su una proprietà privata. Ma forse è più facile voltarsi dall’altra parte e assecondare lo strapotere delle compagnie telefoniche: ad esempio ho visto negli ultimi mesi sorgere numerose installazioni del 5G su molti condomini di Chieri. Installazioni immagino che offrono un ritorno economico dai distributori ai condomini, ma che interessano e irradiano anche gli edifici circostanti. La letteratura scientifica è divisa a riguardo, ma in pratica si sa ancora molto poco riguardo alla effettiva sicurezza di questi impianti e dovrebbe valere il principio di precauzione come regola di un’Amministrazione attenta al benessere dei cittadini. Anche perché (e incrociamo le dita) alcuni ipotizzano che tali impianti porteranno a un incremento significativo delle patologie tumorali al cervello, alla tiroide e alle ghiandole surrenali. E rischiare tali malattie per il gusto di accendere ad esempio la lavatrice mentre si è fuori casa, mi sembra assurdo. Per ultimo ma anche’essa importante la questione estetica dato che queste antenne sono completamente incongrue con gli edifici di una città come Chieri.

Cordiali saluti

Dino Mammola