PECETTO – Il 20 maggio vanno in scena 100 anni di storia a ritmo di swing.

SETE%20CILIEGIE%20E%20QUALCHE%20SWING%20foto%20hr“Sete, ciliegie e qualche swing” è il titolo dello spettacolo – inizialmente voluto dalla Proloco nel 2015 per celebrare i 100 anni della coltivazione della ciliegia Vittona – che il Gruppo del Cerchio riproporrà in scena venerdì 20 maggio alle ore 21.00, presso la Chiesa dei Batu’, in piazzale Roma.

A curare il lavoro, che ripercorre a ritmo di swing la storia del paese diventato famoso nel mondo grazie alle ciliegie, è la compagnia il Gruppo del Cerchio, che torna a casa dopo aver girato il mondo con i propri progetti ‘green’, da Milano, con il documentario Pierre Rabhi. Il mio corpo è la terra (il primo lavoro italiano dedicato al “Gandhi della terra”), a Londra con le canzoni dello spettacolo Song of the Earth (finalista al Sustainable Practice Award del Festival Fringe di Edimburgo 2014) e numerose altre produzioni.

«La rappresentazione vede in scena Susanna Paisio e Francesco Varano, i costumi sono curati da Luciana Ciliento, luci e audio di Franco Novello – così Carola Benedetto, regista dello spettacolo – Racconta gli ultimi 100, rocamboleschi, anni della vita del paese e dei suoi abitanti. Una piccola storia, per raccontare la grande storia di una coltivazione nuova, portata dalla Francia, che dai Pirenei a Tokyo e da Trofarello fino all’America salverà l’economia della piccola comunità pecettese, cambiandole radicalmente il futuro, grazie al coraggio e alla lungimiranza di un avvocato, che diventerà sindaco, e di un parroco. In scena anche una perpetua intenerita, una sarta modista che disegna abiti per la Regina e un sindaco perso dietro ai ‘cuchèt’, ma anche tanti altri personaggi onirici e inaspettati che attraversano il palco per circa un’ora, in una sorta di giostra dal ritmo serrato e… ‘swingato’».

Il copione è liberamente ispirato al volume 100 anni di ciliegie di R. Boldrini e G. Labanca e agli aneddoti di Michele Bosso. «Questo spettacolo ha qualcosa di magico – confessa la drammaturgaÈ come se fosse una sorta di voce arcaica della comunità, dei nostri antenati. I personaggi mi si sono presentati con una personalità, una fisionomia e un carattere già bell’è fatti. Il mio lavoro è stato più che altro quello di dare loro ascolto e mettere ordine. Il resto c’era già e ha aiutato molto anche gli attori. Quando abbiamo debuttato, la scorsa estate, quello che più mi ha commossa è stato sentire la gente vicina, stretta a noi e alla storia. Ne era parte e per questo cantava, piangeva e rideva. Ma soprattutto ricordava. È stata un’emozione molto forte per tutti. Sono quelle sere che ti rammentano perché fai teatro».

Una rappresentazione dunque da non perdere per gli appassionati della storia di Pecetto… e non solo. Biglietti: intero 10 € – ridotto 8 €

 

Sandra Pennacini