Osasco: Jazz Visions 2016, 11 giugno – 19 novembre
Un’edizione piena di sorprese quella del Jazz Visions 2016, presentata direttamente dal direttore artistico Luigi Martinale e dal presidente dell’Associazione “Michele Ginotta” Mauro Comba, due nomi legati indissolubilmente a questo progetto, due persone che sin dalla prima edizione hanno investito le loro energie affinché la rassegna diventasse quello che è oggi agli occhi tutti: uno dei più conosciuti e rinomati eventi jazzistici a livello internazionale.
Le parole di Luigi Martinale, direttore artistico
“Ma quando inizia Jazz Visions?” Questa ormai è la domanda, quando in primavera incontro amici e appassionati di musica: Jazz Visions è radicato sul territorio, un appuntamento consueto, riconoscibile, atteso. Mai avrei immaginato all’inizio di questa avventura di raggiungere un risultato simile. E durante i mesi invernali, febbrili di contatti, idee utopiche, dubbi sulla possibilità di riuscire a dar vita ad una nuova edizione, spesso mi ritornava in mente la domanda che mi sarei sentito rivolgere: “Ma quando inizia Jazz Visions?”. E allora mi rimettevo al lavoro con entusiasmo: “là fuori ci aspettano!” Andiamo ad iniziare, per la settima volta! E sfogliando questo opuscolo mi stupisco nel vedere Enrico Pieranunzi, Tiziana Ghiglioni, Francesco Bearzatti, Giovanni Falzone, i Gaia Cuatro, Tino Tracanna, Harold Danko, Flavio Boltro, Olivier Ker Ourio, Emmanuel Bex, la WP Orchestra e provo soddisfazione e orgoglio nelle collaborazioni con Il Conservatorio di Musica “Ghedini” di Cuneo, con l’Associazione Amici della Musica di Savigliano, l’Associazione Amici della Musica di Busca, l’Associazione Collegium Artium di Saluzzo. E quasi mi sorprendo nel vedere realizzate idee che all’inizio sembravano velleitarie, come le Visions teatrali, novità di questa stagione. E continuo a stupirmi della squadra di fotografi, capitanati da Giorgio Vergnano, che ci segue ovunque.
E il grazie che rivolgo a istituzioni e privati, che rendono tutto ciò possibile, non è di circostanza, ma profondamente sentito.
Le parole di Mauro Comba, presidente dell’Associazione “Michele Ginotta”
42 i concerti di Jazz Visions dal 2009 al 2015: 195 i musicisti, provenienti da 12 paesi diversi (Argentina, Brasile, Danimarca, Francia, Inghilterra, Italia, Olanda, Principato di Monaco, Russia, Svezia, Svizzera, U.S.A.), oltre 2 corali giovanili. E Jazz Visions (p)e(r)siste, sostenuta dalla Regione Piemonte, dalle Amministrazioni di Bagnolo P.te, Osasco, Pinerolo, Saluzzo, dalla Ditta GSE e dalla Ditta Giletta, capofila di una cordata di imprenditori senza i quali non potremmo esistere. Permettetemi ora una metafora per spiegare come e cosa vorremmo essere, oggi, nel nostro mondo: come le 4 musiciste su una zattera che affonda di un racconto di Hrabal, e non smettere di suonare: – E il rettangolo della zattera cominciava già a sparire sott’acqua, i lampioncini toccarono l’acqua ma le ragazze, con l’acqua fin sopra le ginocchia, continuarono a suonare…l’acqua arrivava loro alla vita, ma le ragazze continuavano a suonare… E i lampioncini sibilarono e si spensero, alcuni si erano staccati e galleggiavano sulla superficie dell’acqua, le ragazze avevano sollevato i loro strumenti fino al mento ma continuavano a suonare, l’acqua gli era arrivata al petto, le ragazze sollevarono i mandolini sopra la testa e tentarono di continuare a suonare ma l’acqua era salita tanto che i loro piedi persero la presa sul fondo della zattera…solo allora la musica tacque, le ragazze nuotavano, spingevano dolcemente davanti a sé i loro strumenti…E le quattro suonatrici, quando ebbero la terra sotto i piedi, rovesciarono fuori l’acqua dai loro strumenti e, siccome avevano perso i plettri, strimpellavano sulle corde con le dita e uscivano dall’acqua bassa del fiume modellate dalla luce argentea della luna e non potevano celare i bei seni e i ventri sodi, e poi le gambe forti e le caviglie sottili…E le ragazze sentivano quanti occhi le stavano a guardare, ma non avevano di che vergognarsi. Sollevarono ancora di più le gabbie toraciche modellate dalle camicette incollate…e…il parroco, che guardava col cannocchiale i corpi di quelle belle ragazze disse: “Ma gente mia!…gente mia, la bellezza non va contro il Signore, al contrario!”.
VISIONS MONOLOGHI – Le serate di quest’edizione di Jazz Visions si apriranno con dei brevi monologhi. Interpretati da Michele Azzarito, scritti da Mauro Comba, per la regia di Antonella Paglietti
PROGRAMMAZIONE 2016
La rassegna prende il via ad Osasco sabato 11 giugno in piazza della Resistenza con l’Harold Danko Quintet: Harold Danko, pianoforte, Gigi Di Gregorio, sassofoni, Franck Taschini, sax tenore, Simone Monnanni, contrabbasso, Luigi Bonafede, batteria.
Gli incontri sono stati linfa vitale per tutta la storia del jazz: incontri di culture, di uomini e di esperienze. E ancora oggi gli scambi e la condivisione producono arte e bellezza. Harold Danko è depositario della grande tradizione del jazz: dopo anni a stretto contatto con chi ha scritto la storia condivide spesso, con grande piacere, la sua musica con Gigi Di Gregorio e altri musicisti italiani che parlano il suo stesso linguaggio. E per questa volta anche con il monegasco Franck Taschini, gradito ospite del gruppo.
HAROLD DANKO
Pianista e compositore nativo dell’Ohio è riconosciuto tra i migliori esponenti del jazz di oggi; la sua carriera vanta collaborazioni con alcune delle leggende del jazz tra cui Chet Baker, Gerry Mulligan, Thad Jones, Mel Lewis, Lee Konitz e Woody Herman. Si è esibito nei maggiori locali jazz in tutto il mondo, nonché in Tv; celebre il video “Live in Tokio” con Chet Baker. Nel corso degli ultimi due decenni è diventato sempre più noto come band leader, compositore e pianista solista, ed è ben documentato con più di trenta CD prodotti dalle prestigiose Steeplechase e Sunnyside. Ha insegnato nelle più importanti Università tra le quali la facoltà della Manhattan School of Music di New York.
GIGI DI GREGORIO
Ha partecipato a Music China a Shanghai, Eurojazz di Ivrea, Jazz Festival Borja, Spagna, Monaco Jazz Chorus, Jazz Italiano a Antibes, Mercedes Jazz Festival, Ventimiglia Jazz, Due Laghi Jazz Festival di Avigliana, Monte Carlo Jazz Festival, Mosca Music Kermesse e diverse altre rassegne.
È stato votato tra i migliori nuovi talenti nel sondaggio Top Jazz pubblicato dalla rivista Italiana Musica Jazz a Gennaio del 2015. Il nuovo album live registrato con Harold Danko è stato segnalato al Ballots Jazz Pool USA 2014 dal noto critico statunitense Larry Kart. E’ Endorser sassofoni e ance Lupifaro.
FRANCK TASCHINI
Nato a Monaco, ha iniziato gli studi di sassofono classico, per poi passare al jazz sotto la guida di Roger Grosjean. Molto attiva la sua collaborazione con musicisti francesi: nei gruppi di Jacques Ferrandez, il quartetto di Linus Olsson, il recente progetto “Miles a bordo” con François Chassagnitte, Linus Olsson, Laurent Sarien e Piergiorgio Marchesini. Collabora inoltre con Eddy Gaulein Steff e nel 2008 ha suonato nell’ensemble “Costa Azzurra Big Band” che ha ospitato Pietro Tonolo, Flavio Boltro, Mario Stanchev, Philippe Petrucciani. Da anni collabora con gli italiani Gigi Di Gregorio, Riccardo Anfosso e Massimo dal Pra.
SIMONE MONNANNI
La sua attività è testimoniata da grandi nomi del jazz: Gianni Basso, Emanuele Cisi, Luca Begonia, Antonio Faraò, Alfred Kramer, Tony Mann, Riccardo Zegna, Harold Danko, Rudy Migliardi, Luigi Bonafede, Stefano Bagnoli, Dado Moroni, Middelhoff Barend, Gianni Cazzola, Franco Mondini, Claudio Capurro, Andrea Pozza, Massimo Faraò, Emmanuel Bex, Joanna Rimmer, Carol Sudhalter, Giampaolo Casati, Humberto Amesquita, Massimo Manzi, Tullio De Piscopo, Sandro Gibellini, Pietro Tonolo, Paul Jeffrey, Woody Shaw Jr, Drè Pallemaerts, Alfredo Ferrario, Rossano Sportiello, Roberto Colombo, Renzo Arbore, Lino Patruno.
LUIGI BONAFEDE
Pianista e batterista, si è formato negli anni ‘70 al “Capolinea” di Milano, dove ha avuto modo di incontrare i più noti e rappresentativi jazzisti italiani. Ha partecipato come leader di propri gruppi ai più importanti festival nazionali e internazionali: Umbria Jazz, San Remo, Pescara, La Spezia, Alassio, Ciak di Milano, Siena, Grande Parade du Jazz di Nizza, Jazz Jamboree di Varsavia, festival di Dhurarn (North Carolina), Montreaux, Amsterdam, Belgrado, Parigi. Ha collaborato con: Gianni Cazzola, Enrico Rava, Massimo Urbani, Claudio Fasoli, Tullio De Piscopo, Pietro Tonolo, Roberto Gatto, Maurizio Giammarco, Gianni Basso, Tiziana Ghiglioni, Flavio Boltro, Kenny Clarke, Lee Konitz, Steve Grossman, Sal Nistico, Pat LaBarbera, James Moody, Joe Newman, George Coleman, Lew Tabackin, Curtis Fuller, Bob Berg, Kay Winding. Ha vinto nel ‘97 il concorso di arrangiamento di Barga.
CHET – monologo di Michele Azzarito
Venerdì 24 giugno in piazza Foro Boario, a Cuneo, alle ore 21,30, In collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica G.F.Ghedini di Cuneo si esibiscono “Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale” in “Vocal Visions”. Le voci più brillanti del Conservatorio si incontrano con star di livello internazionale in un luogo d’eccezione nel cuore della città di Cuneo. Tiziana Ghiglioni, voce, Luigi Martinale, pianoforte e arrangiamenti, Flavio Boltro, tromba, Tino Tracanna, sassofoni, Paolo Franciscone, batteria, Mauro Battisti, contrabbasso, Silvia Bocca, voce, Cinzia Carraturo, voce, Stefania Gatto, voce, Susanna Ossola, voce, Aura Nebiolo, voce, Claudia Paradiso, voce, Chiara Spezzano, voce, Valentina Vercelli, voce.
Produzione originale per Jazz Visions 2016 e Presentazione del CD “MOODS”, il secondo CD prodotto da Jazz Visions: un progetto realizzato da Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale, con il gruppo vocale Vocal Visions, Mauro Battisti, Paolo Franciscone e la partecipazione di Tino Tracanna.
Unire il melodismo di Carla Bley con una spruzzata di Ellington, amalgamare l’omaggio a Sarah Vaughan e Mel Tormè con un Just Friends che li ha consegnati alla storia, unire l’astrattismo di Steve Lacy con le composizioni siderali degli E.S.T.; un paio di brani di Luigi Martinale e un pizzico di Paul Simon. Servire bollente.
TIZIANA GHIGLIONI
La tournée teatrale con lo spettacolo “Shakespeare/Ellington”, con Giorgio Gaslini e Giorgio Albertazzi, è l’inizio della sua carriera. Con “Lonely Woman”, del 1981, si pone all’attenzione
del pubblico e della critica. Negli anni successivi afferma il suo ruolo di spicco nel panorama del jazz italiano collaborando con alcuni dei più noti jazzisti nazionali: Enrico Pieranunzi, Paolo Fresu,
Franco D’Andrea, Gianluigi Trovesi e Enrico Rava e internazionali: Chet Baker, Steve Lacy,
Mal Waldron, Paul Bley e Lee Konitz. Pino Candini, direttore di Musica Jazz la soprannominerà
“First Lady” del jazz italiano. Nel 1994 ha vinto il premio Tenco per il disco “Tiziana Ghiglioni canta Luigi Tenco”. Nel 2005 ha ricevuto il premio “Iseo”. Nel 2007 e 2010 ha ricevuto due nomination
come Best Jazz Singer agli Italian Jazz Awards – Luca Flores. È titolare della cattedra di Canto Jazz presso il conservatorio di Cuneo.
FLAVIO BOLTRO
Talento precoce, si diploma al Conservatorio G. Verdi di Torino. A 25 anni entra a far parte di Lingomania, con Roberto Gatto alla batteria, Furio Di Castri al contrabbasso, Maurizio Giammarco al sax, Umberto Fiorentino alla chitarra, che si aggiudicherà per due volte consecutive il premio per il miglior disco e miglior gruppo dell’anno. Collabora quindi con Steve Grossman, con il quale si esibisce regolarmente in club e festival internazionali in quintetto con Cedar Walton, Billy Higgins e David Williams, ma anche con Clifford Jordan e Jimmy Cobb. Altra determinante formazione per il suo percorso musicale è l’originale trio con Manu Roche alla batteria e Furio Di Castri al contrabbasso, poi trasformatosi in quartetto con l’arrivo del sassofonista Joe Lovano. Nel 1984 viene eletto “miglior talento” dalla rivista Musica Jazz. Nel 1994 viene scelto da Laurent Cugny come trombettista della francese Orchestre National du Jazz. Entrerà quindi nel sestetto di Michel Petrucciani, formazione con cui avrà risonanza in tutto il mondo. La sua carriera proseguirà con una impressionante serie di collaborazioni di alto prestigio.
TINO TRACANNA
Figura di spicco del jazz italiano, fa parte dal 1981, fino ai primi anni ‘90, del pluripremiato Quartetto di Franco D’Andrea. Dal 1983 fa inoltre parte del Quintetto di Paolo Fresu con cui ha compiuto tour in Italia e all’estero e inciso molti album, spesso premiati dalla critica. Ha collaborato a lungo con la vocalist Tiziana Ghiglioni. Lunghissimo l’elenco di grandi musicisti con cui ha collaborato e inciso un centinaio di dischi nel corso della sua carriera. Dal 1985 è leader di un proprio gruppo con il quale realizza diversi album, ottimamente accolti da critica e pubblico. Attualmente ricopre l’incarico di Responsabile del Dipartimento Jazz presso il Conservatorio G. Verdi di Milano.
LUIGI MARTINALE, PIANOFORTE
La sua formazione musicale ha seguito due strade: la musica classica e la musica afro-americana. Concentra l’aspetto espressivo del suo lavoro sia sul versante pianistico sia su quello compositivo
e dell’arrangiamento, come testimoniano le sue numerose incisioni discografiche. Con il bassista Drew Gress, ha registrato gli album “Sweet Marta” e “Le Sue Ali”. Durante la sua attività professionale, ha collaborato con Fabrizio Bosso, presente in tre CD, Paolo Fresu, Tino Tracanna, Flavio Boltro, Reuben Rogers, Anne Ducros, Gianni Basso, Emanuele Cisi, Gianni Coscia, Eddy Palermo, Tom Kirkpatrick, Felice Reggio, Alfredo Ponissi, Amanda Carr, Maria Pia De Vito, Alberto Mandarini. Ha registrato diversi dischi per etichette giapponesi: nel 2012 ha suonato in un tour di concerti per piano solo che ha toccato le città di Hiroshima, Tokyo e Suzuka. Collabora con il bassista Reuben Rogers, con cui ha registrato “Strange Days” e “Face The Music”.
Insegna Pianoforte Jazz presso il Conservatorio “Ghedini” di Cuneo.
MAURO BATTISTI
Diplomato in contrabbasso ha poi perfezionato gli studi con Stafford James e con Buster Williams, Victor Gaskin e Andy Gonzales. Ha suonato nei più importanti Jazz Festival italiani ed esteri.
Ha collaborato e registrato con importanti nomi del Jazz italiano ed internazionale: Maurizio Giammarco, Stefano Di Battista, Flavio Boltro, Antonio Faraò, Massimo Urbani, Lee Konitz, Benny Golson, Al Cohn, Charles Davis, Paolo Porta, Eddie Lockjaw Davis, Steve Grossman, Houston Person, Barry Harris, Etta Jones, Al Grey, Joe Newman, Ernie Watts, Rosario Giuliani, Leroy Williams, Lawrance Marable, Ronnie Cuber, Sal Nistico, Cedar Walton. Ha partecipato alla registrazione di numerose colonne sonore cinematografiche, teatrali e radiofoniche sotto la direzione di Ennio Morricone, Nicola Piovani e Luis Bacalov. Ha tenuto per cinque anni corsi di improvvisazione jazz presso la Scuola Popolare di Musica di Testaccio e la St. Louis Jazz School di Roma. Ha pubblicato una serie di articoli sulla tecnica del Walking Bass sul prestigioso magazine inglese “Double Bassist”.
PAOLO FRANCISCONE
Il suo stile musicale è radicato nella tradizione jazzistica e nell’evoluzione bebop, ma totalmente aperto a qualunque influenza contemporanea proveniente da culture e musiche differenti. Inizia lo studio negli anni ’80 con Marco Volpe e Roberto Gatto e segue diversi laboratori con Peter Erskine. Durante la suo percorso ha suonato e registrato con diversi musicisti tra i quali: Mal Waldron, Norma Winstone, Drew Gress, Garrison Fewell, Amanda Carr, Barney Kessel, Jiggs Whigham, Audrey Morris, Gianluigi Trovesi, Flavio Boltro , Franco Cerri, Tiziana Ghiglioni, Claudio Fasoli, Gianni Coscia, Emanuele Cisi, Tino Tracanna, Gianni Basso, Giorgio Licalzi, Fabrizio Bosso, Roy Paci, quintetto classico Architorti. Ha lavorato in progetti teatrali con diversi attori e registi tra i quali: Michele Di Mauro, Renzo Sicco (Assemblea Teatro), Mauro Avogadro (Teatro Stabile Torino), Gabriele Boccacini (Stalker Teatro) e con danzatori contemporanei come Rosita Mariani e Roberto Castello. Ha svolto per 15 anni attività didattica presso il “Centro Jazz Torino”.
“I giovani incontrano i Big. Questo il nocciolo del progetto VOCAL VISIONS, frutto della collaborazione del Conservatorio “G.F.Ghedini” di Cuneo con JAZZ VISIONS. Il risultato di un work in progress dei giovani studenti che si sono preparati in una formazione vocale non contemplata dai programmi accademici, in un percorso davvero unico, fianco a fianco con grandi professionisti, a partire dai docenti Tiziana Ghiglioni e Luigi Martinale, ideatori e responsabili del progetto.
Un gruppo di eccellenza per una festa nel cuore della città”.
Francesco Pennarola
direttore del Conservatorio di Musica “G.F.Ghedini” di Cuneo
Installazione di MICHELANGELO TALLONE
Sabato 9 luglio alle ore 21,30 a Revello presso le Officine Giletta di via de Gasperi 1 si esibiscono in “Gaia Cuatro” i musicisti Aska Kaneko, violino e voce, Gerardo di Giusto, pianoforte, Tomohiro Yahiro alle percussioni, Carlos “El Tero” Buschini al basso e contrabbasso.
Torna l’ormai consueto appuntamento alle Officine Giletta, luogo che per un giorno si trasforma in sala da concerto. La musica dei Gaia Quatro racconta e incarna il vero senso della contemporaneità odierna che è culturale e geografica. L’incontro di due fra i più talentuosi musicisti della scena jazz giapponese e due fra i maggiormente creativi ed innovativi musicisti argentini, attivi in Europa, dà vita ad una miscela esplosiva dove la passione, il fuoco ed il ritmo argentino si uniscono all’eleganza, alla raffinatezza e alla spiritualità tipica del sol levante. Due mondi e culture apparentemente agli antipodi si fondono in qualcosa che sfugge alle definizioni, jazz e world music diventano termini insufficienti per esprimere appieno la loro poetica.
Non resta che ascoltare.
GERARDO DI GIUSTO
Pianista, compositore e arrangiatore argentino, vive da molti anni a Parigi, dove ha ottenuto il Diploma Superiore di direzione d’Orchestra alla Scuola Normale di Musica. Ha maturato un’esperienza formidabile nel tango e nei ritmi della musica latina, grazie a prestigiose collaborazioni: Orlando Poleo, Juan José Mosalini, Julia Migenes, Armelita Baltar -la cantante di Astor Piazzolla. Le sue opere vengono eseguite da numerose orchestre in Francia, Argentina e Cuba. Dirige il suo quintetto a corde Camerata Ambigua e con Buschini, Javier Girotto e Minino Garay, ha fondato i Cordoba Reunion.
ASKA KANEKO
Violinista, compositrice, direttrice d’orchestra, cantante, inizia lo studio del violino all’età di 4 anni, per poi vincere nell’adolescenza il gran premio internazionale di composizione per quartetto a Londra, dove si trasferisce nel 1994 e fonda i Mekong Zoo. Ha alternato la carriera di direttrice d’orchestra ad una serie di progetti di sperimentazione musicale tra il suo paese e l’Europa. Tra i più importanti ricordiamo l’Aska String, l’Asian Fantasy Orchestra e l’Asian Bow String Orchestra (monumentali progetti musicali pan-asiatici che hanno coinvolto musicisti di India, Giappone, Cina, Mongolia, Corea, Indonesia, Uzbekistan). Nel 1998, è premiata con il Bessie Music Award per la sua collaborazione con Yoshiko Chuma & the Crash Orchestra. È inoltre conosciuta in Giappone come compositrice e direttrice musicale di alcuni tra i più grandi spettacoli del Paese.
TOMOHIRO YAHIRO
Percussionista, nato a Tokyo, ha vissuto a lungo alle Canarie, dove ha imparato a suonare batteria e percussioni con gruppi locali di latin rock. Rientrato in Giappone nell’80, ha collaborato con i più importanti musicisti jazz giapponesi (Yosuke Yamashita, Shigeharu Mukai, Fumio Itabashi, Kazutoki Umezu, Minako Yoshida). Si esibisce anche con Kazumi Watanabe, Taeko Onuki, Lisa Ono, Minako Yoshida e il gruppo Coba. È membro del gruppo rock Jagatara e di quello jazz Shakushain, tra i più noti in Giappone. Recentemente collabora con l’ensemble di percussioni senegalesi Sophie Ker Gi.
CARLOS EL TERO BUSCHINI
Contrabbassista, argentino originario della provincia di Cordoba, vive in Italia e lavora tra Parigi, l’Argentina e l’Europa. Dopo gli studi di chitarra classica, basso elettrico e contrabbasso, ha collaborato con tantissimi musicisti, tra i quali ricordiamo Franco D’Andrea, Joe Santiago, Bojan Z, Juan Carlos Caceres, Luis Agudo, Havana Mambo, Franco Mussida.
ASTOR monologo di Michele Azzarito – Opere di MARCO RIZZO
PRESENTAZIONE FOTOGRAFICA A CURA DI CLICK & JAZZ CON MARIANGELA CORRIAS, DANIEL CHAUVET, MIRCO SALETTI, MASSIMO TURSI, GIORGIO VERGNANO E DI “CLICK & JAZZ JUNIOR” CON CHIARA AMPARORE, LARA FANTONE, MICHELE FILIPPUCCI, ALBERTO PERRO.
Mercoledì 27 luglio a Saluzzo presso la Confraternita della Misericordia (Chiesa della Croce Nera), alle ore 21,15 in collaborazione con l’associazione “Amici della Musica di Savigliano” all’interno della rassegna “Recondite Armonie” e l’Associazione Collegium Artium di Saluzzo, inaugurazione di “Jazz Visions – Piano Series” (Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro fino a 18 anni e oltre i 65). Posti limitati, si consiglia la prenotazione.
ENRICO PIERANUNZI, PIANO SOLO
Un musicista di assoluto prestigio ad inaugurare il primo appuntamento di Jazz Visions – Piano Series: la “Croce Nera”, come comunemente viene chiamata la meravigliosa Confraternita della Misericordia, è un luogo suggestivo e pieno di storia che offre la possibilità di immergersi in un concerto totalmente acustico. Enrico Pieranunzi è uno dei pianisti più amati del mondo jazzistico internazionale, un poeta del pianoforte, costruttore di geometrie sonore che colpiscono sempre direttamente al cuore, sa essere lirico e allo stesso tempo swingare con forza. Nat Hentoff, un’autorità della critica statunitense, ha scritto: “Pieranunzi è un pianista di intenso lirismo, in grado di swingare con energia e freschezza e, nello stesso tempo, di non perdere mai la sua capacità poetica. La sua musica canta” .
Nato a Roma nel 1949, Enrico Pieranunzi è da molti anni tra i protagonisti più noti ed apprezzati della scena jazzistica internazionale. Pianista, compositore, arrangiatore, ha registrato più di 70 Cd a suo nome spaziando dal piano solo al trio, dal duo al quintetto e collaborando, in concerto o in studio d’incisione, con Chet Baker, Lee Konitz, Paul Motian, Charlie Haden, Chris Potter, Marc Johnson, Joey Baron. Pluripremiato come miglior musicista italiano nel “Top Jazz”, annualmente indetto dalla rivista “Musica Jazz” (1989, 2003, 2008) e come miglior musicista europeo (Django d’Or, 1997) Pieranunzi ha portato la sua musica sui palcoscenici di tutto il mondo esibendosi nei più importanti festival internazionali, da Montreal a Copenaghen, da Berlino e Madrid a Tokyo, da Rio de Janeiro a Pechino. E’ l’unico musicista italiano di sempre ed uno dei pochissimi europei ad aver suonato e registrato nello storico “Village Vanguard” di New York. La prestigiosa rivista americana “Down Beat” ha incluso il suo cd “Live in Paris”, in trio con Hein Van de Geyn e André Ceccarelli (Challenge), tra i migliori cd del decennio 2000/2010.
BILL monologo di Michele Azzarito
Sabato 17 settembre al Teatro Politeama di Saluzzo alle ore 21,15 (Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro) “Oliver Ker Ourio Trio” con Oliver Ker Ourio, armonica cromatica, Emmanuel Bex, organo Hammond, Matthieu Chazarenc alla batteria.
Olivier Ker Ourio è considerato il vero erede di Toots Thielemans e di tutto ciò che significa jazz eseguito con l’armonica cromatica. La sua musica è fresca, inaspettata, non riconducibile ad altri percorsi ormai noti, a tratti memore dell’isola di Reunion, dove è cresciuto. Insieme ad Emanuel Bex, un’autorità dell’organo Hammond, e al batterista Chazarenc, vi attirerà nel suo mondo musicale e diventerete ben presto suoi fan.
OLIVIER KER OURIO
Il suo cognome tradisce lontane origini bretoni, nonostante sia cresciuto sull’isola di Reunion, territorio d’oltremare nell’Oceano Indiano. Dopo gli sudi si è stabilito a Parigi, collaborando col meglio del jazz francese e internazionale, da Michel Petrucciani a Martial Solal, da Paolo Fresu a Dave Kikoski, da Philippe Catherine a Stefano di Battista. Il suono della sua armonica cromatica è stato scelto per la musica di molti nomi di spicco del panorama musicale: Sylvain Luc, Marcel Azzola, Michel Legrand, Didier Lockwood, Ralph Towner. Ha suonato in ogni angolo del mondo. Molto attivo come solista e compositore ha registrato otto album da leader.
EMMANUEL BEX
Figlio di musicisti, dimostra fin dalla tenera età un grande talento musicale. Segue regolari studi accademici, vincendo numerosi premi. L’incontro con Bernard Lubat, ”agitatore musicale e d’idee” lo spinge alla ricerca di un percorso cretivo e personale. Sarà però l’incontro con Eddie Louiss che gli farà scegliere l’organo Hammond B3 come suo strumento principale. Nel 1995 riceve dall’ Académie du jazz il premio Django Reinhardt. Le registrazione e le tournées internationali si susseguono, in compagnia di Christian Escoudé, Gordon Beck, Claude Barthélemy, Marcel Azzola, Biréli Lagrène, André Ceccarelli, Sylvain Beuf, Michel Graillier, Aldo Romano. Nel 2004 riceve il premio Django d’Or come musicista dell’anno.
MATTHIEU CHAZARENC
Inizia lo studio della batteria a sei anni, sotto la guida del padre. Segue quindi regolari studi accademici di percussione. Termina gli studi al conservatorio di Tolouse con un Premier Prix de batterie conseguendo il Diplôme d’Etat de Jazz. Nel 2000, entra al Conservatoire National Supérieur de Musique et de Danse de Paris, dove studia batteria con Daniel Humair, concludendo gli studi con “ le Premier Prix”. Ha seguito lezioni private a New York con John Riley, Jeff Ballard e Ari Hoenig. Nel tempo ha collaborato con un grande numero di musicti; fa parte stabilmente del trio del pianista Manuel Rocheman, del quartetto del sassofonista Eric Séva, del trio del pianista americano Benny Lackner, oltre che del trio di Oliveir Ker Ourio.
TOOTS monologo di Michele Azzarito
Venerdì 7 ottobre alle ore 21,15 (Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro) al Teatro Civico di Busca, “West Project Orchestra”. Con: Valerio Ravera, sax alto, soprano, baritono Livio Zanellato, sax alto, flauto Mirco Rebaudo, sax alto Simone Verrando, sax tenore, soprano, Andrea De Martini, sax tenore, Martino Biancheri, trombone, Valerio Crespi, trombone, Simone Biamonti, Tuba, Franco Cocco, tromba, Luigi Cocco, tromba, Angelo Guglielmi, tromba, trombino, Massimo DalPrà, piano, arrangiamenti Riccardo Anfosso, chitarra, direzione, Giuliano Raimondo, contrabbasso, Gianni Raspaldo, batteria, Fausto Biamonti, percussioni.
Nata nel 1995 da un’idea di Roberto Coggiola, all’epoca direttore artistico del Club Tenco di Sanremo, la West Project orchestra ha sempre perseguito la realizzazione di un repertorio che si differenziasse da quello tradizionale delle big band, affrontando temi musicali inconsueti per le grosse formazioni. L’ispirazione è stata senza dubbio la Liberation Music Orchestra di Charlie Haden, con riferimento agli album “The Ballad of the Fallen” e “Dream Keeper”, nei quali il repertorio si allontana dalla tradizione statunitense per proporre arrangiamenti originali di canti per la libertà di tutto il mondo, dall’Europa al Sud America, per arrivare al Sudafrica.
CARLA AND CHARLIE: MONOLOGO DI MICHELE AZZARITO
Sabato 19 novembre al Teatro Silvio Pellico di Bagnolo Piemonte, alle ore 21,15 (Ingresso 10 euro, ridotti 7 euro) Omaggio a Tiziana Formaiano, a cura di Click & Jazz. Sul palco Francesco Bearzatti Tinissima 4et in Monk’n’roll. CON Francesco Bearzatti, sax, clarinetto, Giovanni Falzone, tromba, Danilo Gallo, contrabbasso e Zeno De Rossi, batteria.
Thelonious Monk è un’icona della storia del jazz: osteggiato dal pubblico all’inizio della sua carriera per le sue “bizzarrie” musicali, considerato invece un nume tutelare dai musicisti che gli stavano intorno, raggiunse la fama senza mai cambiare il suo modo di suonare e comporre. La sua poetica è stata fonte di ispirazione per generazioni di musicisti e compositori, non solo in ambito jazzistico. Francesco Bearzatti, profondo conoscitore della tradizione quanto proiettato in ogni ambito stilistico della contemporaneità, con curiosità onnivora e “sprezzo del pericolo”, assecondato dal suo Tinissima Quartet, celebra il genio musicale di Monk con un progetto di adrenalina pura, in cui tutta l’energia e la potenza di famosi pezzi rock dei Led Zeppelin, Pink Floyd, Lou Reed, Michael Jackson, Police, Aerosmith , si intersecano con i famosi temi del compositore scomparso ormai più di 30 anni fa.
FRANCESCO BEARZATTI
Prima di passare al jazz si dedica per molti anni alla musica rock e pop, lavorando con vari dj e come dj e questa influenza torna regolarmente in ogni suo progetto jazzistico. Trascorre alcuni anni a Parigi, fondamentali per il suo percorso artistico, dove conosce Aldo Romano ed Emmanel Bex, con cui fonda il Bizart Trio. Nel 2003 viene votato “Miglior nuovo talento” al Top jazz, indetto dalla rivista specializzata Musica Jazz. Non si contano i premi e i riconoscimenti che riceverà da quell’anno in poi. Ha collaborato con moltissimi nomi di rilievo della scena jazzistica nazionale e internazionale. Ha fondato il Tinissima Quartet, con cui ha realizzato diversi progetti discografici monografici che hanno avuto notevole riscontro dalla critica specializzata ed apprezzamento del pubblico durante i concerti.
GIOVANNI FALZONE
Trombettista e compositore, si diploma in tromba al Conservatorio di musica “V. Bellini” di Palermo e successivamente in jazz al Conservatorio “G. Verdi” di Milano. Dal 1996 al 2004 ha collaborato stabilmente con l’Orchestra Sinfonica di Milano e ha avuto occasione di suonare con direttori e solisti di fama internazionale. Dal 2004 si è dedicato definitivamente alla musica jazz e alla composizione. Ha ricevuto diversi riconoscimenti e premi per la sua attività tra cui il “Dango d’Or 2004” come Miglior Nuovo Talento. Il Top Jazz 2011, referendum indetto dalla rivista Musica Jazz, ha giudicato il suo “Around Ornette” Miglior Album dell’anno.
DANILO GALLO
Affascinato dalle basse frequenze usa il contrabbasso, il basso elettrico, il basso acustico, le balalaike basse e il liuto contrabbasso. Nato a Foggia, profondo sud, nel vicino 1972. Vivente. Danilo è membro ed emanazione del collettivo El Gallo Rojo Records. Nella sua attività professionale ha collaborato con:Uri Caine, Cuong Vu, Marc Ribot, Gary Lucas, Chris Speed, Rob Mazurek, Steven Bernstein, Anthony Coleman, Ben Perowsky, Jim Black, Rob Mazurek, Ralph Alessi, Jessica Lurie, Bob Mintzer, Benny Golson, John Tchicai, Famoudou Don Moye, Steve Grossman, Francesco Bearzatti, Giancarlo Schiaffini e molti altri.
Ha vinto il referendum “Top Jazz 2010”, indetto da Musica Jazz, come miglior bassista.
ZENO DE ROSSI
Capace di muoversi con estrema abilità e sensibilità in contesti di musica jazz, sperimentale, d’avanguardia, pop e rock, è uno dei musicisti più richiesti nell’attuale scena musicale italiana. Collabora in numerosi progetti musicali tra i quali Guano Padano, Vinicio Capossela, Enrico Rava PM Jazz Lab, Franco D’Andrea Quartet e Sextet, Mauro Ottolini Sousaphonix. Co-fondatore e membro del collettivo El Gallo Rojo, partecipa, inoltre, a molte delle formazioni nate in seno al collettivo stesso. Dirige il gruppo Shtik, progetto ad organico variabile che vede la commistione tra il jazz e la musica di matrice ebraica, cultura dalla quale Zeno è particolarmente influenzato. Nel 2011 è stato premiato come batterista dell’anno con il Top Jazz (esito del referendum della critica indetta dalla rivista Musica Jazz) e con il trofeo InSound, indetto dall’omonima rivista.