A Costigliole e a Isola iniziative per la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne
Il Comune di Costigliole In occasione della giornata internazionale contro la violenza sulle donne ha intrapreso due iniziative. Nella Chiesa della Confraternita della Misericordia è in corso una mostra dal titolo “I colori delle donne” a cura di Artemisia , in collaborazione con il Centro Antiviolenza “L’Orecchio di Venere”. Artemisia Gentileschi, ispiratrice dell’ associazione, fu una grande pittrice e donna di grande coraggio. Denunciò con successo gli abusi subiti e riuscì a vivere liberamente grazie alla sua arte. Questo è il messaggio che si intende dare: un messaggio di coraggio, di speranza, di bellezza. La mostra sarà prorogata fino al 9/10 dicembre con orari 11 – 18. Domenica sul piazzale della chiesa di Santa Margherita a fianco della panchina rossa inaugurata nel 2019, l’amministrazione comunale e l’arma dei Carabinieri, alla presenza dei coniugi Ceste, hanno scoperto una targa dedicata a Elena, a 10 anni dalla scomparsa. Nel suo intervento il sindaco ha ricordato la figura di Elena e le motivazioni della targa in sua memoria in un piazzale che, grazie ad una recente riqualificazione, è diventato punto panoramico e, parafrasando le parole del capo dello Stato “basta con le indignazioni ad intermittenza“, ha auspicato che i visitatori non si ricordino di questi efferati femminicidi solo per un giorno, ma tutti i giorni dell’anno. RossoBarbera ha reso omaggio a Marisa Leo, donna del vino, vittima di femminicidio con una raccolta fondi in favore di un’associazione che si occupa delle donne in difficoltà. A due settimane dalla scomparsa di Giulia Cecchettin ci siamo trovati a celebrare questa ricorrenza tutti sgomenti e addolorati, ma ancora più uniti nel ribadire il nostro no a ogni forma di sopruso e mancanza di rispetto. Se sei vittima di violenza, non sei sola: chiama il 1522. Anche Isola si è unita alla lotta contro la violenza sulle donne nella giornata internazionale che coincide con il giorno della Santa Patrona Santa Caterina. Nata da stirpe reale, fu dotata di un ingegno e di una bellezza rara, seppe innalzare il suo intelletto al di sopra delle cose materiali. Perciò, appena senti’ parlare della religione di Cristo, comprese che essa era la vera dottrina e l’avrebbe abbracciata subito. E tanto crebbe la fama della sua carità e del suo sapere, che giunse alle orecchie dell’ imperatore Massimino, tristemente celebre per la sua ferocia. Egli fece chiamare Caterina e appena seppe che era cristiana, subito con minacce ed imprecazioni ordinò che rinunciasse a quel culto da lui odiato, ma Caterina era risoluta di rimanere nella religione che professava. A tale smacco, il feroce imperatore dopo villanie e disprezzi, comandò che il suo corpo fosse legato ad una ruota e con uncini le fossero strappate le carni. La Santa non si intimorì per simile supplizio, ma felice di dar la vita per il suo Sposo, si apprestò a morire fra quei tormenti. Appena quel corpo fu a contatto con lo strumento del suo martirio, questo si spezzò fragorosamente, producendo gran panico fra i carnefici. Non si piegò l’animo di Massimino e comandò che le fosse reciso il capo, le furono bendati gli occhi ed il carnefice con un colpo staccò il capo di Caterina, ma da quella ferita sgorgò abbondante latte, ultima testimonianza della sua innocenza. Il suo corpo venne dagli stessi Angeli trasportato sul monte Sinai e qui seppellito. Sul suo sepolcro fu poi edificato un sontuoso tempio ed un grandioso monastero che resero immortale la memoria di questa vergine di Cristo.
Alessandra Gallo