Chieri. “Bella la musica, pessime la grammatica e la sintassi”

Caro direttore,

anche quest’anno, come nel dicembre del 2022 (nell’immagine la locandina dell’anno scorso), il Comune  propone una serie di concerti natalizi. Il primo si è già tenuto venerdì  1° dicembre in Duomo, gli altri ci saranno nei tre venerdì prossimi in altre chiese. L’anno scorso la scelta dei repertori musicali e degli esecutori fu molto indovinata: siamo sicuri che lo sarà anche quest’anno. Ma mi domando per quale strano “odium sui”  gli organizzatori insistono nello scegliere un linguaggio che bisticcia con la grammatica e con la sintassi. Anche quest’anno, infatti, come l’anno scorso, la manifestazione è stata intitolata “ADVENTUM INCANTUM”. Ma che cosa significa?  Se è un’allusione al particolare clima dell’ Avvento appena iniziato, perché non farla in italiano, “L’INCANTO DELL’AVVENTO” , invece di ricorrere al latino sgrammaticato? Sì, sgrammaticato, perché semmai bisognava scrivere “ADVENTUS INCANTUM”, con “Adventus” al genitivo. Ma poi il termine “incantum” in latino  non esiste. Esiste “incantatus”. Perciò il titolo poteva essere “ADVENTUS INCANTATUS”,” un “Avvento incantato”,  ma, diciamolo, non sarebbe stato un titolo molto bello. Ma forse gli ideatori del titolo volevano fare un gioco di parole fra “canto” e “incanto”, o hanno voluto usare un linguaggio goliardico, un latino maccheronico, come quello che anche noi non più giovani usavamo nelle bisbocce universitarie dopo aver ingerito qualche bicchiere di troppo. Ma è normale usare giochi di parole o ricorrere al linguaggio goliardico in un annuncio serio, di un concerto serio, rivolto ad un pubblico serio?

Antonio Mignozzetti