All’indomani della Giornata Internazionale delle Persone con Disabilità, una pillola d’ironia: storia di un cartello che da anni ha fatto il giro dei social network, eppure è ancora là
di Carlo Mariano Sartoris
Il 3 dicembre è stata la “Giornata Internazionale delle persone con Disabilità”. Un appuntamento di civiltà e di appartenenza, dedicato soprattutto a divulgare la conoscenza di quelle “diverse abilità” che segnano vite destinate a un duro percorso, e che meritano attenzione, rispetto e comprensione.
La giornata dei disabili è stata istituita dalla Commissione Europea trent’anni fa, in accordo con le Nazioni Unite, ma nonostante i numerosi traguardi raggiunti, sono ancora molte le barriere, soprattutto “mentali”, nei confronti di certe forme di disabilità, anche in un paese civico come l’Italia.
Il 3 dicembre molte manifestazioni hanno celebrato la giornata. A Torino, la Consulta per le Persone in Difficoltà ha dato vita ad un imperdibile ciclo di appuntamenti: “Agenda della Disabilità”,
Da rodato disabile di lunga data, membro di quella Consulta che, nella città di Chieri, sta attraversando un momento di riflessione, dovendo scegliere un simbolo di bizzarra attenzione nei confronti di determinate “barriere”, ripropongo un’icona di certa superficialità decisionale, destinata a una disabilità mal percepita.
Si tratta di un cartello che “spiega” i limiti per l’accesso a degli stalli per disabili in un punto strategico della città. Parcheggi già esistenti nello spiazzo davanti alla posta, comodi anche per la biblioteca e il Caffè Letterario. Parcheggi poi soppressi nel 2018, perché sovente erano occupati da veicoli che “non ne avevano il diritto”. (Gli aventi diritto se la presero nel secchio).
I parcheggi furono spostati nel cortile dell’ex manifattura Tabasso, accessibili tramite telefono, per far alzare una “barriera” (di nome e di fatto). Una trovata oggetto di rimostranza dal momento della sua messa in atto, Infatti, i tre parcheggi per disabili, allora come oggi, restano agibili solo fino alle 19:00!
Niente paura però, se l’auto di qualche invalido tiratardi fosse rimasta dentro, la Polizia Municipale, avrebbe provveduto a ridarle la libertà… se contattata entro le 20:00 al numero telefonico di riferimento. Non è una barzelletta, è solo un sistema bizantino che non serve a nessuno, eppure la soluzione è quasi stupida, ma nel corso di tante riunioni, non me l’hanno mai lasciata dire. Posso approfittare adesso?
Basterebbe un cartello tipo accesso alle zone ZTL, con tanto di permesso per i veicoli autorizzati e quelli per trasporto disabili. Non più barriera, non più limiti di orario, certo ci vorrebbe qualche blitz di controllo da parte di quelli che una volta erano i Vigili Urbani, ma fa parte del mestiere.
In occasione del 3 dicembre che verrà, quale miglior pretesto per riproporre il rebus impresso nel cartello di accesso infisso nel giardino dell’ex manifattura Tabasso? Qualcuno lo potrà trovare solo un po’ “burlesque”, ma per chi è invalido sul serio è una presa per i fondelli e basta. Per stimolare riflessione nella gente di buon senso, si allega la Dichiarazione di Barcellona del 1995. Tante buone parole in tempi non sospetti. Quanto è cambiato da allora?