CHIERI. SORPRESE DI ARTE E STORIA. 1902, nuovi banchi in Duomo
“…una trentina, appositamente costrutti in stile gotico ed armonizzanti perfettamente”
Il settimanale chierese L’Arco del 12 aprile 1902 riportava la seguente notizia: “NUOVI BANCHI IN DUOMO. Nel nostro Duomo, in questa settimana, vennero collocati dei nuovissimi banchi, una trentina, appositamente costrutti in stile gotico ed armonizzanti perfettamente coll’architettura del tempio. Essi occupano la navata centrale dalle pile dell’acqua santa al pergamo e formano un magnifico colpo d’occhio nella concordanza delle loro linee. Alla generosità della signora Torsellino in special modo va dovuta la bella innovazione, avendo essa fatto costrurre a proprie spese i banchi destinati al pubblico. Inoltre parecchi proprietari privati di banchi hanno tosto secondato la lodevole idea facendo costrurre i loro banchi secondo il progetto unico adottato. I nuovi bellissimi banchi furono eseguiti dai falegnami Camandona ed Angelo Bosco. Mentre plaudiamo alla generosità della signora Torsellino ed alla gentile premura di parecchie famiglie nel far costrurre i nuovi banchi sopra uno stesso disegno in armonia colle linee della chiesa, ci auguriamo che l’opera possa essere completata almeno per tutta la navata centrale, facilitata dal concorso volenteroso dei proprietari dei vecchi banchi”.
L’Arco definiva i nuovi banchi “di stile gotico”, e aveva ragione. Nel loro disegno, infatti, è evidente l’intenzione di armonizzarli con lo stile della chiesa: la “seduta” poggia su due coppie di archetti di forma ogivale, e l’ogiva goticheggiante ritorna anche nei pannelli frontali dei primi due banchi. Il giornale li definisce anche “bellissimi”. Anche in questo caso con ragione: non è facile trovarne di altrettanto belli, specialmente per merito delle due colonnine tortili laterali che conferiscono loro un particolare tocco di eleganza. L’Arco si augurava che l’opera fosse completata “almeno per tutta la navata centrale”. Cosa che è puntualmente accaduta: per iniziativa di molti, i trenta banchi iniziali diventarono 54 occupando tutta la navata centrale. Ad essi se ne aggiunsero un’altra trentina di dimensioni più ridotte nelle due navate laterali.
Antonio Mignozzetti