Le caramelle della nonna diventano astigiane

Eugenio Pinci

Eugenio Pinci

Le caramelle della nonna, quelle che migliaia di bambini hanno continuato a cercare nelle borse della mamma, quelle con la carta rossa trasparente attraverso la quale si poteva vedere il mondo a colori, rischiavano di andare in pensione. La notizia dell’abbandono della produzione delle caramelle Rossana, inventate nel 1926 dalla Perugina, acquistata dalla Nestlè, a favore del potenziamento del cioccolato, aveva gettato nello sconforto gli amanti della “Rossa”. Una caramella entrata nei ricordi di tutti i bambini, cresciuti con lo slogan “dura fuori, morbida dentro” e con quella carta colorata da stropicciare rumorosamente.

Si erano scatenate campagne sui social network per scongiurare il pericolo della sparizione della caramella ispirata alla Roxanne del Cyrano de Bergerac, tanto da indurre la multinazionale svizzera a qualche ripensamento sulla strategia industriale.

 

Ed è arrivata dall’astigiano la soluzione del dilemma della Nestlè. La Fida, azienda di Castagnole Lanze nata nel 1973, produttrice delle Bonelle, altro marchio leader del mercato, acquista il ramo d’azienda dagli svizzeri e porta la produzione delle Rossana sulle colline piemontesi, insieme ad altri marchi della Perugina: Fondenti, Glacia, Fruttallegre, Lemoncella e Spicchi.

 

Con questa cessione l’azienda di Eugenio Pinci, presidente Fida, si porta al 5% del mercato italiano delle caramelle. Il fatturato registrato nel 2015 dalla Fida è stato di 15 milioni di euro e l’acquisizione va a rafforzare le strategie produttive e commerciali

degli astigiani. Dice Pinci: “Siamo pronti a investire risorse umane ed economiche nello sviluppo e valorizzazione dei brand storici molto amati attualmente nel nostro portafoglio, ampliando la nostra posizione sul mercato”.

Le rosse Rossana continueranno quindi ad allietare i bambini di tutte le etĂ  che potranno ancora trovarle in un angolino della borsa della nonna o della mamma.

 

Carmela Pagnotta