CHIERI: SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Nel duomo, un misterioso oggetto di pietra…

In un ripostiglio attiguo al Battistero del Duomo di Chieri c’è un curioso manufatto inutilizzato: un semicerchio di pietra molto pesante (per spostarlo non basta una persona), ben modanato e dotato di due sporgenze dall’aspetto di piedini stilizzati (fig. 1). – “Cosa ci sta a fare lì un oggetto come quello? Si tratterà mica di qualcosa di antico?”-  viene spontaneo domandarsi. Poi, però, guardandolo meglio, ed estendendo l’osservazione al Duomo nel suo complesso, si intuisce la probabile risposta: l’oggetto misterioso non è altro che un frammento del piedistallo di una colonna (fig. 2). E di conseguenza si intuisce che tutte le colonne e tutti i pilastri della chiesa hanno finti piedistalli consistenti in cornici di pietra che ne cingono le basi. Non è difficile concludere che essi furono aggiunti in occasione del restauro del Duomo del 1874-1880, e quello giacente nei pressi del Battistero è uno di essi rimasto inutilizzato. Resta da capire il motivo per cui Edoardo Arborio Mella, curatore del restauro, abbia voluto cingere la base delle colonne di falsi piedistalli. Le risposte possibili sono due. La prima: si sa  che in occasione di quel radicale restauro il pavimento del Duomo fu rialzato di almeno una quindicina di centimetri (come si può notare nel vano ricavato a destra dell’ingresso, nel punto dove è stato riscoperto l’affresco di Santa Agata), coprendo i piedistalli delle colonne e dei pilastri. Il che potrebbe aver costretto Edoardo Arborio Mella  a rimpiazzarli con altri che, per forza di cose, non potevano che essere posticci. La seconda ipotesi: nel Duomo delle origini i piedistalli non c’erano: pilastri e colonne poggiavano direttamente sul pavimento. Arborio Mella si sarebbe comportato come altri restauratori di fine Ottocento (ad esempio, come Viollet-le-Duc nella cattedrale di Nôtre Dame di Parigi) che non si accontentavano di riportare gli edifici gotici all’aspetto originale ma aggiungevano arbitrariamente qualche particolare che non c’era mai stato ma che, secondo loro, avrebbe dovuto esserci. E come Viollet-le-Duc alla Sainte Chapelle di Nôtre Dame aggiunse la guglia, che non c’era mai stata ma che “ci stava tanto bene”, Arborio Mella potrebbe aver aggiunto questi piedistalli che, secondo il suo modo di vedere, in una importante chiesa gotica come il Duomo di Chieri non potevano non esserci.

Antonio Mignozzetti