Trofarello – Tutti uniti contro odio e discriminazione, la bandiera della Pace sarà esposta in municipio.
Appello, accoglimento e otto ore di lavoro intenso dei promotori, un po’ di fortuna con il meteo, un’ampia e sentita partecipazione della cittadinanza. Questi gli ingredienti del successo della manifestazione spontanea in ricordo delle vittime di Orlando che si è tenuta ieri sera a Trofarello. Un gesto simbolico, a ricordo delle vittime dell’attentato e di tutte le vittime di ogni forma di odio e discriminazione,
Hanno partecipato molti cittadini e le rappresentanze di tutte le forze politiche, nonché il sindaco Visca in forma ufficiale, a nome di tutta la cittadinanza.
La promotrice Rita Francescon, dopo aver sentitamente ringraziato i partecipanti e l’amministrazione per aver accolto la proposta, nel suo discorso ha sottolineato il no a qualsiasi forma di violenza, ivi compresi i femminicidi: «Amore è rispetto e tolleranza, non è violenza. E’ dirsi tutti i giorni grazie, prego, scusa, con cuore sincero. Non abbiate paura di chiedere aiuto e denunciare».
A seguire l’intervento di Stefano Francescon: «In un noto locale di Orlando, cinquanta persone sono state uccise in nome di una pseudo-religione che cerca di far passare il messaggio che chi è ‘diverso’ dagli altri non è degno di vivere. Quelle cinquanta vittime non sono solo una strage per l’America, ma per tutti. Sono vittime, ovunque, le persone uccise a causa della loro ‘diversità’ ritenuta indegna di vita, ‘diverse’ perché omosessuali, ‘diverse’ perché aventi la pelle di un colore ‘sbagliato’, ‘diverse’ perché credenti in un Dio differente, ‘diverse’ perché vanno contro dettami dittatoriali che impediscono loro di andare a scuola o le vogliono spose-bambine o prostitute al servizio dei soldati. Non possiamo dimenticare Boko Haram in Nigeria, che sgozza e brucia vive donne e bambini, non possiamo dimenticare le vittime della chiesa cattolica in Africa, uccise da continui attentati terroristici. L’elenco è infinito. Tutte queste persone vanno difese, tutti questi morti dell’estremismo vanno ricordate. Vita, dialogo e rispetto delle differenze non possono rimanere parole vuote di significato e sentimenti – ed ancora – Occorre che ciascuno di noi continui a riempirle di significato con azioni costanti e quotidiane, sapendo che i Diritti delle persone sanciti dalla nostra Carta Costituzionale e dalla Carta dei Diritti dell’Uomo vengono prima di ogni altra cosa. Continuiamo a costruire e unire strade comuni, facendo sì che l’odio non si combatta generando altro odio, ma sia vinto dalla cultura, dall’inclusione, dalla condivisione. Difendiamo sempre la libertà di tutti e tutte, solo in questo modo difenderemo la nostra stessa libertà».
La commemorazione è stata conclusa dal Sindaco Gian Franco Visca che ha ribadito: «Ognuno è libero di vivere la propria vita e i propri affetti, di condividere le proprie idee nel rispetto del prossimo. L’odio e la violenza non sono e non devono essere accettate nel mondo».
Il sindaco e tutti i presenti alla commemorazione hanno apposto la loro firma sulla bandiera della Pace, che sarà custodita ed esposta in Comune «Per non dimenticare le vittime di violenza, per non dimenticare che ogni Essere Umano deve essere LIBERO di essere come E’» ha concluso il sindaco.
Sandra Pennacini