SAGRE & FESTE a… Cuneo, Montaldo Roero.
CUNEO. Mostra regionale zootecnica di Quaresima, la Piemontese “migliore” è dell’allevatore cuneese Carlo Isaia
L’evento organizzato dal Comune di Cuneo al M.I.A.C. per sostenere la razza autoctona. Il vicesindaco Serale: “È un’eccellenza, la promozione è fondamentale”
Una manifestazione per tenere alta l’attenzione su un settore che sta attraversando un momento di difficoltà. La 72esima edizione della “Mostra regionale zootecnica di Quaresima”, svoltasi nella mattinata di lunedì 18 marzo presso l’area espositiva del M.I.A.C., è stato un momento di confronto importante per il comparto, in particolare per gli allevatori di “Piemontese”, razza autoctona di grande pregio che negli ultimi anni ha visto una contrazione del mercato a causa di diversi fattori, come l’aumento dei costi delle materie prime e le basse remunerazioni alla stalla.
“La Mostra di Quaresima è una tradizione consolidata – spiega il vicesindaco con delega alle Attività Produttive, Luca Serale -, portarla avanti significa manifestare concretamente la vicinanza del Comune di Cuneo agli allevatori che, nonostante la passione per il loro lavoro, ogni giorno devono far fronte a mille difficoltà, tra rincari, inflazione e speculazioni varie”.
“Non dimentichiamo – prosegue Serale – che la ‘Piemontese’ rappresenta un’eccellenza del nostro territorio: oltre a venire allevata in modo sostenibile, è un prodotto di altissima qualità alimentare. Riteniamo che giornate come quella di ieri rappresentino un veicolo fondamentale per far conoscere a più persone possibili la qualità del prodotto. Per arrivare a un’inversione di tendenza dell’andamento del mercato è fondamentale effettuare un lavoro di promozione che sia il più coinvolgente possibile”.
La manifestazione, organizzata dall’assessorato alle Attività Produttive del Comune di Cuneo, ha visto la partecipazione di molti allevatori e l’esposizione di decine di capi di bovini. Gli animali in concorso sono stati esaminati e valutati da giurie tecniche qualificate e i migliori capi delle diverse categorie sono stati insigniti di un rimborso in denaro, oltre alla tradizionale e ambita “gualdrappa”. L’evento ha attratto partecipanti dalle campagne circostanti, ma anche dal Torinese e dall’Astigiano.
Di seguito i vincitori: Roberto Scarafia di Villafranca Piemonte (Vitelloni maschi e Manze di razza Piemontese), azienda agricola “La Fasenda” di Centallo (Vitelloni femmine di razza Piemontese), società agricola Delsoglio F.lli S.S. di Fossano (Vacche grasse di razza Piemontese), Pieraldo Grosso di Peveragno (Sanati maschi di razza Piemontese), Giovanni Battista Ferrua di Fossano (Sanati femmine di razza Piemontese), Andrea Migliore di Caraglio (Vitelloni maschi di altre razze/incroci), Ivo Beraudo di Bernezzo (Vitelloni femmine di altre razze/incroci).
Il premio speciale per il “Maschio più pesante” è andato al toro “Udor” presentato da Val Colla S.S. Agricola, mentre la femmina di razza Piemontese “Gemma”, del cuneese Carlo Isaia, si è aggiudicata il riconoscimento di “Migliore in fiera”. L’evento è stato organizzato dal Comune con la collaborazione di ANABORAPI e delle principali associazioni e consorzi di tutela legati al comparto zootecnico. L’elenco completo dei premi assegnati agli allevatori e le foto della premiazione dei migliori capi esposti alla mostra saranno pubblicati nei prossimi giorni sul sito istituzionale del Comune di Cuneo a cura dell’Ufficio Agricoltura.
MONTALDO ROERO. Sabato 23 marzo “CANTE J’EUV”.
La manifestazione organizzata dal Comune ed Ente manifestazioni di Montaldo Roero.
“Cante’ j’euv ” cantare le uova è un canto tradizionale di questua, che ricorda una vecchia usanza dei paesi delle Langhe e del Roero . In primavera gruppi di giovani passavano di casa in casa a notte fonda cantando e ricevendo in cambio delle uova e altri doni.
Ma “Cante’ j’euv “è anche un rito collettivo che richiama alla mente i riti della civiltà contadina, ricorda il rito della questua delle uova, nel periodo di quaresima. I giovani passavano casa per casa con fisarmoniche ed un canto per augurare il buon auspicio per l’annata contadina e anche per “cercare moglie!” .
La tradizione di “Cante’ j’euv “si è mantenuta viva fino agli 50 del secolo scorso . negli anno ottanta torna a con un rinnovato entusiasmo con gruppi misti di ragazzi e ragazze accompagnati con chitarre fisarmoniche e altri vari strumenti.
La manifestazione ormai diventata gastronomica ricorda le vecchie tradizioni contadine. Sicuramente i protagonisti della serata sono i canti dei gruppi popolari e il buon vino.