Chieri. “Altri guai per chi si muove in carrozzina”

Corso Buozzi e dintorni. Messaggi dalla galassia “Handyscap” al Comune di Chieri

 

Dopo 37 anni di paralisi che mi ha insegnato quel che conta & quel che vale nella vita, e 70 all’anagrafe, che nel mio caso valgono doppio, capirete che le energie fisiche sono andate lentamente diminuendo.

Doverosa premessa per un argomento ispirato da un momento sfortunato che cambia la vita, e da una certa esperienza. Ecco perché da qualche anno ho accettato di mettere la mia conoscenza sulle barriere architettoniche e mentali al servizio del Comune di Chieri, velata presunzione avvalorata da decenni di apprezzate collaborazioni con altri comuni in Italia e in Francia.

Ebbene, dopo la battaglia persa sull’ormai famoso parcheggio disabili scippato a fianco del Caffè Letterario e davanti alla posta, quindi spostato, indi concesso solo fino all’ora di cena, dietro alla “barriera” del giardino Tabasso…

Dopo la collaborazione offerta in qualità di membro della Consulta per le disabilità, riguardo un sopralluogo sul concetto di “scorrevolezza” e non solo, per chi si muove in carrozzina…

Dopo la “battaglia dei dossi”, e della sofferenza procurata a chi è un sacco di patate trasportato dentro un furgoncino, accuratamente spiegata a chi dolori fisici anche importanti non ha…

Dopo aver segnalato che Chieri è una città piena di buche anche nei marciapiedi, e di cacche di cani dai padroni impuniti, brutta storia sempre per chi si muove in carrozzina e si porta il regalino a casa…

Dopo aver esposto un quadro alla mostra “Donna: io sogno” organizzata dall’associazione Le Muse, presso la chiesetta di Santa Lucia, priva di una pedana per l’accessibilità, prontamente attivata dal Parroco Don Marco, a cui va il mio ringraziamento… Dopo queste e altre cose talvolta vado dal mio medico di base, però…

La nuova “attrazione” della città sarà la passerella che oltrepassa Corso Bruno Buozzi, e occorre abbattere le “barriere turistico pedonali”, dunque: paletti ai parcheggi e non solo a quelli. Altresì servivano delle piste ciclabili che, da strada valle Pasano a via Guarniero, si perdessero verso il resto del mondo, da qualche parte più in là…

Tutto questo di fianco e di fronte al Consorzio socio-assistenziale e a un centro medico per specialisti e medici di base. Peccato che le opere di “occlusione urbana” abbiano reso complessa anche solo una breve sosta per scendere dal furgone, poiché parcheggi disabili, nella zona ce n’è uno solo…

Stabilito che il problema è stato rilevato da chi ha difficoltà di mobilità, ipotizzando che purtroppo sia condivisibile con altre persone e che il luogo in cui sono concentrate attività medicali e assistenziali, sia particolarmente frequentato da persone disabili in cerca di scorrevolezza, segnalo e mi faccio voce anche per altri, tornando a segnare sensibilità qui poco recepite.

Però, davanti allo studio medico hanno aggiunto un nuovo, acuto dosso. Se ne sentiva la mancanza già dall’età del bronzo.

Mi scuso col lettore che problemi non ha, ma qualcuno capirà. Questo non è un polemico pretesto, è solo un sussurro di stanco stupore… Mi passerà presto.

Carlo Mariano Sartoris  

www.handyscap.it