CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. Scene bibliche in stile naïf
Per una rubrica come questa, che va in cerca degli aspetti sorprendenti offerti dal panorama artistico e storico chierese, il quattrocentesco coro ligneo del Duomo è una vera e propria miniera di ispirazione. Più di una volta ne abbiamo messo in risalto particolari sorprendenti e curiosi. Ma ve ne sarebbero altrettanti che meritano la nostra divertita attenzione. Ad esempio, va sottolineato che gli autori (sicuramente più di uno, anche se appartenenti alla stessa bottega, quella degli intagliatori di Pavia Baldino e Urbanino Da Surso) hanno operato con stili diversi. Quello, o quelli, che sugli schienali degli stalli hanno scolpito le piante caratteristiche del territorio piemontese erano in possesso di uno stile molto elegante e raffinato. Ma colui, o coloro, che hanno eseguito gli episodi biblici sulle fiancate e sulle porte laterali, sono molto meno raffinati. In compenso, però, questi ultimi hanno il pregio di saper rendere la Storia Sacra con toni particolarmente gustosi e addirittura divertenti: con un termine moderno potremmo definirli artisti dallo stile naïf. Prendiamo, ad esempio, il “racconto” del Diluvio Universale sulla fiancata sinistra. Colpisce subito l’approssimazione con la quale sono tratteggiate le figure, e la totale mancanza di prospettiva che trasforma in un proibitivo sentiero alpino quello percorso, o meglio “scalato”, dal manipolo di uomini e donne e dalle coppie di cani, maiali, cavalli, daini e cammelli che, in fila, si dirigono verso l’arca. Ma a parte questo, il patriarca Noè, che all’ingresso dell’arca, con un cartiglio in mano, controlla attentamente che tutto si svolga in ordine, non richiama alla mente il moderno capogruppo di una gita sociale che, all’ingresso del Bus, fa l’appello dei partecipanti, “spuntando” quelli che entrano e stando ben attento a che non vi siano i soliti furbi che si intrufolano mescolandosi agli aventi diritto?
Antonio Mignozzetti