CHIERI IN VERSI di Adelino Mattarello: la mietitura
Alcune decine di anni sono bastate per assistere ad un cambiamento totale della mietitura del grano. Allora (anni 50/60) eravamo poveri, avevamo fame e il grano ci serviva per mangiare e crescere. Ma (ora)……… forse siamo cresciuti troppo.
L A M I E T I T U R A
Ad ottobre l’aratura
e la semina preinvernale,
ora arriva la mietitura
e la messa del grano in cascinale.
Com’è cambiata del grano la raccolta
rispetto a ciò che si faceva una volta.
Senza andare tanti anni lontano
ricordo che si seminava a mano
e quand’era scuro e pronto alla raccolta
si tagliava con la falce un fascio alla volta.
Nell’aia si faceva
di fasci una montagna
finché arrivava enorme
la mietitrebbia in pompa magna.
Una cinghia attaccata al trattore
la faceva girare per ore e ore
e tutti quanti in compagnia
siu lavorava in allegria.
Si era tutti impolverati
e nell’aria c’era un forte odore di gasolio,
eravamo si affaccendati
ma alla fine del giorno usciva l’orgoglio.
Poi i tempi son cambiati
e i mezzi di raccolta son migliorati,
per arrivare ai giorni nostri
dove per vie e campi vedi girar dei mostri.
Macchinari imponenti
con tutto incorporato.
Tagliano, battono e separano da competenti
e finito il giro tutto è terminato.
Tutto più semplice, più veloce,
però mentre guardi
ti rattristi e ti cala la voce.
Vorresti tornare a quei tempi
dove si lavorava tutti i compagnia,
tutti uguali, senza distinzioni
e la regola era farlo in allegria.