Asl Asti. Presentato il progetto SolidaLmente per il recupero delle eccedenze alimentari.
Non è facile evitare gli sprechi ma è possibile che diventino una risorsa se indirizzati verso nuovi canali.
Anche all’Asl At ci hanno pensato, ispirando un progetto che permetta di recuperare le eccedenze alimentari della mensa dell’ospedale Cardinal Massaja. Si tratta di “Asti SolidaLmente”, presentato ieri mattina dalla consigliera regionale Angela Motta e dalla direttrice dell’Asl Ida Grossi.
I pasti non consumati, da 30 a 40 ogni giorno, saranno destinati alla mensa sociale di corso Genova, ricalcando l’esperienza di altri ospedali piemontesi che hanno attuato questa sorta di “riciclaggio solidale”.
Il protocollo d’intesa, firmato ieri mattina, prevede che i pasti in eccesso ma ancora sani sotto il profilo igienico, siano stoccati in celle frigorifere. Il lavoro sarà svolto da operatori della cooperativa Elsa, persone con lieve ritardo mentale che avranno così la possibilità di svolgere un’attività lavorativa.
Il giorno successivo allo stoccaggio saranno messi a disposizione dalla Casa di riposo e indirizzati, tramite il trasporto con un furgone dell’associazione Auser, alla mensa di via Genova.
L’idea è partita dalla ex direttrice del reparto di Dietetica e Nutrizione dell’ospedale, dottoressa Luisa Amerio e l’intero progetto è stato messo a punto da Luca Casile, dottorando in Tecnologia alimentare.
La semplice vecchia parabola del buon Samaritano che diventa attuale e viene applicata in maniera organica per evitare che il cibo della struttura pubblica diventi spazzatura, implicando anche i costi di smaltimento.
Carmela Pagnotta