Musica, i Modà a ‘Collisioni’: intervista a Stefano Forcella
Saranno i “Modà” ad aprire l’ottava edizione di Collisioni Festival, evento di letteratura e musica che si svolge come ogni anno (a partire dal 2009) a Barolo, piccolo paesino posizionato nel cuore delle Langhe. Il Festival, che sta riscuotendo gran successo di pubblico e di critica, è promosso dalla Regione Piemonte ed offre un ricco programma che vede susseguirsi artisti di fama nazionale ed internazionale: premi Nobel, scrittori, giornalisti, attori, musicisti.
La band Modà darà dunque il via Giovedì 14 luglio alla parte musicale di questa quattro giorni di incontri e di concerti no-stop.
Facciamo quattro chiacchere con Stefano Forcella, bassista del gruppo.
Collisioni si definisce un festival agri-rock di letteratura e musica e viste le sue particolarità si presenta come un evento per “palati fini”. E’ una manifestazione nelle vostre corde?
In un certo senso sì. Premetto che 2013 ho avuto modo di assistere, proprio a Collisioni, al concerto del gruppo inglese Jamiroquai. Effettivamente rispetto agli anni passati ho notato un certo cambiamento nella proposta musicale. Credo che si sia cercato di aprire un po’gli orizzonti ed abbracciare generi e band in voga al momento. Partecipiamo molto volentieri a questa iniziativa che oltretutto si svolge in una cornice veramente bellissima. Quest’anno oltre a Barolo suoneremo ad agosto anche al Festival di musica pop e rock di Locarno, in Svizzera.
A Collisioni, tra le varie proposte, vi saranno grandi nomi della musica nazionale ed anche internazionale, tra cui Elton John. Come vi rapportate a questa dimensione?
Anche se non ci esibiremo lo stesso giorno, per noi è un onore “cavalcare” un palco su cui saranno ospiti anche cantanti del calibro di Elton John e Mika. Ne siamo davvero felicissimi. Inoltre so che c’è grande attesa per questo festival e noi avremo il piacere, con il nostro concerto, di aprire un evento così rinomato. Ed inoltre essendo reduci da due date a San Siro siamo già carichi e pronti per la circostanza.
Meglio 10/15 mila spettatori a Barolo o 60 mila allo stadio?
Sono due cose diverse. Lo stadio è un evento a sé. Nei palazzetti o nelle manifestazioni più ridotte, in termini di affluenza di spettatori, la dimensione è più “intimistica”, rilassante, raccolta e riusciamo a goderci maggiormente il pubblico. Mentre sul palcoscenico degli stadi, come quello di San Siro, il pubblico è molto numeroso ed occorre dare il massimo nell’arco di due ore. Il concerto nel complesso è più difficile da affrontare.
Vi ispirate a qualche artista nazionale o internazionale del passato o del presente?
In realtà abbiamo sempre cercato di non ispirarci a qualcuno in particolare. Kekko, che è l’autore dei nostri testi, ha avuto fin dall’inizio della carriera un suo stile di scrittura ben preciso senza prendere spunto in modo particolare da alcun genere. Poi ognuno di noi ha un proprio background: io per esempio arrivo dalla musica rock, lui invece dalla musica italiana melodica. Però abbiamo sempre voluto costruire una nostra identità musicale.
Come nascono le vostre canzoni ?
Le canzoni non sono autobiografiche però si tratta comunque di testi in cui tutti quanti ci possiamo un po’ riconoscere. Una canzone, per noi, molto importante è “Sono già solo” che, dopo tanti anni di gavetta, ci ha fatto fare un salto di qualità. Con questo brano è iniziata la seconda vita dei Moda…
Qual è stato il palcoscenico più emozionante che avete calcato?
Sicuramente quello del nostro ultimo concerto: San Siro. E poi il teatro Ariston di Sanremo che ci ha lasciato ricordi molto belli in tutte e tre le partecipazioni, soprattutto nell’edizione 2011.
Come il successo ha cambiato la vostra vita?
Sembrerà strano ma non ci ha cambiato molto. Più o meno facciamo le stesse cose di prima. Siamo arrivati al successo non a vent’anni anni ma a trentacinque, quindi con un maturità diversa. E la gioia che abbiamo e che la nostra più grande passione si sia trasformata nel nostro lavoro.
Che intesa c’è tra voi? Siete amici o il vostro è un rapporto per lo più lavorativo?
Siamo amici anche nella vita quotidiana. Io, kekko e Diego, siamo i fondatori dal 2002. Nel 2008 c’è stato un cambio di formazione e sono subentrati Enrico e Claudio, ma quando la distanza ce lo permette, riusciamo a frequentarci e fare anche qualche vacanza insieme.
Obiettivi per il futuro?
Riuscire a mantenere i risultati ottenuti fino ad ora. Ci auguriamo di avere sempre l’amore da parte dei fans che da sempre è stato il nostro punto forte.
Alessia Dettoni