Chiusura di Astimusica. Soddisfatti gli organizzatori. Si pensa già all’edizione 2017

Bilancio%20Astimusica%20Comune%20e%20AspIl sorriso soddisfatto degli organizzatori sono il termometro della riuscita. Anche i numeri confermano la bontà della formula di Astimusica. Il bilancio tracciato nella conferenza stampa di chiusura del Festival è piuttosto lusinghiero. Oltre cinquemila sono stati gli spettatori paganti: 2000 per Arbore; 1200 per Capossela; 1000 per Al Bano: 600 per Rocco Hunt e 600 i tagliandi non rimborsati per il concerto di Ezio Bosso, rimandato al 7 settembre. La partecipazione alle serate degli artisti emergenti e ai due concorsi per esordienti ha mantenuto le aspettative, consolidando l’affezione verso un appuntamento estivo che è entrato nella consuetudine degli astigiani.

La nuova collocazione del palco, prestigioso nelle sue dimensioni, ha reso piazza Cattedrale ancora più bella: “Guardando il tutto – osserva il direttore organizzativo Gianluigi Porro – si ha la sensazione di un grande festival e ci sono davvero tutte le potenzialità per fare grandi cose”. Per il 2017 si pensa alla creazione di una vera e propria cittadella, riempiendo lo spazio vuoto in fondo alla piazza con un ristorante che crei attrazione e aggregazione.

Si stanno già ipotizzando idee per la ventiduesima edizione: “Concentrare il programma su sole dieci serate – dice il direttore artistico Massimo Cotto – cinque grandi concerti a pagamento e altrettanti gratuiti. Per ora ci godiamo questo momento, gli artisti sono andati via soddisfatti. E noi siamo felici quando vediamo che anche il pubblico lascia la piazza contento”.

 

Anche la presidente dell’Asp Giovanna Beccuti si unisce al coro di soddisfazione: “Stiamo acquisendo i dati contabili definitivi del festival: presumiamo che anche quest’anno l’obiettivo dell’equilibrio economico sarà raggiunto. Siamo perciò disponibili a organizzare la prossima edizione di Astimusica”. L’obiettivo di far crescere la manifestazione è nei progetti futuri con la possibilità di eventi anche durante l’anno. Anche la promozione al di fuori dei confini astigiani continuerà con uno sforzo nella comunicazione che ha già portato buoni risultati nell’edizione appena conclusa. “Sarà però necessario arrivare a definire l’ossatura del programma all’inizio dell’anno – sottolinea la Beccuti – e fare rete con altre manifestazioni estive, in modo da creare un’offerta culturale complessiva e collegata che rafforzi il pubblico astigiano, ma richiami anche appassionati di altre città e turisti”.

 

Puntare alla valorizzazione di diversi luoghi della città è stata un’idea vincente. Il concerto di apertura nel cortile del Museo Paleontologico è stato molto suggestivo e quindi anche il prossimo anno saranno individuati luoghi alternativi a piazza Cattedrale per alcuni degli appuntamenti previsti. Il sindaco Fabrizio Brignolo pensa inoltre che: “Sarebbe bello uscire da piazza Cattedrale, a fine concerto, e camminare in un centro storico senza auto per raggiungere gli altri luoghi di festa. Ne guadagnerebbero l’atmosfera e il piacere di sentirsi in una città più fruibile. Mettiamo anche questo tra gli impegni della prossima edizione”.

 

Il festival, infine, ha mantenuto fede alla propria identità: dare spazio agli artisti emergenti. “Anche i due concorsi per solisti e band che abbiamo ospitato – indica Cotto – hanno contributo a ricordarci questo nostro compito. E siamo fieri di poter dire che questa è stata un’edizione bellissima, partita un po’ in sordina per cause concomitanti (Europei di calcio, il freddo) ma poi andata in crescendo. Il mio ruolo di direttore artistico non è quello di scegliere concerti facili, ma stimolanti per il pubblico: quello astigiano, ed è una nostra peculiarità, non regala mai applausi, se si annoia se ne va. E questo ci consente di percepire in tempo reale se il concerto è piaciuto o no”.

 

Carmela Pagnotta