Nizza Monferrato. Presentazione al Salotto di Bea de “La signora Meraviglia” di Saba Anglana: tra gli spettri di un lontano passato e la ricerca identitaria
Indimenticabile l’incontro di venerdì con la poliedrica autrice Saba Anglana. Un libro, il suo, pieno di forza, di memoria, di musicalità, di odori, di colori, di nostalgia, di speranza. “La signora Meraviglia” è stata a Nizza Monferrato nel Salotto di Bea e nelle sapienti mani di Eugenio Carena a moderare l’incontro. Saba ha risposto che è partito tutto dall’ascolto del vento… e ne è seguito un racconto di grande bellezza. Una storia di donne a tratti dura, a tratti commovente, meravigliosa, una famiglia che approda dalla Somalia per arrivare a Ostia. Un esordio sulla ricerca ossessiva delle proprie radici e della propria identità tra una Mogadiscio magica e una Roma ostile. Da una ragazzina che tra gli arbusti di caffè africani fugge qualcosa di inevitabile, parte un racconto vertiginoso che arriva fino a noi, le nostre strade, il cuore del nostro presente. Una trama di affetti, conflitti e nostalgie, memorie tenaci, stupide burocrazie e dolcezze familiari dove ogni cosa diventa avventura, coraggiosa, pericolosa, vitale. Si parte, da vicende biografiche reali narrate su due linee temporali: da un lato una vicenda che parte in Etiopia alla fine degli anni ‘30 per via del rapimento di una bambina che viene portata con la forza in Somalia ed è la nonna di Saba, e dall’altro la vicenda odierna di una zia di Saba che deve affrontare la burocrazia romana per avere la cittadinanza italiana e le due vicende si ricompongono attraverso le vicende dell’albero genealogico e dei mali profondi che attraversano più generazioni con la complessità di tematiche profonde, intrise di magia, di viaggio dentro sè stessi, della guarigione di dolori. Il tutto con uno stile narrativo che passa dall’ironia, alla dolcezza, alla lirica, alla crudezza degli eventi, all’esoterismo, all’introspezione più intima e allora sei trasportato in quei luoghi, senti il vento di Mogadiscio, le stoffe delle vesti delle donne, gli aromi speziati, il respiro dell’Oceano Indiano e la sua forza, su cui si affaccia la vecchia città di Mogadiscio, poi travolta e cancellata da decenni di dittatura e guerra civile, così come ti trovi a passeggiare per le strade estive di una Ostia contemporanea o tra i corridoi di palazzi della burocrazia romana o anche sull’altipiano etiope dove tutto ebbe origine. Saba come depositaria di questa memoria e di questo presente condizionato dal passato, guidata e ispirata dagli avi o da spiriti, riesce a riannodare questi fili del destino. In questo romanzo impregnato di simbolismi forti, pieno di fierezza e di onestà, si trovano tante storie fatte di terra, di sangue, di oceano e di case. Il racconto di un percorso frustrante alla ricerca della tanto agognata signora Meraviglia – ossia la cittadinanza italiana – che si rivela decisivo per comprendere la natura del turbamento che dalla nonna fino a Saba stessa, ha infestato le protagoniste di questa storia. Saba Anglana, già cantante, attrice, doppiatrice, conduttrice radiofonica e autrice di testi teatrali e ora scrittrice, è un’ artista che coinvolge. Tante emozioni in una magica serata… appena Saba ha iniziato a parlare e subito dopo a cantare, ha commosso tutti gli intervenuti…poche presentazioni sono state abitate da un idem sentire come questa. Quando hai accanto una donna di un sentire intenso come Saba rimani incantata, la sua energia ti abbraccia e ti conduce, ha un fascino che arriva da lontano e ti seduce, un’energia che sa contenere e restituire i passati femminili della sua storia che diventa nostra.
Alessandra Gallo