Elezioni. A Moncalieri la sfida Di Crescenzo-Pompeo va ai tempi supplementari

Solo 18 i voti che separano da uno scranno a Palazzo Lascaris Laura Pompeo, che ha chiesto il riconteggio

 

Silvia Di Crescenzo

Il voto, a Moncalieri, è strano, un po’ come la gente cantata da Mia Martini. Se su tutto il territorio nazionale e regionale è Fratelli d’Italia il primo partito, a Moncalieri, città vasta e variegata in cui abitano i ricchissimi della collina e votano i poverissimi delle popolari, il primo partito in entrambe le elezioni, europee e regionali, è quello che la amministra da decenni, il Partito Democratico.

“A Moncalieri la coalizione di CentroSinistra si aggiudica la vittoria con quasi 10mila voti, con il Pd che fa il pieno ed è il primo partito con il 36 per cento. Non basta per guidare il Piemonte, ma conferma che il nostro progetto locale è condiviso dai cittadini e che la strada verso il futuro di Moncalieri è quella giusta” ha dichiarato a scrutinio concluso il Sindaco Montagna, intestandosi un risultato che è frutto di un derby tutto interno al Pd giocato all’ultimo voto. “19 amministratori, tra cui il Sindaco, mezza giunta e buona parte della maggioranza consiliare hanno sostenuto Di Crescenzo, mentre Pompeo aveva il solo sostegno di un suo collega assessore e qualche consigliere” sussurra più di un esponente Dem commentando il risultato elettorale, lasciando intendere che se di vittoria si è trattata lo è stata proprio per Pompeo. “I voti si pesano oltre che contarsi– ricorda un vecchio politico locale- e se una ventina di persone riescono a portare solo duemila voti alla loro candidata siamo davanti ad un gigante sì, ma dalle gambe d’argilla”. 2012 voti per Silvia Di Crescenzo, 1113 per Laura Pompeo Malara: se tutto si risolvesse nel derby moncalierese la prima avrebbe vinto, ma non era solo un derby, era un’elezione in un collegio più vasto e, nel resto del collegio, Pompeo vola ad un soffio dall’entrata in Consiglio Regionale. 18, infatti, sono i voti che la separano da uno scranno a Palazzo Lascaris, troppo pochi per non richiedere il riconteggio, cosa che l’assessore alla cultura moncalierese ha prontamente richiesto alla commissione elettorale circoscrizionale. Si riapriranno tutte le schede, una ad una,

Laura Pompeo

alla ricerca di quei voti non assegnati e sui quali alcuni rappresentanti di lista PD- a quanto trapela da fonti interne al Partito stesso- pare non abbiano battagliato come in altre occasioni. Insomma, i risultati, ancora non sono definitivi e non si può assegnare la palma della vincitrice ad alcuna delle due contendenti, si possono, invece, assegnare le maglie nere.

La prima se la aggiudica Pier Alessandro Bellagamba, capogruppo a Moncalieri di Forza Italia, candidato alle regionali, arrestatosi a 488 voti.  Pur avendo svolto una campagna elettorale encomiabile, tra docu-film motivazionali e incontri tra la gente, mai sopra le righe, sempre moderato,  pacato nei toni e morigerato nei contenuti, è rimasto vittima del derby e del voto disgiunto, nonostante l’appoggio dichiarato dalla maggioranza degli esponenti politici di tutto il centro destra moncalierese. È anche l’ennesimo segno della fragilità di una coalizione che a Moncalieri non è mai riuscita a trascinare su di se l’ampio consenso nazionale

Seconda maglia nera Nicoletta Persico, PD, auto-candidatasi- trapela da ambienti Dem- e spesasi con una campagna elettorale in cui ha creduto fermamente. Ottiene a Moncalieri appena 184 voti.

La “ciccia”, invece, era tutta lì, nel derby. è il derby che ha fatto votare, parlare, interrogare. Città o provincia? Snob o popolareschi? Mazzù o Montagna? Lo scopriremo nei supplementari del derby.

Stefano Perini