LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di Edoardo Ferrati

FRANZ SCHMIDT UN MUSICISTA DA CONOSCERE

Nato  22 dicembre 1874 in una famiglia di religione cattolica romana.

La madre era ungherese, mentre il padre lo era solo per metà. La madre Maria Rovasz, abile pianista, fu la sua prima insegnante che gli diede una formazione sistematica sulle opere di J.S. Bach, mentre dal  fratelllo  Felizian Moczikura, noto organista, apprese la teoria musicale.

Nel 1888 si traferì a Vienna: dopo un breve periodo di studio con il pianista polacco Theodor  Leschetzty , s’scrisse al Conservatorio asburgico  in cui studiò teoria del contrappunto con Anton Bruckner, diplomandosi con il massino dei voti.

Attivo come violoncellista nell’Orchestra dell’Opera di Corte (1897-1914) diretta da Gustav Mahler. Richiesto anche come musicista da camera. entrò in cordiale relazione con Arnold Schoenberg. malgrado le le grandi differenze di stile.

Nel 1914 fu il primo titolare di una cattedra di pianoforte al Conservatorio di Vienna di cui fu anche rettore (1927-31). La vita privata di Schmidt era in netto contrasto con il successo della carriera professionale e offuscata dalla tragedia.

La prima moglie Karoline Perssin venne internata in un ospedale psichiatrico (1919) dove nel ’43 rimase vittima del programma dell’eutanasia nazista. La figlia Emma morì di parto  (1932). Il compositore cadde così in un grave stato di trauma spirituale e fisico che ispirò l’oratorio “IL Libro sei Sette Sigilli” che segnò la ripresa dell’attività artistica. , contribuendo così al superamento della crisi. Il suo secondo matrimonio con la promettente pianista Margarethe Jirasek (scomparsa nel 1964) per la prima volta portò una certa stabilità nella vita privata dell’artista, necessaria per un uomo afflitto da gravi problemi di salute che nel ’37 lo costrinsero ad abbandonare il Conservatorio.Nel frattempo l’Austria venne inclusa nel Reich tedesco.

A seguito dell’Anschluss Schmidt venne considerato dalle autorità naziste come “il più grande compositore vivente”” del cosiddetto “Ostmark” (nome usato per indicare l’Austria dopo l’annessione).

Nel dopoguerra l’influenza della sua arte risentì per lungo tempo dell’accusa di aver nutrito simpatie naziste che in seguito vennero viste alla luce  di un’estrema ingenuità nei confronti della politica.

Morì a Vienna l’11 febbraio 1939, le sue spoglie riposano nel Famedio del cimitero Wiener  Zentralfricehof.

Nel 2001 la città di Vienna initolò al compositore un parco (Schmidt Park).

FRANZ SCHMIDT: SINFONIA N: 4;  “IL LIBRO DEI SETTE SIGILLI  (DAS  BUCH MIT SIEBEN SIEGELN”)”  solisti: Julius PatzaK. Otto Wiener, Hanny Stffek, Hertha Topper, Erik Majkut, Friedrich Guthrie, Franz Heuberger / Orchestra Filarmonica di Monaco e coro Cattedrale di Graz diretti da ANTON LIPPE registrazione: 1962, ristampa 2024, durata 2h.38″, etichetta Diapason d’Oro (2 cd)

La Sinfonia n. 4 in di do maggiore venne iniziata nel 1932, quando Schmidt apprese la notizia della morte della figlia Emma per parto. L’opera a lei dedicata è concepita cone un Requiem, considerata la sua migliore composizioni e uno dei maggiori esiti sinfonici del secolo XX°. Si articola in quattro movimenti interconnessi (Allegro molto moderato-Adagio-Molto vivace-Tempo I°). La prima esecuzione è datata 10 gennaio 1934 con l?orchestra Sinfonica di Vienna diretta da Oswald Kabasta.

La Sinfonia inizi e finisce con una melodia della tromba solista, melodia desolata su cui si sviluppa l’intera sinfonia. L’orchestra entra sul ribattuto dei timpani, riprende il tema in un crescendo che si spegne in modo repentino. Un assolo di violoncello in progressione discendente apre il secondo movimento dove s’avverte l’assenza di forti contrasti. Il pulsare dei timpani dà vita  a un crescendo fragoroso seguiti da una grande Fuga in stile contrappuntistico  che cela il tema della tromba. Ancora i timpani aprono l’ultimo movimento dove il motivo dell’esordio ritorna ancora più desolato, esprimendo al contempo una nostalgica disperazione.

Il teso dell’oratorio “IL LIBRO DEI SETTE SIGILLI”  è tratto da alcune parti dell’Apocalisse, un compito che si manifestò subito gigantesco per Schmidt, cioè quello di ridurne le vaste dimensioni al fine di essere compresa da un mdeio cervello umano, senza alterare l’essenza del testo che, secondo le intenzioni dell’autore doveva restare intatto nel suo impianto generale e nella coerenza interna. Si è discostato dall’originale, solo  con l’unione delle lettere di San Giovanni alle Sette Chiese nel discorso iniziale .Il resto è aderente all’originale: la chiamata di Giovanni da parte del Signore, la sua apparizione davanti al Karo, la cerimonia di omaggio il Libro nelle mani del Signore, la visione dell’Agnello, l’accettazione del Libro da parte dell’Agnello.

L’oratorio potrebbe considerarsi come un ultimo riflesso della cantata in ambito tedesco risalente a Bach, influenzata dal gigantismo dei Gurre Lieder di Schoenberg o dell’Ottava Sinfonia di Mahler. Eseguito per la prima volta a Vienna il 15 gennaio 1938, l’oratorio  è un complesso lavoro a cui spetta il titolo di una delle opere cruciali nella storia della muica sacra per la ragione basilare che affronta e sconfigge con aria di sfida tra la logica della storia e dell’arte, E questo è una lezione importante.

Un grande affresco dai colori impressionistici, paragonabile alle  vetrate di una cattedrale gotica. Abbastanza folta la discografia di Schmidt del quale si possono ascoltare estratti dalle sue principali opere in versione file audio (YouTube) , tutte di eccellente livello.