Madonna del Latte
Sulla prima colonna, a sinistra di chi entra, spicca un’immagine della Madonna con il Bambino racchiusa in una bianca cornice a sesto acuto.
Fino al secolo XVI davanti al dipinto, e aderente alla colonna, c’era anche un altare: nel 1584 il visitatore apostolico mons. Angelo Peruzzi ne ordinò la demolizione insieme a tutti gli altri altari collocati fuori da cappelle.
La bianca cornice racchiude un affresco raffigurante la Madonna che allatta Gesù Bambino. Per questo è chiamata “Madonna del Latte”. Ma lungo il tempo è stata invocata anche con altri titoli, come “Madonna delle Misericordie”, “delle Grazie”, “delle febbri”, “della colonna”, “del pilone”, “della porta”, “del portone”: appellativi che si riferiscono o alla sua localizzazione o alla miracolosità attribuita all’immagine sacra. A questo proposito, si racconta che anticamente un eretico l’abbia colpita con una spada e che dalla ferita sia sgorgato del sangue. Tuttora è oggetto di grande devozione popolare.
Tradizionalmente si è ritenuto che si trattasse di un pilone preesistente alla chiesa e inglobato in essa. Ma stilisticamente non è possibile datare il dipinto a prima del 1350, e l’attestazione più antica della sua esistenza è del ‘400. Probabilmente si tratta di un affresco devozionale che un ignoto pittore, di buon pennello, ha eseguito verso la fine del XIV secolo su quella colonna della chiesa.
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