Scuole Torino. Quattro sedi vicine per ospitare gli studenti durante il cantiere del Santorre di Santarosa
Quattro sedi contigue, nel giro di pochi isolati, ospiteranno gli studenti dell’Istituto di istruzione superiore Santorre di Santarosa di corso Peschiera, a Torino, che quest’anno non potranno rientrare nella loro sede per l’avvio di un complesso cantiere di manutenzione straordinaria, messa in sicurezza e adeguamento normativo e sismico, finanziato con fondi Pnrr per 2 milioni e 500mila euro.
I lavori non consentono la presenza degli studenti nell’Istituto, salvo per una porzione dell’edificio dove resteranno alcune classi e gli uffici di segreteria: per la maggior parte degli oltre mille studenti della scuola, la Città metropolitana di Torino in accordo con il dirigente scolastico del Santorre di Santarosa Paolo Ficara ha dovuto trovare una sistemazione che non penalizzasse eccessivamente l’organizzazione della scuola.
Un “tetris” che ha richiesto molta collaborazione, anche con il Comune di Torino, e diversi lavori per ricavare nuovi spazi, che sono stati oggetto lunedì 9 settembre di un sopralluogo finale del Dirigente scolastico con il personale tecnico della Direzione Edilizia scolastica della Città metropolitana di Torino.
La soluzione individuata prevede, oltre all’utilizzo della sede, quello della succursale del Santorre di Via Vigone, dove sono state ricavati due grandi e funzionali laboratori e nell’ex alloggio del custode 2 nuove aule e relativi servizi igienici.
All’Istituto Bosso-Monti la Città metropolitana ha “recuperato” ben 9 classi, 4 a un piano e 5 al piano superiore, mentre ulteriori 5 classi sono state prese in prestito dalla scuola primaria Cesare Battisti, un edificio di proprietà del Comune di Torino.
“L’edificio che ospita il Santorre di Santarosa risale al 1936” spiega il vicesindaco della Città metropolitana di Torino Jacopo Suppo.“Era indispensabile intervenire in modo massiccio per adeguare la scuola alle nuove normative, e il Pnrr è stato un’occasione da non perdere, ma che dà anche scadenze precise, per cui il cantiere non poteva essere dilazionato o rimandato. Nelle sedi alternative che ospiteranno gli studenti sono stati fatti molti lavori e saranno spazi nuovi e accoglienti. Non è stato semplice ma alla fine abbiamo trovato una soluzione che limiterà al massimo il disagio, pur nella complessità dell’organizzazione dell’orario scolastico”