PIEMONTE ARTE: DE CHIRICO, UNIA, RIVA DI OGGI, BIBLIOTECA CHIERI, MUNLAB, VERNA, VANZINA, IPAF, COSTIGLIOLE, CIRIE’, ONESTI…
Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo
MUSEO ACCORSI OMETTO. GIORGIO DE CHIRICO: 1924
Dal 7 novembre
Museo di Arti Decorative Accorsi-Ometto
Via Po, 55, Torino
Dopo la mostra PARIGI ERA VIVA. DE CHIRICO, SAVINIO E LES ITALIENS DE PARIS (1928-1933), Giorgio de Chirico torna a essere nuovamente protagonista di una esposizione presso il Museo Accorsi-Ometto.
L’occasione nasce dal centenario del Surrealismo (1924-2024), segnato, nell’ottobre del 1924, dalla pubblicazione del Manifeste du surréalisme del critico francese André Breton.
Prendendo in esame uno specifico arco temporale che va dal 1921 al 1928, la mostra, curata da Victoria Noel-Johnson, è la prima a porre l’attenzione sugli eventi intorno al 1924, anno cruciale per la fondazione del movimento francese, del quale il pittore italiano è considerato, dallo stesso Breton, il precursore.
L’esposizione intende, quindi, evidenziare l’importanza del ruolo del pittore italiano nella nascita e nello sviluppo del Surrealismo, nonché analizzare il suo complicato rapporto con André Breton, il fondatore del movimento, con il poeta francese Paul Éluard e sua moglie Gala.
Sono oltre 70 le opere esposte tra cui una cinquantina di dipinti e disegni su carta di Giorgio de Chirico, affiancate a una ventina di ritratti degli artisti, poeti e scrittori surrealisti, fotografati da Man Ray e Lee Miller, tutte provenienti da collezioni private o da importanti musei ed istituzioni.
ORARI
Martedì, mercoledì e venerdì 10-18 │ Giovedì 10-20
Sabato, domenica e festivi 10-19
La biglietteria chiude mezz’ora prima
Lunedì chiuso
PALAZZO MADAMA. SERGIO UNIA. TREDICI OPERE NEL GIARDINO DEGLI ACAJA
Dal 23 ottobre all’8 dicembre
l progetto espositivo presenta il lavoro artistico di Sergio Unia (Roccaforte Mondovì, 10 marzo 1943) con una scelta di opere che trovano nel giardino del Castello degli Acaja una specifica risonanza, legata ai resti antichi, alla natura, al mutare del tempo e del paesaggio.
Le tredici sculture in bronzo toccano alcuni dei temi universali sviluppati dall’artista – quali il rapporto con l’antico, l’infanzia, i giochi dell’adolescenza – facendo emergere la sua poetica figurativa, nutrita di classicità eppure fortemente contemporanea.
Ingresso incluso nel biglietto delle collezioni
“RIVA DI OGGI”, LA MOSTRA INAUGURATA A PALAZZO GROSSO
Due artiste, un filo le unisce dalla terra al cielo. Inaugura sabato 5 ottobre a Palazzo Grosso, Riva presso Chieri, ore 17, una doppia personale all’interno di “Riva di oggi”, un progetto che coinvolge artisti e scuole del territorio.
Nelle sale al piano nobile del palazzo saranno ospitate le opere di Luisella Rolle e Aurora Paolillo. Nell’atrio al piano terreno troveranno spazio i risultati dei laboratori svolti in classe a cura della prima.
Con la personale “Di terra in cielo”, Luisella Rolle espone dipinti (uno in foto) in cui il colore dà la forma agli elementi naturalistici e agli spazi urbani da lei vissuti, legati al territorio rivese e non solo. Il suo percorso artistico si avvale dell’utilizzo di diversi linguaggi: dalla pittura alla scultura, dal tessile al libro d’artista. Negli anni, si è avvicinata principalmente a due filoni di sperimentazione, incentrati sui materiali (pietra, oro, legno, metalli, fibre) e sull’analisi introspettiva dell’uomo sotto il profilo antropologico.
Laureata in Pedagogia, ha portato avanti contemporaneamente agli studi, la sua formazione artistica negli atelier di pittori torinesi, tra i quali: Sergio Agosti, Lorenzo Alessandri, Silvano Belli, Luigi Nervo, Cesare Roccati. Ha partecipato a progetti culturali e didattici in collaborazione con istituzioni e musei pubblici: GAM, Galleria Sabauda, Castello di Rivoli. Accanto alle numerose mostre personali, è stata invitata ad esporre in mostre internazionali, quali Spirito Olimpico Italiano Casa Italia CONI, Pechino e le Biennali internazionali di Fiber Art Trame d’Autore, della Città di Chieri.
“Terra Acqua. Dalla materia alla forma” è il titolo dato da Aurora Paolillo (foto) al suo progetto. Un progetto rimasto sulla carta, che non è potuto arrivare tra i banchi delle scuole rivesi, arrestato dalla malattia, prima quella che ha riguardato tutti, la pandemia mondiale, quindi quella personale, vissuta con coraggio dall’artista.
L’Associazione Il Carro, che organizza l’evento, ha voluto dedicare una sala alla sua opera, seppur interrotta. Una selezione di opere scultoree introduce il pubblico alla sua poetica, che porta alla riflessione su tematiche esistenziali e sociali, espresse in chiave simbolica. La sua pratica artistica esplora il ruolo dei materiali e la funzionalità degli oggetti, combinando elementi che dissimulano le gerarchie, in modo da mostrare il lato nascosto delle cose.
Laureata in Design e specializzata in Grafica d’Arte presso l’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino, ha ampliato la sua formazione sperimentando diversi mezzi espressivi, prediligendo la scultura, l’installazione e la performance. Oltre alle residenze artistiche internazionali e alla pubblicazione del libro di poesie e disegni Gesti solidi, curato da Giuseppe Amedeo Arnesano, tra le esposizioni si ricordano Impermanenza, a cura di Iole Pellion di Persano; Punctum. Working Papers, Grattacielo Intesa San Paolo; Sensible Objects. The Art Of Bonds, a cura di Clara Madaro; 56° Mostra della ceramica di Castellamonte, a cura di Olga Gambari; Biennale Giovani di Monza 2015; Incorporeo, Accademia Albertina di Belle Arte, a cura di Maria Teresa Roberto e Stefano W. Pasquini.
La doppia esposizione sarà aperta dal 5 al 27 ottobre, a Palazzo Grosso, Riva Presso Chieri, piazza Parrocchia 4, orario: sabato e domenica 16-19, feriali 10-12.
CHIERI. “NON PERDIAMO IL FILO”. 20 ANNI DELLA BIBLIOTECA CIVICA ALLA TABASSO
19 ottobre 2024ore 15:00, Piazza Umberto I*
Per festeggiare il XX anniversario, di Biblioteca & Archivio nell’ex cotonificio, lettura itinerante del racconto inedito La piccola lavanderia dei cuori infedeli di e con Alessandro Perissinotto.
Interventi musicali della BandaKadabra.
Il percorso:
Premessa dell’autore e capitolo 1:
Piazza Umberto I
Capitolo 2:
Monumento di Piazza Duomo
Capitolo 3:
Parco PA.T.CH.
Capitolo 4 e gran finale:
Biblioteca Civica & Archivio “Nicolò e Paola Francone”
*In caso di maltempo l’evento completo si svolgerà presso la Biblioteca
Scrivono nella presentazione il sindaco Alessandro Sicchiero e l’assessore alla cultura Antonella Giordano: “Per celebrare i primi dieci anni di Biblioteca & Archivio nella nuova sede fu scelta una citazione del critico letterario inglese Augustine Birrell: “le biblioteche non si fanno; crescono”.
È qualcosa in cui crediamo ancora oggi che festeggiamo altri dieci anni di crescita insieme con la lettura itinerante di un racconto inedito, scritto per l’occasione da Alessandro Perissinotto. Una piccola grande opera letteraria che la Biblioteca dona a tutti i suoi lettori, per aiutarci a non perdere il filo che lega e tesse le nostre storie e le nostre vite.
MUNLAB CAMBIANO. IL 12 OTTOBRE PRESENTAZIONE DI BRIGHT ECOLOGIES CARETTO/SPAGNA: EXPERIENCES, FORMS, MATERIALS
Sabato 12 ottobre dalle 16.30 alle 20.00 al Munlab Ecomuseo dell’Argilla ci sarà un incontro aperto a tutti con gli artisti Andrea Caretto e Raffaella Spagna che presenteranno la loro pubblicazione Bright Ecologies Caretto/Spagna: experiences, forms, materials a cura di Giorgina Bertolino, Francesca Comisso, Cecilia Guida, Alessandra Pioselli, edito da Viaindustriae publishing con Les presses du réel (2024) e realizzato grazie al sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, nell’ambito del programma Italian Council (dodicesima edizione, 2023)
La pubblicazione offre la prima visione d’insieme di oltre vent’anni di pratica artistica condivisa dei due artisti.
Per il Munlab si tratta di un evento particolarmente significativo per le connessioni tra l’Ecomuseo e i due artisti che dal 2006 hanno trasferito il loro studio al Munlab: per Caretto / Spagna abitare questi luoghi è un progetto in continuo divenire e procede in sintonia con la visione ecologica che guida le attività dell’Ecomuseo.
La presentazione rientra tra gli eventi della Giornata del Contemporaneo – AMACI
XILOGRAFIA IERI E OGGI, CONFERENZA DI GIANNI VERNA
TORINO. ENRICO VANZINA. ATLANTE POP
Fino al 27 ottobre 2024
Cripta di San Michele Arcangelo, Piazza Cavour 12 angolo Via Giolitti, Torino
ORARIO: mercoledì – domenica 15 – 19
INFO: tel. +39 3397796065 marcello.corazzini@gmail.com
Mauric Renaissance Art, Associazione Culturale, presenta una mostra di Enrico Vanzina (Roma 1949) dal titolo Atlante Pop, patrocinata dalla Città di Torino, con la curatela di Marcello Corazzini e Giuseppe Biasutti. La cripta di San Michele Arcangelo fa da splendida cornice ad una serie di fotografie realizzate tra il 2020 e il 2024, che hanno l’intento di evidenziare come le immagini abbiano invaso in maniera prepotente le nostre vite. “Ci accompagnano in maniera ossessiva. Ci inseguono, ci perseguitano, ci hanno fatto prigionieri: Sui monitor delle nostre televisioni, sui tablet, sugli schermi dei cellulari, è un continuo scorrere di immagini le quali “Storicizzano” il Tempo”. (E. Vanzina) Istantanee, vedute di città, anche di Torino che storicamente è legata al cinema. Immagini di viaggio, luoghi, paesaggi corporei, oggetti che gremiscono le nostre vite.
Enrico Vanzina è nato a Roma nel 1949 è uno sceneggiatore, regista e produttore cinematografico italiano. Lavora anche come giornalista e scrittore. E’ il primogenito del regista e sceneggiatore Steno (pseudonimo di Stefano Vanzina) e di Maria Teresa Nati, e fratello del regista e produttore Carlo Vanzina. Ottiene il Baccalaureat Francese al Lycée Chateaubriand di Roma nel 1966. Si laurea in Scienze Politiche a Roma nel 1970.Lavora per alcuni anni come aiuto regista del padre Steno. Nel 1976 inizia una carriera di sceneggiatore. Ha scritto 110 film lavorando con molti dei più famosi registi italiani: Dino Risi, Marco Risi, Alberto Lattuada, Steno, Mario Monicelli, Nanni Loy e tanti altri. Insieme al fratello Carlo, regista, ha realizzato alcuni dei più grandi successi degli anni ’80 ’90 e ‘2000 e 2010. Ha pubblicato “Le finte bionde” da Mondadori, “Colazione da Bulgari” da Salerno Editrice, “La vita è buffa” edito da Gremese, “ Commedia all’Italiana” Newton Compton, “ Una famiglia italiana” Mondadori, “Il Gigante Sfregiato” ” Il Mistero del Rubino Birmano” e “ La donna dagli occhi d’oro” per Newton Compton. Nel 2018 ha scritto “ La sera a Roma” per Mondadori, enorme successo di critica e vendite. Nel 2019 Mio fratello Carlo” per HarperCollins selezionato tra gli 11 finalisti del Premio Strega 2020. E nel 2021 è uscito il giallo “Una giornata di nebbia a Milano” sempre per HarperCollins e nel 2022 “Diario Diurno” vincitore Premio Fiuggi Storia, e “Il cadavere del Canal Grande” sempre per Harpercollins. Ha collaborato per 8 anni al “Corriere della Sera”. Da 24 anni scrive sul “Il Messaggero” come editorialista e dove gli è stata affidata una rubrica settimanale di costume. Nel luglio del 2016 e 2017 ha curato la regia di “Tosca” di Giacomo Puccini per l’apertura del Festival Pucciniano a Torre del Lago. Nel 2018 , 2019 2021 ha esposte delle sue opere fotografiche al Festival della Luce di Spilimbergo, alla Galleria Russo di Roma e alla galleria Biasutti & Biasutti di Torino.
IPAF – INTERNATIONAL PERFORMANCE ART FESTIVAL 2024 II EDIZIONE
La seconda edizione dell’IPAF – International Performance Art Festival si terrà dal 9 all’11 ottobre 2024 presso la Facoltà di Belle Arti di Cetinje (FLU), in Montenegro, che ospiterà l’evento. Questo festival internazionale, dedicato alla performance art, è ideato e co-curato da Salvo Bitonti (Direttore dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino), Marko Markovic (Direttore della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Cetinje), Maja Šofranac, Vice Direttrice della Facoltà di Belle Arti dell’Università di Cetinje, Luigi Moio (artista e docente di Tecniche performative per le arti visive dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino).
Il festival si svolgerà presso la Facoltà di Belle Arti di Cetinje (FLU), che fungerà da palcoscenico per le performance live e video presentate da:
– Facoltà di Belle Arti di Cetinje (FLU) – Performance live e video
– Accademia Albertina di Belle Arti di Torino – Performance live e video
-Ospiti internazionali saranno-
– The Oslo National Academy (KHiO)- Performance live e video
– Athens School of Fine Arts (ASFA), Grecia – Video performance
– Sister Nivedita University Kolkota, India – Video performance
– Seoul Institute of the Arts, Corea del Sud – Video performance
Guest Artist: Regina José Galindo
Ospite d’onore del festival sarà l’acclamata artista guatemalteca Regina José Galindo. Nata a Città del Guatemala nel 1974, Galindo è conosciuta per l’uso del proprio corpo nelle sue opere, attraverso cui denuncia le violenze sociali, politiche e culturali, con particolare attenzione alla violenza di genere. La sua opera si colloca nella tradizione della performance art tracciata da artisti come Ana Mendieta e Marina Abramović. Durante il festival, Galindo presenterà la performance “Un metro bajo tierra”, della durata di 12 minuti e 3 secondi, una potente riflessione sulle dinamiche di oppressione e resistenza.
Multidisciplinarità e Internazionalità
L’IPAF si propone come una piattaforma di scambio culturale e artistico, dove l’incontro tra diverse discipline e prospettive internazionali crea un terreno fertile per l’innovazione. L’Accademia Albertina di Torino e la Facoltà di Belle Arti di Cetinje, insieme agli ospiti internazionali, promuovono una visione inclusiva e multidisciplinare della performance art, favorendo il dialogo tra artisti, studenti e istituzioni di tutto il mondo. Dopo il Montenegro il festival, che è itinerante, approderà in Marzo 2025 ad Atene ospite dell’Accademia di Belle Arti della città e a giugno prossimo all’Accademia Albertina di Torino
Il manifesto e la grafica ufficiale di questa edizione portano la firma dall’artista Michela Troian.
IL CASTELLO DI RIVOLI MUSEO D’ARTE CONTEMPORANEA ADERISCE ALLA VENTESIMA GIORNATA DEL CONTEMPORANEO PROMOSSA DA AMACI
Sabato 12 ottobre 2024
ore 11.00–18.00 ingresso gratuito al Castello di Rivoli con programma speciale
fino alle ore 19.00 ingresso gratuito a Museo dal Vivo. Corpi Erratici II
Il Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea aderisce alla Ventesima Giornata del Contemporaneo, la grande manifestazione promossa da AMACI – Associazione dei Musei d’Arte Contemporanea Italiani.
Sabato 12 ottobre, dalle ore 11.00 alle ore 18.00, il pubblico potrà visitare gratuitamente il Castello di Rivoli, la Collezione e le mostre in corso, oltre che partecipare alle numerose iniziative organizzate per celebrare la Giornata. In linea con il tema della Ventesima Giornata del Contemporaneo, ovvero l’accessibilità nella sua accezione più ampia, il Museo propone attività specifiche all’insegna della massima inclusione.
La Ventesima Giornata del Contemporaneo di AMACI si avvale del sostegno della Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, della collaborazione della Direzione Generale per la Diplomazia Pubblica e Culturale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, e del patrocinio di Rappresentanza in Italia della Commissione europea, Camera dei deputati, Conferenza delle Regioni e delle Province autonome, UPI – Unione Province d’Italia, ANCI – Associazione Nazionale Comuni Italiani e ICOM Italia.
GALLERIA D’ARTE PIRRA. MOSTRA “YANA AMAZONAS”, FOTOGRAFIE DI GABRIELE ZAGO
A cura di Laura Tota
Data inaugurazione: giovedì 24 ottobre 2024 – ore 18,30
Termine: 24 novembre 2024
La Galleria Pirra ha il piacere di presentare il progetto fotografico di Gabriele Zago Yana Amazonas – quindici opere, ritratti e paesaggi, di tirature e formati diversi (il più grande 100 x 143 cm) – che affronta un tema di straordinaria rilevanza globale: la complessa relazione tra l’uomo e la natura nella regione amazzonica, sotto la crescente minaccia delle compagnie petrolifere.
COSTIGLIOLE: MOSTRA “SPIRITO diVINO”
CIRIE’. ORGANIKA, PERCEZIONI DI UN LINGUAGGIO UNIVERSALE
Mostra tattile dell’artista Enrico Pelissero
Ciriè (To) 19 ottobre – 10 novembre
Ingresso gratuito
Si inaugurerà sabato 19 ottobre, alle 18, con aperitivo ed intrattenimento musicale, presso la chiesa barocca dello Spirito Santo a Ciriè (To), sede di eventi culturali, in via Vittorio Emanuele 14, la mostra con opere di Enrico Pelissero “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale”.
L’evento è realizzato dall’Associazione Pro Retinopatici e Ipovedenti (Apri) Odv, che da oltre 30 anni si occupa dei problemi della vista ed è in prima linea nel supporto delle persone con difficoltà visive.
L’allestimento, realizzato con il patrocinio del Comune di Ciriè, con ingresso gratuito, curato dalla critica d’arte Carla Bertone, sarà visitabile nei giorni: 20, 26 e 27 ottobre, 2, 3, 9 e 10 novembre dalle 16 alle 20.
La mostra “Organika, Percezioni di un Linguaggio Universale” nasce come percorso tattile per i non vedenti, ma, al contempo, rappresenta un’esperienza di fruizione alternativa per tutti. I volontari dell’Associazione Apri Odv accompagneranno gli ipovedenti nella visita della mostra. Accoglieranno i più piccoli, le scuole o chiunque voglia fare un’esperienza alternativa nell’arte, fornendo una mascherina, una benda o gli occhiali oscurati, unitamente ad alcuni consigli utili per la lettura tattile delle opere e del percorso stesso. L’artista esporrà una serie di opere che toccano le tematiche che ha recentemente approfondito attraverso il suo lavoro. Tra queste: La Culla Altare che sorregge l’essere: un bambino avvolto nella sua stessa placenta che gli fa da tuta protettiva e lo connette con mondi invisibili.
Si potranno ammirare alcune sculture distopiche provenienti da mondi evoluti, da una specie di futuro, ormai scomparso. In essi l’uomo è prigioniero di forze autoritarie e autarchiche che lo schiavizzano abbruttendolo. Sono ambienti chiusi, privi di libertà. Inoltre, esporrà alcune sculture organiche, legate alla natura ed al pianeta, agli universi sommersi ed alle rocce terrestri. Si tratta di sculture che occupano ambienti, elementi vitali e formano bio-mondi che offrono esperienze tattili particolari e invitano ad avvicinarsi alla bellezza del pianeta e, soprattutto, a tutelarla.
Enrico Pellissero si è cimentato nella realizzazione di questo evento perché ha un suo personale rapporto con la cecità: “Il buio mi ha sfiorato per un brutto episodio accaduto nell’ infanzia. Un grave infortunio traumatico da bambino, a 8 anni, mi ha portato alla quasi cecità da un occhio ed alla conseguente operazione a 16 anni con il trapianto di cornea. Quindi, gli anni successivi, sono stati piuttosto traumatici per il terrore del rigetto e per l’attenzione continua ad evitare qualsiasi pericolo per evitare traumi. La tensione e la paura sono state altissime. Tutta la mia adolescenza è stata scandita dal problema dell’occhio offeso e, soprattutto, dalla paura di farsi male per non ripiombare nel buio e dover rifare l’operazione. Mi perseguitava la paura di rifrequentare diversi medici, diversi ed altri ospedali, dove ho incontrato persone con problematiche gravi”.
Vista la sua esperienza diretta, le sculture invisibili di Enrico Pelissero sapranno coinvolgere il pubblico in mondi suggestivi e, grazie al tatto che ne enfatizza le forme, le emozioni viaggeranno a fior di pelle…
Enrico Pellissero vive, lavora e crea a Leinì (To). Dal punto di vista artistico, dopo aver seguito alcuni corsi di scultura, si è dedicato all’arte per via di levare imparando da solo e sperimentando diverse tecniche e materiali al fine di suscitare sempre in chi guarda una riflessione, un interrogativo. Oltre alla scultura su marmo, pietra, legno, resine e materiali duri Pelissero si cimenta in minuti disegni su carta che ritraggono micromondi naturali, resi con una tecnica capillare, ricca di particolari ispirati ai batteri, a ciò che è invisibile. Inoltre, l’artista si dedica ad un ciclo di autoritratti in cui, di volta in volta, evidenzia uno stato d’animo, talvolta anche malinconici, per rappresentare una seconda personalità.
Per informazioni contattare l’Apri Odv, Via Nizza 151, a Torino, telefono 340.0989078 oppure 0116648636. Oppure scrivere a contabilita@ipovedenti.it.
CASTELLO DI MONCALIERI. MOSTRA HANJI YEON. LA CARTA HANJI E GLI AQUILONI. OPERE DELL’ARTISTA ANNA ONESTI
Al Castello di Moncalieri, venerdì 18 ottobre alle ore 16.00, si terrà l’inaugurazione della mostra HANJI YEON. La carta Hanji e gli aquiloni. Opere dell’artista Anna Onesti, organizzata dalle Residenze reali sabaude – Musei nazionali Piemonte insieme all’Istituto Culturale Coreano in Italia, in occasione del 140° anniversario delle Relazioni Diplomatiche tra Italia e Corea.
La mostra è dedicata all’incontro tra la cultura coreana e quella italiana e presenta 30 aquiloni realizzati in carta tradizionale coreana Hanji dall’artista italiana Anna Onesti che si è avvicinata all’impiego di questa carta, detta anche “carta dei mille anni”, sin dal 2011, creando aquiloni, ispirati alla tradizione dell’Estremo Oriente.
TORINO, PORTA PALAZZO. CLOCHARDOMUS L’ARTE PER I CLOCHARD
La Mostra “ClocharDomus”, nata da un’idea di Raffaele Palma per il CAUS (il Centro Arti Umoristiche e Satiriche quest’anno ha compiuto quarant’anni di attività: 1984-2024), è la quarta esposizione artistica dedicata al mondo dei Senzatetto. I quarantatré artisti di questa collettiva 2024, si sono ispirati alle povere cose (oggetti di uso quotidiano) e ai pochi affetti (perlopiù cani o gatti) che circondano gli invisibili nella loro quotidiana vita su strada.
L’esposizione è aperta al pubblico presso la Galleria Umberto I in Piazza della Repubblica (Porta Palazzo) a Torino, da martedì 15 ottobre a domenica 3 novembre 2024.
Orario: dal lunedì al sabato dalle ore 7,30 alle 23,30 – domenica dalle 9,30 alle 20,00.
Inaugurazione martedì 15 ottobre ore 17. Ingresso gratuito.
La mostra propone quarantatré opere di altrettanti artisti figurativi, realizzate con la tecnica dell’acrilico su telo in PVC di dimensioni 1 metro x 1 metro, tutte ispirate dal vero, osservando cioè l’habitat dei clochard su marciapiedi, sulle panche dei giardini o in fila alle mense del povero.
I dipinti raffigurano gli oggetti che compongono la domus del clochard: cartoni, coperte, sacchi a pelo, carrelli, abbigliamento consunto, piccoli strumenti musicali, qualche libro malconcio, radioline, Pikachu e peluche vari, vecchi cellulari, stuoie, sgabelli, carrozzine per disabili, bottiglie, lattine, confezioni di cibo, ciotole per i loro pet, barattoli per elemosina ecc.
Sul tema dei barattoli, l’artista Giancarlo Laurenti ha voluto ricordare con la sua opera, la storia della “brigata Cirio” riferita ai poveri torinesi d’un tempo che si presentavano nelle mense di carità con barattoli vuoti dei pelati per prendere la loro porzione di pranzo quotidiano: realtà non molto dissimile da oggi. Com’è nata la “brigata Cirio”? Siamo nel secondo dopoguerra e moltissimi italiani si ritrovarono indigenti poiché con la guerra avevano perso tutto. Chi tra questi non accettava di stendere la mano e chiedere l’elemosina per non palesare il suo stato di miseria, si procurava vestiti e cibo come poteva. Così anche a Torino, due volte al giorno, a pranzo e a cena, file di persone si formavano davanti alle cucine di organizzazioni umanitarie come la San Vincenzo, il Cottolengo, i frati o addirittura le caserme dove il cibo era abbondante, aspettando gli avanzi del rancio della giornata sul retro della struttura militare. Moltissimi di questi disperati avevano con sé un cucchiaio e una latta vuota di salsa di pomodoro, pelati o legumi, recuperata tra i rifiuti o donata dai cuochi di queste cucine per poveri, poiché non erano in grado di acquistare neppure un dignitoso “barachin”. Raccontavano gli anziani, che si vedevano code di povere persone con una latta appesa a un manico di fil di ferro, aspettando pazientemente un pasto caldo. La maggior parte di loro utilizzava una latta dell’azienda dell’imprenditore piemontese Cirio, molto diffusa sul mercato. Iniziarono così a chiamarli “Brigata Cirio”, un soprannome bonario per nulla irridente, che accostava caserma e latte di pelati. C’è chi ricorda che anche la minestra distribuita in queste strutture fosse rossa perché cucinata con il pomodoro pelato donato da Cirio.
Nell’ampia rassegna in esposizione, emergono dettagli di vite disperate, spesso dignitose, scorci di povertà assoluta ma rivelatrici del carattere e della psicologia di ogni singolo clochard. Sguardi stanchi, provati, ma ricchi di empatia, fieri d’essere ancora una volta al servizio dell’Arte, mettendo i loro angoli di stenti a disposizione degli artisti che, nel rispetto assoluto della loro difficile condizione, si sono adoperati per fissare su tela questa realtà, in un rapporto artista-clochard fatto di umanità, rispetto e solidarietà.
La location espositiva scelta per questa quarta collettiva è la galleria Umberto I, luogo assai noto in città per le numerose attività commerciali e la sensibilità di ciascun negoziante ad accettare e sostenere manifestazioni di varia natura, non ultima questa sui clochard. Porta Palazzo è anche area con la maggiore concentrazione di attività rivolte all’accoglienza notturna e diurna tra le più attive per l’ospitalità ai senza fissa dimora (Sermig, Cottolengo, Asilo Notturno Umberto I, Polo alimentare Barolo, Caritas, RePoPP, ecc.). La mostra non si prefigge alcuna iniziativa benefica nei confronti dei senza fissa dimora, ma ha il solo scopo di sensibilizzare in primis l’apparato pubblico e poi ogni singolo cittadino nell’aiuto verso gli invisibili che a breve dovranno affrontare la stagione più fredda dell’anno.
ALESSANDRIA. MOSTRA FOTOGRAFICA “ROBERTO COTRONEO. NEL TEATRO DELL’ARTE”.
A Palatium Vetus in piazza della Libertà 28 – Alessandria – mostra fotografica collaterale “ROBERTO CONTRONEO. NEL TEATRO DELL’ARTE”.
L’evento è stato realizzato nell’ambito della settimana “E’ Cultura” con la partecipazione dell’artista; la mostra sarà aperta al pubblico da sabato 12 ottobre.
VOLPIANO. MOSTRA ‘PASSING THROUGH LIFE – X-ART’. OPERE DI SIMONE SOLA
venerdì 11 ottobre – ore 17
presso il laboratorio di radiografie industriali di Volpiano (TO), Via Brandizzo, 123
In questa innovativa collaborazione tra arte e tecnologia, Sola ha utilizzato le attrezzature TÜV SÜD per creare opere d’arte uniche. Durante il vernissage, avrà l’opportunità di scoprire queste opere e il processo creativo dietro di esse. Saranno presenti anche rappresentanti di TÜV SÜD per illustrare le tecnologie utilizzate.