«Il Trasporto Pubblico Locale sia al servizio anche di lavoratori e imprese del Chierese»

Il Gruppo Imprese Chieresi ha incontrato i sindaci di Chieri e Carmagnola, principali Comuni del territorio, per avviare un progetto di riorganizzazione del trasporto pubblico locale che tenga conto delle necessità del settore produttivo. Coinvolto il Politecnico di Torino.

Riorganizzare il Trasporto Pubblico Locale del territorio Chierese anche sulla base delle necessità di aziende e lavoratori, facendo emergere la “domanda latente”: questa la sintesi dell’ambizioso progetto lanciato dal GIC – Gruppo Imprese Chieresi, che vede il coinvolgimento di alcuni docenti del Politecnico di Torino.

Sul tema, il presidente GIC Dario Kafaie ha incontrato i sindaci dei due principali Comuni del territorio, Alessandro Sicchiero (Chieri) e Ivana Gaveglio (Carmagnola), affiancato dalla professoressa Cristina Pronello, docente del Dipartimento Interateneo di Scienze, Progetto e Politiche del Territorio (DIST), già presidente dell’Agenzia per la Mobilità Piemontese e fondatrice della start-up Mobyforall.

«Agli Enti locali chiediamo supporto nel condurre uno studio dei flussi e delle necessità di mobilità da parte delle varie fasce di popolazione; parallelamente, da alcuni mesi, stiamo conducendo interlocuzioni con le principali aziende presenti nell’area chierese per avere un quadro della loro situazione e del pendolarismo lavorativo -spiega Kafaie- L’obiettivo è di “mettere a fuoco” il gap tra domanda e offerta al fine del miglioramento del TPL, proponendo soluzioni alternative che mantengano comunque invariati i costi complessivi del servizio».

I dati verranno raccolti ed elaborati con approccio scientifico dalla professoressa Pronello e dal suo team di ricerca. «Occorre avere elementi per determinare quale tipo di servizio offrire, dove offrirlo e a chi -specifica la docente, ricordando che in questo settore è l’offerta a determinare la domanda- Solo così diventa possibile pensare a un Trasporto Pubblico Locale che risulti realmente attrattivo per l’utenza e che possa avere evidenti ritorni positivi anche a livello ambientale grazie a un minor ricorso all’automobile privata per gli spostamenti casa-lavoro».

Aggiunge ancora Kafaie: «Il TPL attuale non ha continuità territoriale né coordinamento tra gomma e rotaia, oltre a risultare non più allineato ai tempi odierni e per lo più scuola-centrico; non tiene inoltre conto, in tantissimi casi, delle necessità di chi deve raggiungere le aree industriali per recarsi al lavoro -sottolinea- Investire sulla mobilità significa pertanto investire sullo sviluppo sociale ed economico del Chierese, in quanto un servizio carente crea un gap di competitività rispetto ad altre aree».

Per questo il Gruppo Imprese Chieresi ha lanciato il progetto, chiedendo in particolare alla Città di Chieri di fare da capofila per i Comuni del territorio per quanto riguarda l’analisi della domanda latente di trasporto pubblico tra la popolazione, anche in considerazione del futuro ospedale unico dell’Asl TO5 in progetto a Cambiano.

«Crediamo sia fondamentale una visione strategica e organica a livello sovra-comunale e, pertanto, accogliamo con favore la proposta del GIC, nell’ottica anche di una collaborazione sempre più stretta tra gli Enti pubblici e il mondo produttivo», è la risposta affermativa del sindaco Sicchiero.

A fargli eco è Gaveglio: «Riteniamo che serva una sinergia sempre più stretta tra i territori Chierese e Carmagnolese per dare risposte omogenee e far ascoltare la propria voce -aggiunge la sindaca di Carmagnola- È importante ogni sforzo volto a promuovere la mobilità sostenibile, innanzitutto per contrastare l’inquinamento dell’aria».

Tutti i sindaci del territorio -a partire da quelli che già hanno sottoscritto il “Patto per la coesione e l’identità territoriale” proposto dal Gruppo Imprese Chieresi- insieme alle aziende aderenti al GIC si ritroveranno a fine novembre per la conferenza “Sistema Chierese”, per affrontare e approfondire i temi relativi alla competitività del territorio, in un incontro ad hoc che vedrà anche la partecipazione della Regione Piemonte.