8^ Puntata. Il curriculum vitae e la mail di presentazione. 2^parte
La scorsa puntata è stata dedicata alla revisione del Curriculum Vitae, l’organizzazione delle varie sezioni, (esperienze lavorative, formazione,…) e i contenuti da inserire.
Uno sguardo veloce alla forma per completare il CV. Caratteri di stampa scelti con cura, ad esempio, Arial, Times New Roman, Calibri. O anche Verdana e Tahoma con l’attenzione che, quest’ultimi, sono un po’ più grandi degli altri. Il testo non deve risultare troppo “affollato” e i caratteri non devono essere eccessivamente piccoli, infine non eccedere nell’utilizzo di sottolineature, maiuscole e testo in grassetto.
Una volta messo a punto il curriculum, il dubbio è “allego diplomi, attestati, foto, altro?”.
Procediamo con ordine. A meno che non venga espressamente richiesto non è il caso di allegare diplomi o altro. È bene tenerli pronti e, se chiamati al colloquio, in caso di richiesta dell’esaminatore possiamo presentarli al momento.
Discorso a parte la foto. Anche in questo caso, se non ci si candida per lavori dove conta anche l’immagine o non è espressamente richiesto, si può non allegare. Come nel caso del CV esistono diverse scuole di pensiero, infatti è capitato, a chi scrive, sentire “se non allegano la foto, non leggo il CV” per delle posizioni in cui è richiesta esperienza e non certo l’immagine…
Se proprio si vuole inserire, scegliere però una foto recente, grandezza fototessera. Scontato? Non troppo… Evitare sempre scatti al mare, in montagna, o altri luoghi, foto non recentissime scattate 3 o 5 o più anni addietro e foto stile … famiglia Addams. In che senso? Con le moderne tecnologie è possibile ritagliare la propria foto da un gruppo, il che va bene, ma in questi casi si dovrebbe fare attenzione a togliere anche le mani altrui che sbucano, qua e la, nella foto. Se è spuntato un sorriso pensando “ma va! Non è possibile!”, chi scrive garantisce che, come nel caso delle mail, la realtà supera di gran lunga la fantasia e, nel caso di foto allegate, non c’è che l’imbarazzo della scelta.
Piccole sviste in alcuni casi, volute in altri per attirare l’attenzione del selezionatore. In entrambi avrete sì la sua attenzione, ma non nel modo sperato… L’obiettivo, da non mai perdere di vista, è che si sta cercando lavoro e, a meno che non si stia valutando lavori creativi, conviene sempre rimandare un’immagine professionale.
Stessi consigli anche per l’Europass, il curriculum vitae europeo che, da una decina ad’anni a questa parte, propone un formato introdotto dalla Commissione Europea. Si tratta di un modello standard a livello europeo che fornisce ai cittadini uno strumento utile da usare nell’Unione Europea (scaricabile al seguente link https://europass.cedefop.europa.eu/it/documents/curriculum-vitae ).
Anche in questo caso, a meno che non sia espressamente richiesto dall’azienda o da un intermediario, non è obbligatorio usare questo tipo di CV.
In forma schematica, con una struttura a griglie, rischia di diventare eccessivamente lungo se si hanno molte esperienze lavorative da “riassumere” in due pagine. Può essere utile, al contrario, per chi ha un percorso senza molte esperienze di lavoro e di studio. In entrambi i casi occorre compilare con cura le varie sezioni proposte.
Un consiglio è di avere sempre un curriculum vitae personalizzato, “cucito su misura” per quell’azienda o per rispondere ad un annuncio, non mentendo e non esagerando sulle proprie competenze e, in parallelo, tenere aggiornato anche un CV in formato Europass.
Sistemato il CV, il passo successivo è dare uno sguardo alla lettera / mail di presentazione. Appuntamento a sabato prossimo, con la terza ed ultima parte.