Nel dicembre 1954 la RAI spedì a Chieri un gruppo di inviati (tra cui il giovanissimo Piero Angela). Il racconto del settimanale “Il Chierese”
di Valerio Maggio
A metà degli anni ‘50 la supremazia della radio – oltre 5milioni gli abbonati contro i soli 80mila di una televisione appena nata – è data dai numeri. Supremazia che, nel dicembre1954, sarà di capace portare in città momenti davvero animati.
Titola in prima pagina Il Chierese del 25: «Intervistata la bagna caôda». (Non stupitevi Natale quell’anno cadeva di sabato, il giorno di uscita del settimanale.
Ma neanche la festività impedirà agli affezionati lettori di trovare in edicola la copia del giornale).
Il martedì precedente, infatti, la sede di Torino della Rai aveva sguinzagliato a Chieri, presso i locali dei Tre Re, un gruppo di inviati (spicca tra gli altri il nome dell’allora giovanissimo Gigi Marsico capace di ritagliarsi in seguito spazi di tutto rilievo) per registrare un programma rivolto agli italiani d’America che, una non precisata emittente d’oltre oceano, avrebbe poi messo in onda di lì a poco. Il tutto era nato da una richiesta di un ascoltatore desideroso di conoscere ricette o del Piemonte o dell’Emila Romagna.
Verrà scelta la nostra regione e «La bagna caôda – scriverà Il Chierese – ha fatto una gran bella figura (…) grazie al vice presidente della Pro Chieri, cav. Giovanni Tosco (nella foto), a Gino Borio e al signor Viarisio».
Alla domanda di Gigi Marsico se nel passato importanti personaggi storici piemontesi l’avessero assaggiata «la risposta di Borio fu pronta. Silvio Pellico durante le sue visite certamente assaggiò la bagna caôda. Così come Cavour. (…) Ultimamente anche il ministro Romita, in visita a Chieri, ha avuto modo di magnificare il tipico piatto cittadino. Moltissimi sono poi i clienti e gli agenti delle nostre tessiture che giungono in città. Durante la stagione invernale a questi ospiti non si può fare a meno di offrire, invitandoli negli alberghi cittadini, la bagna caôda». Il settimanale si sofferma poi sul momento in cui i registratori «entreranno ‘aperti’ in cucina dove sul nastro magnetico [verrà] fatto incidere il caratteristico friggere dell’olio nonché le risposte del cuoco che accennava al giusto dosaggio degli ingredienti per avere una buona bagna caôda».
A conclusione dell’incontro il gruppo si accomoderà in una sala dei Tre Re per gustare il saporito intingolo. (Saporito è dir poco visto che a farla da padrone è, ieri come oggi, l’aglio).
Il Chierese ci fornisce anche tutti i nomi dei partecipanti all’evento radiofonico annotando – oltre al dr. Lino Pacchioni (corrispondente della radio americana), al dr. Gallus (corrispondente della radio tedesco-austriaca), al dr. Gatti direttore del Giornale radio, al già citato Gigi Marsico – anche il radiocronista Angela. Ne omette il nome di battesimo ma quasi sicuramente si tratta di Piero Angela. Sappiamo infatti che in quel periodo si divideva tra la sede piemontese della Rai e quella di Roma. Inoltre è nota la sua amicizia con Gigi Marsico con il quale imbastì in gioventù addirittura una carriera jazzistica di tutto rispetto. L’amore per il jazz non li abbandonò mai tanto che, ancora in età avanzata, Angela scriverà come nella loro musica ci fosse «passione, una specie di virus che continua negli anni e non finisce mai».