MONTANARO. CONCERTO DI SANTO STEFANO
Il maestro Valter Savant-Levet suonerà l’organo di Santa Maria Assunta con le sue 2500 canne e i 15 angeli con le trombe, dal suono ancora più importante dopo gli ultimi interventi di manutenzione
Si terrà il 26 dicembre a Montanaro, alle 15, nella chiesa di Santa Maria Assunta, il tradizionale concerto di Santo Stefano.
Il maestro Valter Savant-Levet suonerà sull’organo storico, che risale al XIX secolo, una selezione di musiche dal Seicento all’Ottocento inoltrato. I brani sono tratti dall’ultimo volume della collana organistica Antichi Organi del Canavese, dal titolo “Tra gli splendori del Secolo d’oro e i clamori risorgimentali”. Il 47° volume della collana Antichi Organi del Canavese è stato inciso nell’autunno 2024, dopo i recenti interventi di restauro e ripulitura dell’organo in Santa Maria Assunta.
La presentazione ufficiale dello strumento, dopo i lavori, è avvenuta il 19 ottobre. La ripulitura, realizzata anche grazie al contributo della Cei, Conferenza Episcopale Italiana, ha visto gli organari Dell’Orto e Lanzini di Dormelletto (NO) smontare, pulire, rimontare e accordare le 2500 canne dello strumento, le 15 trombe dei putti sonanti, oltre a eseguire la manutenzione di tutte le strutture interne. L’organo di Santa Maria Assunta è tra i più grandi nel panorama italiano e fra i più interessanti in Europa, anche per via dei putti, grandi angeli scultorei che hanno in bocca delle trombe collegate allo strumento.I 15 putti sonanti, oggi attivi, sono stati recuperati dal restauro del 1995.
L’organo di Montanaro fu costruito nel 1810 da Giovanni e Giacinto Bruna; fu per buona parte ricostruito da Giacomo Vegezzi Bossi nel 1872 e nel 1896 da Giuseppe Lingua. Spiega Roberto Ricco, direttore artistico di Antichi Organi del Canavese: “Per la comunità di Montanaro questo strumento rappresenta un valore molto importante. Ricordo la chiesa gremita nel ’96, quando per la prima volta lo strumento fu riportato agli antichi splendori. Da allora, ogni anno il concerto di Santo Stefano richiama sempre un grande pubblico, anche dai paesi vicini”.