LE PERLE NERE DELLA MUSICA a cura di EDOARDO FERRATI
Italo Montemezzi (1875-1952)
Sinfonia in mi minore; Serenata; Italia nulla fermerà il suo canto (poema sinfonico)
Orchestra Filarmonica di Verona diretta da Enzo Ferraris
etichetta discografica: Opera Recording 004281-97 (CD)
registrazioni 2002 e 2003
data di pubblicazione: 2024
durata: 52’12”
Montemezzi. musicista colto e aggiornato, fuse con grande abilità la melodia italiana di stampo verista con le innovazioni armoniche e orchestrali di Wagner e in misura minore di Debussy e R. Strauss dando così vita a opere dal sicuro senso teatrale.
Nato il 4 agosto 1875 a Vigasio in provincia di Verona presso il cui Conservatorio si diplomò (1900) .componendo come saggio finale una cantata su testo del Cantico dei Cantici per soprano, mezzosoprano, coro e orchestra che in seguito verrà diretta da Toscanini. Compose le seguenti opere :Giovanni Gallurese ,L’Hellera (Torino, 1909),(1918), La notte di Zoraima(1931), L’incantesimo (1943) che videro la loro prima alla Scala. Titoli affidati alle voci prestigiose di Edoardo Garbin, Giuseppina Cobelli, Iris Adami-Corradetti, Maria Caniglia. Noto per l’opera L’amore dei tre re che ottenne immediato successo alla Metropolitan Opera di New York (2 gennaio 1914) diretta da Toscanini tanto da entrare nel repertorio del grande teatro di New York dove è ancora in repertorio. In sostanza. esclusi gli Stati Uniti, una opera posta in seconda fila nei cartelloni dei teatri, la straordinaria popolarità di Montemezzi negli U.S.A. va rapportata alle sue numerose visite e al immatrimonio (1921) con una ereditiera americana, rapporti mai indagati in modo approfondito. Una buona parte della musica di Montemezzi è disponibile su YouTube e per chi vuole ascoltarla è il posto più ovvio.
Nel 2002/03 il Comune di Vigasio realizzò una serie di tre CD restata a lungo fuori commercio. Ora per la prima volta approda alla distribuzione con il primo CD ad oltre vent’anni dalla sua realizzazione.
Si tratta in ogni caso di un’iniziativa interessante perché documenta la secondaria produzione sinfonica di un autore , ormai votato all’opera e che riscosse in vita un ampio successo e presto dimenticato. I tre brani in scaletta denotano un certo talento anche per la musica strumentale che, se praticata con maggiore assiduità, avrebbe portato risultati significativi nell’ambito del terreno del sinfonismo italiano. Il disco è aperto dalla sinfonia in mi minore, lavoro di apprendistato qui revisionata da Enzo Ferraris e Marco Pasetto. Una sinfonia decisamente indirizzata verso il clima romantico tedesco e a Wagner , nume tutelare dell’autore. Strutturata in soli tre movimenti presenta un incisivo “Allegro”. a tratti dai toni piuttosto enfatici. La breve Serenata comparirà nell’opera L’incantesimo del 1942. Infine, il poema sinfonico Italia mia nulla fermerà il suo canto. La direzione di Enzo Ferraris aderisce con convinzione al dettato di Montemezzi con una Filarmonica di Verona che suona con solida convinzione pagine piuttosto impegnative ( a parte qualche piccol a imperfezione degli ottoni; d’altronde comprensibile in un live.)
Negativa la composizione editoriale, spartana all’eccesso, addirittura mancano la durata delle singole tracce.
Una striminzita paginetta con fugaci note di commento e piena di refusi tipografici. Un esempio di cattiva sbrigatività editoriale.