Passione Fumetti, senza parole (VI): l’Amore senza parole di Mertens e Lupano & Panaccione
L’Amore. Un sentimento difficile da definire, almeno in maniera univoca e universale. Allo stesso tempo succede spesso che non sia facile trovare le parole per esprimere l’amore, tutto l’amore che si prova. Ma… e se fosse come nella bellissima canzone di Ron? “Non abbiam bisogno di parole, per spiegare quello che è nascosto in fondo al nostro cuore” (Rosalino Cellamare © Emi Music Publishing Italia – Warner), pubblicata nell’album “Le foglie e il vento” del 1992.
L’Amore senza parole. Come viene raccontato in alcuni capolavori dei silent book, romanzi a fumetti che si esprimono esclusivamente con i disegni, senza dialoghi e senza didascalie, di cui ho già parlato in cinque precedenti puntate di questa rubrica. Questa volta presenterò due wordless graphic novel che parlano proprio di amore: Beatrice, un amore senza tempo, di Joris Mertens e Un oceano d’amore di Wilfrid Lupano e Grégory Panaccione.
Beatrice, un amore senza tempo
Fin dalla meravigliosa copertina, lo stile di Joris Mertens colpisce per la finezza del tratto, la minuziosità dei dettagli, sia che riguardino l’ambiente, l’architettura e l’arredamento, sia le espressioni dei tantissimi personaggi rappresentanti. Ma sono i colori e la luce a portare lo sguardo a lei, a Beatrice, la protagonista di questo straordinario fumetto che, non a caso, in Francia ha fatto incetta di premi nel 2020 (anno di prima pubblicazione) e 2021.
Beatrice, che nella copertina vediamo sola e pensierosa, ma quasi risplendere in mezzo alla moltitudine degli avventori di un bar “parigino”. Ed è in mezzo ad un’immensa folla di pendolari che la ritroviamo nelle prime pagine del libro. Vestito rosso e grandi occhiali, sguardo curioso e attento, anche lei verso quel treno che la porterà al suo luogo di lavoro, in una città che potrebbe essere la Parigi dei primi anni ‘70.
Ma nella confusione della stazione dei treni, qualcosa attira la sua attenzione. Una borsa, rossa come il suo cappotto, abbandonata alla base di un pilastro. Una borsa che nessuno sembra vedere, tranne lei. La stessa borsa che rivede al suo ritorno la sera, dopo la giornata di lavoro ai grandi magazzini Galeries La Brouette, dove fa la commessa in un’elegante boutique che vende vestiti, accessori e guanti. Beatrice fa una vita solitaria, sul treno legge, così come legge la sera, prima di addormentarsi nel suo letto, mentre Parigi brulica di vita e di luci, anche di notte.
Il giorno dopo – o uno dei giorni dopo – piove, ma la borsa rossa è sempre lì.
E se la sua giornata sembra procedere con la consueta routine, tra lavoro, clienti esigenti e pranzo con le colleghe, al ritorno Beatrice prende una decisione. Passa vicino alla borsa, la prende e la porta a casa, dove scoprirà che contiene un vecchio album fotografico. Per Beatrice – a cui la ragazza delle foto assomiglia in modo impressionante – è la scoperta di una storia d’amore, che la porterà ad indagare e a sognare.
Joris Mertens
Beatrice è l’opera prima di Joris Mertens nel mondo del fumetto. L’autore belga, nato nel 1968, pur con formazione da graphic designer ha infatti sempre lavorato per il cinema e la televisione, principalmente come storyboard artist e nel settore degli effetti speciali. Il suo esordio nel mondo del fumetto è avvenuto con una storia muta perché – come ha dichiarato in un’intervista a Il Manifesto al Treviso Comic Book Festival 2024 – “volevo dimostrarmi di essere capace di raccontare una storia per immagini, senza parole, una narrazione esclusivamente visiva”. I dialoghi sono presenti nel suo secondo graphic novel, Lavaggio a secco – pubblicato in Francia nel 2022 –, se pure non mancano intere scene mute, che diventano via via preminenti, fino al doppio finale, che di parole non ha più bisogno. Se Beatrice è una storia d’amore, Lavaggio a secco è un noir, ma entrambe parlano di solitudine. Beatrice e Lavaggio a secco sono stati pubblicati in Italia da Tunué, nel 2022 e nel 2024.
Un oceano d’amore
In un borgo costiero della Bretagna vivono un buffo pescatore e sua moglie. Ogni mattina il pescatore si sveglia che è ancora buio e, dopo aver gustato la colazione preparata dalla moglie, parte in mare con il suo piccolo – e tipico – peschereccio, intitolato a Maria (chissà, forse il nome della moglie). Arriva però il giorno in cui i pesci sembrano spariti dal mare. E la causa si manifesta di lì a poco, con l’apparizione di una enorme nave da pesca che rischia di travolgere il minuscolo peschereccio, il quale riesce ad evitare lo scontro, ma rimane comunque impigliato nelle sue altrettanto enormi reti a strascico.
La moglie del pescatore – come le mogli degli altri pescatori – lo attende la sera sulla banchina del borgo marinaro. Invano. Il peschereccio Maria viene trascinato sempre più al largo, fino a che la rete non si romperà lasciandolo in balia delle immense onde dell’Oceano Atlantico. Per il piccolo pescatore occhialuto inizia la lotta per la sopravvivenza, tra tempeste che lo portano sempre più a Ovest, la mancanza di carburante, i soprusi della Guardia Costiera cubana e addirittura i moderni – ma non meno pittoreschi – pirati dei caraibi. Per fortuna a fargli un po’ di compagnia arriva un simpatico gabbiano ecologista.
Nel frattempo la moglie non si arrende. Continua a cercarlo, prima rivolgendosi alla Capitaneria di Porto, poi ad un’indovina, la cui visione la indirizza verso Cuba. Con ostinata determinazione si affida a questa – se pure flebile – speranza e, approfittando di una crociera di passaggio, affronta il viaggio che la porterà dall’altra parte dell’oceano. Durante la crociera la sua indole genuina la porta a distinguersi come cuoca e la sua passione per l’uncinetto contagia le signore in viaggio, diventando una moda. Arrivata a Cuba non troverà il suo piccolo e buffo pescatore, ma farà addirittura conoscenza con Fidel Castro.
Ma riusciranno i due innamorati a ritrovarsi? Certamente sì, in un finale dolce ed emozionante, in quello che certamente è uno dei silent book più piacevoli e divertenti mai realizzati, vincitore del Prix de la BD FNAC nel 2015 e candidato a ben tre Eisner Awards nel 2019.
Un oceano d’amore, di Wilfrid Lupano e Grégory Panaccione – pubblicato in Francia nel 2014 da Delcourt e in Italia da ReNoir Comics nel 2015 – è anche un fumetto che contiene una potente riflessione su temi ambientalisti, tra cui lo sfruttamento indiscriminato e massiccio della pesca, l’inquinamento del mare con i rifiuti plastici e lo sversamento di idrocarburi. Denunce che nelle immagini del bravissimo Grégory Panaccione, assumono più potenza che in tante parole.
Wilfrid Lupano
Wilfrid Lupano, nato nel 1971 a Nantes, laureato in lettere e in inglese, ha iniziato a scrivere e sceneggiare fumetti fin da quando era studente. Tra le sue opere più note, oltre ovviamente a Un océan d’amour, vi è la serie umoristica pluripremiata I vecchi forni (Les vieux fourneaux ©Dargaud Editeur), disegnata da Paul Cauuet, che in Francia ha avuto due trasposizioni cinematografiche. Un altro suo capolavoro è La scimmia di Hartlepool (Le Singe de Hartlepool – Delcourt), disegnata da Jérémie Moreau, vincitore del Fauve d’Or al Festival International de la Bande Dessinée d’Angoulême e del Gran Guinigi – menzione speciale all’opera della Giuria a Lucca Comics & Games 2015.
Grégory Panaccione
Grégory Panaccione è nato a Antony in Francia nel 1968, dove a quattordici anni inizia gli studi all’Ècole Estienne di Parigi, che poi prosegue all’Accademia di Belle Arti in Italia. Vive e lavora a Milano. Il suo primo libro è un fumetto muto, Toby mon ami, a cui seguono Âme perdue e Match, anche questo senza parole, tranne un’esclamazione. Tutti e tre sono realizzati da autore unico, mentre in seguito Panaccione disegna soprattutto su sceneggiature di altri autori, come per Un océan d’amour, con Wilfrid Lupano, Chronosquad, con Giorgio Albertini e Minivip & Supervip e Tugéin, con Bruno Bozzetto. Negli ultimi anni si è dedicato ad adattamenti di opere letterarie, come Quelqu’un à qui parler di Cyril Massarotto, Cabot-Caboche di Daniel Pennac e La lucina di Antonio Moresco (in Italia per Feltrinelli Comics). Chronosquad è edito in Italia da Panini Comics, Minivip & Supervip da Bao Publishing, mentre Il mio amico Toby, Match, Un oceano d’amore, Un’estate senza mamma e Tugèin sono pubblicati da ReNoir Comics, casa editrice che ha anche una sezione interamente dedicata ai fumetti Senza parole.
Immagini ©Tunué / Joris Mertens / ReNoir Comics / Wilfrid Lupano / Grégory Panaccione / Tunué / Jérémie Moreau /Bao Publishing