Ospedale unico dell’asl 5, la sorpresa al fotofinish: Santena candida un secondo sito
“I siti sono sei, non cinque. Santena ne ha presentati due.”
In extremis, cambia il quadro dei siti candidati per l’ospedale unico dell’asl 5: a quelli di Vadò, Villastellone e ai due di Cambiano, se ne aggiungono due presentati dal Comune di Santena.
“ A dicembre 2015 – spiega il sindaco Ugo Baldi – avevamo inviato alla Regione una delibera di Giunta nella quale erano indicati non uno ma due possibili collocazioni del futuro ospedale unico: quello ‘storico’ della Masseria, dove in passato era previsto che si costruisse l’ospedale privato dei francesi; e un secondo sito, l’ex stabilimento Laria vicinissimo alla tangenziale e alla strada vecchia per Chieri. La Regione non ci ha mai risposto. Poi, ci era stato detto che in nome della baricentricità non erano accettabili candidature fuori di un certo perimetro. Ma tutto è cambiato dopo il recente incontro chiarificatore con i tecnici della Regione, che ci hanno detto che, anche al di fuori del perimetro, era possibile presentare altri siti purchè con caratteristiche di idoneità. Ora, mi sembra giusto spiegare che il sito della Masseria è già in regola dal punto di vista del piano regolatore (ci avevano già pensato le passate amministrazioni di Santena: la destinazione è a servizi ospedalieri), è assolutamente sicuro sotto l’aspetto idrogeologico, anche se ha il difetto di essere terreno verde ancorchè non di pregio. L’altro sito, l’ex Laria con l’adiacente piazzale della fornace, su una superficie di circa 200 mila metri quadri, è un’area assolutamente compromessa e quindi da riqualificare. Sia il primo che questo secondo sito santenese hanno poi l’enorme vantaggio di essere adiacenti all’entrata/uscita della tangenziale, cosa che nessun altro sito può vantare.”
Detto questo, Baldi resta della sua idea: “Ho presentato questi due siti perché è mio dovere pensare ai miei cittadini. Ma ribadisco: non è un chilometro in più o in meno che fa la differenza, l’importante è che l’ospedale nuovo si faccia e sia di livello. All’ospedale, per fortuna, non si deve andare come al lavoro, tutti i giorni, ma quando serve. E si va in ambulanza o in auto, non in treno…Quindi, è la viabilità di accesso quel che conta.”
Gianni Giacone