CHIERI. SORPRESE DI ARTE E DI STORIA. San Guglielmo. Un quadro misterioso. Ma non troppo

La chiesa chierese di San Guglielmo, della quale ci stiamo interessando da un paio di settimane, vanta numerose opere d’arte. Di quasi tutte si ha qualche notizia.

Solo di un quadro seicentesco appeso alla controfacciata, raffigurante un Santo vestito con mitria, pastorale e fastosi paramenti liturgici, non sappiamo praticamente nulla: né chi sia il Santo, né chi abbia dipinto l’opera, né il motivo per cui si trovi qui (cioè, in sostanza, che cosa questo quadro abbia a che fare con la confraternita dello Spirito Santo che da secoli gestisce questa chiesa). Proviamo a capirci qualcosa.

Lasciamo agli specialisti il compito di capire chi ne sia l’autore, ma almeno cerchiamo di capire di quale Santo si tratti.

Per prima cosa osserviamone i particolari iconografici. La mitria e il pastorale indicano chiaramente che si tratta di un Santo vescovo: e su questo non ci sono dubbi. Ma sulla sua sinistra, intrecciati con il pastorale, compaiono una corona regale ed uno scettro: ne deduciamo che dovrebbe trattarsi di un personaggio diventato vescovo dopo aver rinunciato alla dignità regia. Inoltre, lungo il bordo del piviale che indossa, compaiono i gigli di Francia: il che fa pensare che si tratti di un francese.

Ma è ancora difficile individuarlo. Chiediamo aiuto, perciò, alla storia della chiesa di San Guglielmo. Che da secoli è gestita da una confraternita, ma per circa sei anni, dal 1636 al 1641, fu officiata dai Frati Minori Francescani Riformati (prima di trasferirsi nel loro nuovo convento di Santa Maria della Pace, sul “Bricco della Casana”).

Mettendo insieme notizie storiche e particolari iconografici, si può azzardare l’identificazione del Santo: potrebbe trattarsi di San Ludovico d’Angiò, figlio di Carlo II d’Angiò re di Napoli e di Maria d’Ungheria. Costui, infatti, rinunciò al trono a favore del fratello minore Roberto per entrare nell’Ordine Francescano.

Nel febbraio del 1296 fu ordinato sacerdote. Nel dicembre dello stesso anno da papa Bonifacio VIII fu nominato vescovo di Tolosa. Venne proclamato Santo il 7 aprile 1317 da papa Giovanni XXII. È del tutto verosimile che nel periodo in cui gestirono la chiesa di San Guglielmo i Frati Minori Francescani Osservanti abbiano voluto onorare questo loro Santo esponendone l’immagine nella chiesa che officiavano. Ed è possibile che trasferendosi abbiano dimenticato il quadro o, più probabilmente, lo abbiano voluto lasciare a loro ricordo.

Antonio Mignozzetti