Vercelli. Carabinieri Forestale e stagione venatoria ’24-’25: controllati 100 cacciatori, 6 denunciati alla Procura

Stagione Venatoria 2024-2025 – Bilancio dell’attività dei carabinieri forestale nella provincia di Vercelli.Il 31 gennaio si è conclusa l’attività venatoria per gran parte delle specie cacciabili inconformità alla normativa nazionale – legge n. 157/1992 – e alla legge regionale n.5/2018. Durante la stagione venatoria appena trascorsa, sul territorio della provinciadi Vercelli si è registrata la costante presenza dei militari dei Nuclei Carabinieri Forestale impegnati ad assicurare il corretto esercizio dell’attività di caccia. Questa,infatti, viene spesso praticata con mezzi e modalità non consentiti dalle norme vigenti, rendendo pertanto il bracconaggio uno dei fenomeni di interesse su gran parte del territorio vercellese ed in particolare nella parte della riserva naturale delle “Baragge”, appartenente alla nostra provincia.

La quotidiana operatività dei Nuclei Carabinieri Forestale, veri e propri occhi vigilisul territorio, ha consentito di rilevare e contestare numerosi illeciti sia all’internodegli Ambiti Territoriali di Caccia (ATC) sia nelle Aziende Faunistico-Venatorie e Agri-Turistico Venatorie della zona (AFV e AATV).

Nell’ambito dei circa 200 servizi effettuati, sono stati controllati circa 100 cacciatori. In ambito penale sonostate rilevate violazioni che hanno portato al deferimento alla Procura della Repubblica di Vercelli di n. 6 persone per l’abbattimento illegale di mammiferi e l’utilizzo di richiami acustici.

Quest’ultima condotta ha comportato anche ilsequestro probatorio di armi, munizioni e richiami. Tra le violazioni amministrative rilevate figurano il mancato aggiornamento del tesserino, l’assenza di abbigliamento retroriflettente e l’esercizio dell’attività venatoria oltre l’orario consentito; per le citate condotte sono state emesse sanzioni nei confronti di 26 persone, per un importo complessivo notificato di circa 5.000 €.

L’attività congiunta del NIPAAF di Vercelli e dei Nuclei Carabinieri Forestale di Albano Vercellese e Gattinara, ha inoltre permesso di rilevare l’utilizzo di richiami vivi da parte dei cacciatori, pratica non consentita in Piemonte. In tale circostanza è stato anche coinvolto il servizio veterinario dell’ASL di Vercelli, al fine di valutare le condizioni di benessere degli animali e gli aspetti di natura sanitaria.