“Cambiano come Montmartre” pensa ai 30 anni, nel 2017…

L'amministrazione cambianese con i quattro vincitori

L’amministrazione cambianese con i quattro vincitori

img-20160920-wa0000Il prossimo anno si festeggerà il trentesimo anno di vita. Un’ idea nata da Luciano Marocco dopo un viaggio in Francia; pensò di ricreare lo stesso scenario, la stessa atmosfera e bellezza qui in Italia. Perché no, siamo nel paese dell’ arte e della cultura e a Cambiano è nato Giacomo Grosso , esposto al GAM ( Galleria Arte Moderna ) di Torino. E’ una manifestazione impegnativa e con gli anni è andata un po’ scemando ma, quest’anno c è stato il rilancio. “E’ un progetto img-20160920-wa0001in cui ho creduto fortemente; quest’ anno ci sono state le amministrative e abbiamo avuto poco tempo per organizzarlo. Ho avuto la collaborazione di tutta img-20160920-wa0012l’ amministrazione. Le associazioni e molti cittadini, tra questi Guglielmo Cielo e Raffaele Amarena che pur fuori dal direttivo comunale non ci hanno mai lasciati “ ci riferisce Daniela Miron il nuovo Assessore alle manifestazioni. “Malgrado il tempo incerto e la concorrenza di un’ altro evento nelle vicinanze, abbiamo avuto una buona affluenza “. Diversamente dagli altri anni, la zona dedicata all’ evento è stata ridotta; sono state evitate alcune zone per evitare la dispersione e la chiusura di alcune strade utili al collegamento con i paesi vicini. “ Quest’ anno abbiamo voluto fare di meno ma bene; i pittori, che hanno aderito al concorso intitolato Suggestioni Cambianesi, sono stati una quarantina e dai risultati si può affermare che, gli artisti avevano una certa preparazione”. Aggiunge Paolo Bartalucci Consigliere delegato “Insieme a Martina Gizzi abbiamo girato per le vie del paese già dalle prime ore della giornata per fare in modo che tutto img-20160920-wa0007avvenisse nel migliore dei modi. Come la MIron ci abbiamo creduto fin dall’inizio”. Domenica 18 settembre, a Cambiano l’ arte è andata in piazza; per le vie del centro artigiani, musicisti e pittori hanno riempito lo spazio fino alle 20. Tanti i giovani artisti. L’ arte partecipata è stata la protagonista; Tegi Canfori trasformava pensieri in nuvole, Claudio Rabino ha dipinto un’ eccezionale opera d’arte. Giustino Caposciutti ha realizzato un telaio vivente, Simona Gallina giocava con le img-20160920-wa0018farfalle. Autofocus ha dato la possibilità di entrare nel magico mondo della luce e lo scultore cambianese Giovanni Borgarello si è prestato per i selfie vicino alle sue due opere lignee “ Ho accettato l’ invito perché è il mio paese e perché spero che da questa edizione ci sia una rinascita. Nel 1987 con Marocco c’ ero anche io e l’ intenzione era di fare vera arte così come troviamo a Parigi”. Mostre, spettacoli, area bimbi e Street Food non hanno stonato, anzi, hanno aiutato ha rendere l’ evento piacevole per tutti. Erano presenti anche le associazioni, compresa la Protezione Civile che, con a capo Tonino Santoli si sta’ ricostituendo. “ Sapevamo che il rilancio non sarebbe stato facile e che una torta lunga tre chilometri ci avrebbe fatto concorrenza ma, mi permetto di confermare che se la c’ era la massa, qui c’ era l’elitè”. IL quarto premio è andato a Pansini Maria Teresa, il terzo a Di Gifico Giorgio, il secondo a Walter Marchese. Il Sindaco ha consegnato il primo premio di 500 euro a un acquerello di Daniela Boscolo di Aramengo in provincia di Asti “ Faccio la restauratrice ma dipingere è

Paolo Bartalucci e Martina Gizzi

Paolo Bartalucci e Martina Gizzi

tutta un’ altra cosa; da sempre ho a che fare con i colori ma dipingo da quindici anni. I miei maestri sono Mariella Dorella allieva dello scomparso Guido Bertello e Sergio Albano. – Ritornerà per il trentesimo? “ Perché no “. Giusto, perché no.. Daniela Miron insieme hai suoi collaboratori in pochi mesi ha ottenuto un buon risultato, immaginiamo cosa ci proporrà il prossimo anno. Quel “come “, non deve farci pensare ha un evento di minore qualità: è solo una forma di correttezza verso l’ originale, verso Parigi e l’ arte che da tempo nasce in quelle vie, su quella collina Parigina.

 

Antonella Rutigliano