SORPRESE DI ARTE E DI STORIA – Prima (1927) viale Val Cismon, poi viale Fasano

L’imbocco di Viale Fasano (già viale di Val Cismon) oggi

Durante il “Ventennio” l’amministrazione fascista, sempre attenta a sfruttare ogni occasione a fini propagandistici, anche a Chieri, come in qualsiasi altra località italiana, attribuì grande importanza alla toponomastica, intesa anche come strumento per onorare esponenti di spicco del Regime.

Un personaggio fascista che a Chieri si vide dedicare una via (sia pure indirettamente) fu il senatore del Regno Cesare Maria De Vecchi conte di Val Cismon.

Lungo la sua carriera politica De Vecchi fu molte cose: fu tra i promotori del Fascismo in Piemonte; presidente degli ex combattenti torinesi e deputato; uno dei Quadrunviri della Marcia su Roma; membro del Gran Consiglio del Fascismo e Comandante Generale della M.V.S.N. (Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale); Governatore della Somalia; ambasciatore presso la Santa Sede e Ministro dell’Educazione Nazionale; governatore delle Isole dell’Egeo e Senatore del Regno. Nel 1925 dal Re Vittorio Emanuele III ottenne il titolo di conte di Val Cismon: un titolo che ricordava il vittorioso combattimento da lui sostenuto, nell’ottobre del 1918, al comando di quattro bombardieri, al Ponte di Corlo, nella val Cismon: una valle che prende il nome dall’omonimo fiume, affluente del Brenta, che scorre fra Trentino e Veneto.

Risiedendo a Torino, De Vecchi fu più volte a Chieri, tanto che il 27 agosto 1927 il podestà Alfredo Bruni pensò di chiamare in suo onore Viale di Val Cismon l’appena restaurato tratto di Circonvallazione che va da porta Torino all’imbocco della strada di Pecetto (l’odierno viale dei Cappuccini): cioè, visto che non sarebbe stato elegante chiamarlo viale De Vecchi (essendo egli ancora in vita), lo chiamò viale Val Cismon, una intitolazione che richiamava automaticamente il suo nome, e insieme ricordava la sua impresa aviatoria.

Il nuovo nome del viale venne inaugurato alla presenza dello stesso De Vecchi domenica 4 settembre 1927, festa della Madonna delle Grazie, con la benedizione impartita dall’Arciprete della Collegiata di Santa Maria della Scala mons. Giovanni Battista Rho.

Evidentemente quella denominazione non sopravvisse al regime fascista. Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e la caduta del regime, viale val Cismon diventò viale Francesco Fasano, in onore dell’importante industriale del Tessile che fu anche sindaco della città per oltre dieci anni (dal 1902 al 1913).

Antonio Mignozzetti