La sigaretta elettronica è uno strumento importante per un’Europa senza fumo: cosa ha detto il professor Riccardo Polosa nel suo intervento al Senato

L’importanza delle sigarette elettroniche per la tutela della salute pubblica

 

Il fondatore del Coehar dell’Università di Catania Riccardo Polosa ha confermato l’utilità e l’efficacia della sigaretta elettronica per i fumatori che abbiano deciso di smettere: si tratta di uno strumento che può dare molto più aiuto di altri prodotti tradizionali, sfruttando la vaporizzazione di appositi e-liquid.

L’importanza della ricerca anche nel contesto del fumo e delle sue conseguenze

L’estate scorsa, al Senato della Repubblica, il Prof. Riccardo Polosa, ordinario di medicina interna e fondatore del Coehar dell’Università di Catania, è intervenuto durante una conferenza stampa dedicata al tema dei danni da fumo e delle possibilità di ridurli, analizzando i dati emersi dalle ricerche effettuate dallo stesso Coehar, il Centro di Ricerca Internazionale per la Riduzione del danno da fumo, istituito alcuni anni fa nel Dipartimento di Medicina Clinica e sperimentale dell’Università di Catania.

La conferenza stampa, dal titolo Riduzione del danno da fumo: ricerca Coehar e punto di vista dei giovani, ha messo in evidenza l’incessante lavoro di ricerca del centro, con l’intenzione di chiarire anche alcuni punti ancora piuttosto confusi riguardanti l’uso della sigaretta elettronica.

I progetti di ricerca del Coehar

Attualmente, il centro di ricerca dell’università catanese sta portando avanti una decina di progetti per analizzare e capire meglio gli effetti e i danni provocati dal fumo, nell’intento di trovare soluzioni efficaci per prevenirli, ridurli ed evitarli. Tra i vari progetti di ricerca in corso, uno è specificamente dedicato alla sigaretta elettronica, al fine di comprendere quali possano essere gli effettivi rischi per la salute dovuti al suo utilizzo, soprattutto da parte degli utenti che non hanno mai fumato sigarette tradizionali in precedenza.

Nel corso del suo intervento, Riccardo Polosa ha sottolineato la scarsa attenzione per la ricerca da parte delle istituzioni governative, considerando che, per quanto i fondi stanziati siano sempre insufficienti, gli obiettivi raggiunti dai ricercatori sono comunque eccellenti e notevoli.

Informazione e disinformazione per la sigaretta elettronica

La sigaretta elettronica oggi è spesso al centro di opinioni contrastanti e perfino polemiche, e frequentemente viene valutata esclusivamente per quelli che sono i potenziali rischi che può apportare alla salute, senza soffermarsi sugli effetti positivi.

Non a caso, anche il celebre oncologo Umberto Veronesi aveva spesso affermato come l’uso moderato e consapevole dell’e-cig può essere di aiuto per risolvere il problema del fumo, e proprio l’Università di Catania ha dato il via al primo studio su questo dispositivo, partito nel 2010 e terminato tre anni più tardi.

Da allora le ricerche si sono approfondite notevolmente, ma è ancora opinione diffusa che lo svapo possa predisporre alla comparsa di alcune forme tumorali mentre, in realtà, inalare il vapore non provoca effetti tossici tali da indurre gravi patologie: di conseguenza si può dire che la sigaretta elettronica non rappresenti un fattore di rischio per il cancro.

Inoltre, basta osservare i risultati raggiunti in un paese come la Gran Bretagna, dove la sigaretta elettronica è stata adottata istituzionalmente come incentivo per eliminare il vizio del fumo: la percentuale dei fumatori è calata di circa il doppio di ogni altro paese europeo, così come in Giappone, dove il tabacco riscaldato ha provocato un calo del 50% delle vendite di tabacco da fumo, e una conseguente diminuzione di patologie cardiorespiratorie tipiche dei fumatori.

Anche la Nuova Zelanda, che ha incentivato l’uso della sigaretta elettronica come alternativa salutare al fumo, ha assistito ad un calo del tasso di fumatori, mentre la Svezia, unico paese europeo in cui è consentito l’uso dello snus, una versione innovativa del tabacco da fiuto, le tipiche patologie conseguenti al fumo sono molto più rare di altri paesi europei.

Tutto questo significa che il ruolo della sigaretta elettronica per i fumatori che non vogliono smettere completamente, o non ne sono capaci, è fondamentale: si tratta infatti di un’alternativa valida per evitare le peggiori conseguenze del fumo, dalle patologie cardiovascolari e respiratorie croniche, alle più gravi, e spesso letali, forme di tumore.

Dovrebbe quindi essere promosso un utilizzo più consapevole della sigaretta elettronica quale metodo per smettere di fumare sigarette e tabacco e per tutelarsi dai rischi provocati dall’inalazione del tabacco combusto.