PIEMONTE ARTE: JAQUERIO, SAMARTINO E TANTE MOSTRE DA NON PERDERE

Coordinamento redazionale di Angelo Mistrangelo

PRECETTORIA DI SANT’ANTONIO DI RANVERSO. VIVA JAQUERIO!

Domenica 16 marzo, ore 15. Una visita immersiva alla scoperta di uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale del Piemonte per i 650 anni dalla nascita

In occasione dei 650 anni dalla nascita di Giacomo Jaquerio, la Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso propone una speciale visita immersiva nella vita di uno dei maggiori esponenti del gotico internazionale del Piemonte che a Ranverso ha lasciato proprio la sua firma e il suo più grande capolavoro.Nato nel 1375 circa a Torino da una famiglia con una lunga tradizione nella pratica della pittura, vive la prima parte della sua vita tra continui spostamenti fra Torino, Ginevra, Thonon-les-Bains ed altre località d’oltralpe, lavorando al servizio di Amedeo VIII di Savoia e ricevendo commesse da istituzioni religiose e da importanti casate nobiliari. Dal 1429 in poi abitò stabilmente a Torino. Della sua vasta produzione solo pochissime opere sono documentate. Il primo documento certo relativo a Jaquerio è la sua firma, scoperta solo nel 1914 sugli affreschi dell’Abbazia di Sant’Antonio di Ranverso, databili intorno al 1410, epoca in cui l’artista doveva già essere a capo di un’ampia bottega. La Salita al Calvario è il suo capolavoro caratterizzato da toni marcatamente realistici di crudeltà e dolore che ne fanno un brano pittorico di grande tensione drammatica.

 

INFO

Precettoria di Sant’Antonio di Ranverso

Località Sant’Antonio di Ranverso, Buttigliera Alta (TO)

Domenica 16 marzo, ore 15

Viva Jaquerio!

Costo visita: 5 euro, oltre il prezzo del biglietto

Biglietti: intero 5 euro, ridotto 4 euro

Hanno diritto alla riduzione: minori di 18 anni, over 65, gruppi min. 15 persone

Fino a 6 anni e possessori di Abbonamento Musei: biglietto ingresso gratuito

È indispensabile la prenotazione entro il giorno precedente.

Info e prenotazioni (dal mercoledì alla domenica):011 6200603

ranverso@biglietteria.ordinemauriziano.it

www.ordinemauriziano.it

 

DA TORINO A FIRENZE LA PITTURA DI SAMARTINO

Nelle sale della Galleria d’Arte Flair di Firenze, Lungarno Corsini 24 R, si apre il 13 marzo la retrospettiva dedicata al pittore e artista piemontese Edoardo Perrone di San Martino, in arte Samartino, con una trentina di opere che caratterizzano il suo percorso attraverso il Novecento.Nato a Perosa Canavese nel 1901 e scomparso a Basilea nel 1992, ha dedicato l’intera esistenza all’arte figurativa, a una dimensione espressiva in cui il dialogo tra segno e immagine, dato cromatico e vibrante vitalità, definisce un cammino che si è sviluppato attraverso gli insegnamenti di Mario Reviglione e del fiorentino Augusto Bastianini. Un cammino approfondito, negli anni Venti, con la frequentazione dell’Acadèmie de la Grande Chaumière e, successivamente, dell’Académie Ranson a Parigi, dove nel 1949 gli è stato conferito il Premio della Critica per la migliore esposizione dell’anno, che si era tenuta alla Galleria Roux Hentschel, in rue de la Boetie. La mostra promossa dalla Galleria Flair ripercorre il clima e le atmosfere parigine di Picasso e dell’Ecole de Paris, mentre consegna al pubblico il senso di una scrittura introspettiva e interiorizzata, resa con una linea incisiva e penetrante, che ha riscosso un chiaro e determinante interesse in occasione delle esposizioni di Parigi, New York, Svizzera e a Torino negli spazi del Piemonte Artistico Culturale e Promotrice delle Belle Arti al Valentino.La sua singolare esperienza ha trovato un pieno riscontro durante il periodo e i soggiorni tra Pecetto Torinese e San Gimignano, tra una personalissima ritrattistica e la puntuale definizione dei disegni, in accordo con l’interpretazione delle tavole pittoriche talvolta contraddistinte da una “certa influenza matissiana”, sottolinea Paolo Levi, o vicine ai maestri di un Novecento avvertito quale momento di nuove ricerche e soluzioni tecnico-espressive e i “suoi quadri gli sono un rifugio, una necessità non solo spirituale ma fisica come l’armosfera nella quale respira” (Walter Scheitlin).E le opere esposte, da “Personaggi” e “Nature morte”, “Profilo 2” e “Donna gialla con chitarra”, mettono in evidenza il fluire inesausto del discorso di un “peintre fortement cultivé, d’un esprit capable d’une analyse solide et minutieuse”(Jacquel Lassaigne, già Presidente di AICA Associazione Internazionale a Parigi).

Angelo Mistrangelo

CHERASCO. MOSTRA FOTOGRAFICA “IN VINO VERITAS”

I produttori e le produttrici di Barolo nelle fotografie di Danilo Mauro Malatesta Mostra fotografica a cura di Donatella Arione,organizzata in collaborazione con la Città di Cherasco.

Da domenica 16 marzo a domenica 25 maggio 2025

CHIESA DI SAN GREGORIO – Via Garibaldi – Cherasco (CN)

INGRESSO GRATUITO

DANILO MAURO MALATESTA fotografo

Con il diluvio contemporaneo di immagini digitali che scorrono sugli schermi dei nostri cellulari e tablet, le fotografie sono diventate ormai impalpabili, effimere, troppe. A questa tendenza, che pare inarrestabile, il fotografo e regista Danilo Mauro Malatesta oppone il monito di Orazio “affogare nel vino gli affanni”, e concedersi il proprio tempo, tornando alla consistenza materiale delle immagini.

Il suggerimento, che rimanda al frutto di Bacco, ha condotto l’artista nelle terre del nobile Nebbiolo: vitigno di grandi denominazioni italiane di vini austeri e longevi, che con il tempo acquistano complessità e fascino. Con l’inedito progetto fotografico “In Vino Veritas”, Malatesta immortala, attraverso ritratti unici e irripetibili, ventidue uomini e donne che, con il loro lavoro e la loro passione, sono tra i protagonisti della produzione del vino Barolo nell’omonimo borgo.

Il progetto fotografico, finanziato per la maggior parte dai produttori stessi, ha avuto luogo nel paese di Barolo durante ventidue giornate nell’estate del 2019: ogni cantina, per un giorno, è diventata un set fotografico affascinante e misterioso, un laboratorio d’arte di fine Ottocento dove l’artista ha fotografato i protagonisti con copricapi d’epoca o surreal-punk, oggetti enologici, e non solo.

Nelle intenzioni del fotografo e dell’Associazione Culturale Giulia Falletti di Barolo che ha promosso il progetto, Malatesta ha ripercorso le orme del leggendario fotografo portalettere barolese Lorenzo Foglio, che a inizio ‘900 ha fotografato l’umanità e gli accadimenti del luogo, lasciando un’eredità preziosa e significativa di lastre di vetro.

I ritratti di Malatesta sono stati realizzati con la rarissima tecnica ottocentesca del Wet Plate Collodion (ambrotipia), con la quale il vetro delle lastre 26×36 è preparato con il collodio umido e poi sensibilizzato con ioduri d’argento, per essere così immediatamente lavorato in camera oscura. Se ne ottengono immagini uniche e straordinarie per la ricchezza dei toni e per l’incredibile effetto di tridimensionalità. Quelli di “In Vino Veritas” sono ritratti che si distinguono per la loro originalità e unicità, con un tocco di ironia e un approccio inusuale che rompe gli schemi della tradizionale rappresentazione del panorama enoico.

La collezione dei ritratti sarà protagonista di un’esposizione presso la Chiesa di San Gregorio di Cherasco. Accanto ai ritratti di Malatesta saranno esposte alcune fotografie di Lorenzo Foglio, fotografo-postino di Barolo di inizio ‘900: l’umanità dello stesso luogo, immortalata da due diversi fotografi vissuti a distanza di un secolo, che si servono della stessa tecnica fotografica.

«Sono onorata di ospitare questa mostra a Cherasco, che appartiene anche ai comuni del Barolo. – dice Mara Degiorgis consigliera delegata alla cultura – Da due anni un’altra realtà cheraschese, De Musica Clarascum collabora con l’associazione Giulia Falletti di Barolo per la realizzazione di un piccolo festival di musica classica “Cherasco Classica” tra Cherasco, Barolo e Bra. Continuano così le contaminazioni culturali tra luoghi persone e generi».

La mostra inaugura il 16 marzo 2025 alle ore 11, e sarà visitabile fino al 25 maggio con i seguenti orari: sabato, domenica e festivi 9,30 – 12,30 e 14,30 – 18,30. Ingresso libero.

Il catalogo, a cura di Donatella Arione ed edito da Ceribelli Editore, è stato realizzato con il contributo della Banca d’Alba.

Anna Clara Beccaris e Piero Inalte in mostra al “ Musarmo” di Mombercelli

I pittori canellesi Anna Clara Beccaris e Piero Inalte si presentano con una doppia personale presso il Museo Civico d’ Arte Moderna e Contemporanea , MUSarMO, di Mombercelli (AT), Via Brofferio 24,(vicino alla stazione dei Carabinieri).

Inaugurazione sabato 8 marzo 2025 alle ore 16 .

La doppia mostraresterà aperta fino al 6 aprile 2025, con orario sabato – domenica, ore 15,30 – 18.

L’esposizione di Anna Clara Beccaris, intitolata “Un mondo di colori” avrà il taglio della mostra antologica,ripercorrendo le varie tappe della sua attività artistica. Verranno esposti paesaggi, figure, nature morte,fiori . Nei suoi dipinti l’elemento principale è il colore che non ha solo una funzione espressiva ma serve arendere volume e profondità. Il filo conduttore delle sue opere è strettamente legato alla sua formazionee al territorio, alle proprie “ radici”.

Piero Inalte, che in genere si dedica a paesaggi e nature morte, in questa particolare mostra intitolata“… da pittori famosi …” presenta i “falsi d’autore”. Vengono prediletti Macchiaioli e Impressionisti, con unmaggiore interesse verso Giovanni Fattori, l’obiettivo è di tendere al suo stile pittorico con una continua ed attenta ricerca. Di notevole effetto è però la copia di un “San Giovanni Evangelista” dipinto da Pompeo Batoni nel 1740/43.

Per visite settimanali o fuori orario: Tel. 0141 959610, 338 4246055, 346 4798585.

Contatti: musarmo@gmail.com www.comune.mombercelli.at.it facebook.com/musarmo

 

 

 

 

 

GALLERIA AVERSA. PERSONALE DI SERGIO AIMASSO E LUCIA SCONFIENZA

Dal 27 marzo al 23 aprile 2025, presso i locali della GALLERIA AVERSA, nel cortile di PalazzoLuserna di Rorà in via Cavour 13 a Torino, si terrà la personale di SERGIO AIMASSO e LUCIASCONFIENZA.

Una presentazione di opere scelte, fra tele e sculture che testimoniano l’opera deidue artisti dai primi anni ’70 del ‘900 fino alla produzione più recente.

Una serie di escursioni fra l’arte astratta e figurativa attraverso l’uso di una squillante e luminosa tavolozza cromatica.

 

 

 

 

 

ANTITESI ART SPACE. “ORIZZONTI D’ARTE CONTEMPORANEA”

Dal 12 marzo all’11 aprile Antitesi ospita “Orizzonti d’arte contemporanea”, mostra internazionale di pittura, fotografia e installazione. (Nella foto l’opera di Luciana Penna in mostra)

BIELLA. LA PRIMAVERA DI BI-BOX ART SPACE SI APRE CON FRAMMENTI DI NATURA

Dal 21 marzo a Biella la mostra Mostra di Silvia Beccaria e Anna Roberti,in collaborazione con il concorso Be Natural/Be Wild

Primavera non bussa, lei entra sicura alla galleria BI-BOx Art Space di Biella, grazie alle opere di Silvia Beccaria e Anna Roberti, artiste che attraverso il loro lavoro esplorano la relazione profonda tra arte enatura. Visitabile dal 21 marzo al 10 maggio 2025, la mostra propone un dialogo sensoriale e concettualeche si sviluppa tra intrecci e trame, materia e segno, trasformazione e memoria. L’ispirazione al mondovegetale nelle sue molteplici forme non si traduce in una semplice rappresentazione, ma in una riflessionesul divenire della natura, sulla sua capacità di rigenerarsi, sulle fratture e le connessioni che ne caratterizzanoil ciclo vitale. La mostra incontra così idealmente il concorso Be Natural/Be Wild, promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Biella nell’ambito del festival Selvatica – Arte e Natura in Festival, rafforzando il temadella riscoperta della forza e della bellezza naturale attraverso l’arte.

L’inaugurazione si terrà venerdì 21 alle18.

Le venti opere in mostra costituiscono un invito a ripensare il rapporto con l’ambiente, osservando consguardo nuovo la trama sottile che lega le persone al mondo naturale. Intrecci, crepe e nuove fioriture: ilpercorso espositivo diventa uno spazio di riflessione sulla fragilità e sulla resilienza della natura, sullanecessità per gli umani di ascoltarla e rispettarla. L’esposizione offre un’esperienza visiva e concettuale, ma anche un’opportunità di connessione emotiva e intellettuale, che spinge a una consapevolezza più profonda del nostro ruolo all’interno dell’ecosistema. In un’epoca in cui il rapporto con la natura sembracompromesso, questa mostra propone una visione in cui arte e ambiente si intrecciano in un dialogo aperto e rigenerativo.

Silvia Beccaria utilizza il filo come elemento portante della sua ricerca artistica, un filo che diventa metaforadi scrittura, di narrazione, di tessitura di relazioni e significati. Il suo lavoro si colloca nell’ambito della fiberart e si nutre di una profonda riflessione sulla tecnica dell’intreccio, non solo come modalità espressiva, macome gesto simbolico e universale. Attraverso l’uso di materiali inusuali, che spaziano dalla plastica allagomma fino alla carta, Beccaria costruisce trame che evocano paesaggi interiori e collettivi, memorie estratificazioni. Il suo fare artistico è una ricerca incessante del senso della connessione tra gli elementi,un’indagine sulla fragilità e sulla resistenza, sulla capacità della materia di raccontare il vissuto e il tempo.L’opera di Beccaria si arricchisce di suggestioni letterarie e filosofiche, che dialogano con il processo creativo e ampliano il significato dell’intreccio come pratica simbolica, capace di tenere insieme storie, esperienze evisioni del mondo. Le sue installazioni si collocano in una dimensione in cui il tempo e lo spazio si dilatano,creando percorsi di esplorazione visiva e sensoriale.

Anna Roberti, con il suo percorso artistico che si muove tra pittura e grafica, indaga il mondo naturaleattraverso una poetica che unisce gesto e segno, forma e dissolvenza. Le sue opere esplorano il rapporto trail visibile e l’invisibile, tra il dettaglio e l’insieme, mettendo in luce la forza intrinseca degli elementi naturali. Le superfici vibrano di un’energia silenziosa, quasi sospesa, che invita lo spettatore a un’osservazione profonda e meditativa. Il colore si fa materia e luce, i segni emergono come tracce di un dialogo con la natura,in una continua tensione tra presenza e assenza, costruzione e dissoluzione. L’approccio di Roberti sidistingue per una sensibilità raffinata nella scelta cromatica e compositiva, che esprime una riflessione sulla mutevolezza e sull’armonia insita nei fenomeni naturali. Ogni opera diventa così un microcosmo, unafinestra aperta su un universo fatto di equilibri delicati e di continue metamorfosi.

BI-BOx Art Space via Italia, 38 – Biella – www.bi-boxartspace.com

Contatti: info.bibox@gmail.com; +39 349 7252121

Orari d’apertura: giovedì e venerdì dalle 15 alle 19,30; sabato dalle 10 alle 12,30 e dalle 15 alle 19,30;oppure su appuntamento.

 

“MEMORIE GRAFFIATE”. OPERE DI MASSIMO PASCUTTI

ATB Associazione Culturale

ATB Associazione Culturale di Torino presenta “Memorie Graffiate”, una mostra personale e incontro con l’artista e autore Massimo Pascutti. L’esposizione è stata pensata come prima tappa del progetto ComunicArte, espressione delle attività dell’Associazione per la stagione espositiva e culturale 2025, dedicate all’arte visuale e performativa come linguaggio universale che travalica le barriere in relazione con la poesia e la letteratura, in un mondo in cui la comunicazione è aspetto fondamentale e costituente della società. Il concetto “esisto solo se gli altri mi vedono” è, purtroppo, supporto culturale di molte esistenze. La verità, l’essenza, non sono più valori assoluti, ma concetti fluidi manipolabili, plasmabili da logiche di potere o di profitto attraverso l’apparenza spesso elogio della superficialità. Il progetto di ATB Associazione Culturale, fatto di immagini e parole, diventa quindi punto di partenza per interrogarsi, per scoprire il significato nascosto sotto la superficie.È questo l’ambito di indagine del recente lavoro di Massimo Pascutti “Memorie Graffiate” ispirato a Spoon River Anthology, che raccoglie brevi racconti impaginati in forma ergodica e opere d’arte. Il progetto è duplice: una mostra dei quindici lavori di emulsione Polaroid trasferita su carta, estremamente labile e soggetta a deterioramento cromatico quasi a voler sottolineare la transitorietà del nostro ciclo vitale e un libro composito, ergodico, transmediale all’interno del quale le opere dialogano con i racconti brevi scritti da Chiara Bertello.Un lavoro sperimentale di “Poesia Visiva” che diventa, nella creativa attività di Massimo Pascutti, uno strumento operativo, una modalità alternativa di interpretazione progettuale della teoria artistica nella sua più classica accezione. Mostra e libro, propongono un concetto di “neo-ideogramma”* calato nella civiltà dell’immagine che di per se stesso assume significato semiologico a vantaggio del contenuto e del significante, una convergenza e associazione di immagini, segni grafici e potenzialità comunicative visive, foniche e iconiche. “Memorie Graffiate” è un viaggio visuale e letterario dell’artista autore che inizia e coincide con il “termine” del viaggio di un altro (Masters in questo caso), passando dall’uno all’altro in un nastro ininterrotto di esperienze e ricordi che scorre dentro ognuno di noi e che persiste “nell’Iperuranio” anche dopo che ci siamo fermati. Durante il vernissage, verrà presentato il lavoro editoriale di Massimo Pascutti realizzato in collaborazione con Chiara Bertello, autrice dei testi, Carolina Pascutti e Davide Mantovani voci narranti.

“Memorie Graffiate” di Massimo Pascutti

14 – 28 marzo 2025

VERNISSAGE e INCONTRO CON L’AUTORE 14 marzo 2025 a partire dalle ore 18:00

ATB Associazione Culturale – Via Riccardo Sineo, 10 – 10124 Torino – Italia | Info: mobile +39 333 362 5949 – W: www.atbassociazioneculturale.org – E: atbartgallery@gmail.com

Orari di apertura spazio espositivo – mer-ven: 15:30 – 18:30, sabato e altri orari su appuntamento

Ingresso libero

 

GALLERIA D’ARTE PIRRA. LA POETICA DEI FIORI

Da venerdì 21 marzo 2025

La mostra propone un suggestivo viaggio attraverso la bellezza multiforme e colorata dei fiori, visti con gli occhi di artisti diversi, impegnati nel tradurne la poetica e le potenzialità evocative in espressione visiva. La collettiva presenta una selezione di opere che esplorano i fiori nelle loro varie declinazioni, dalle nature morte sofisticate e simboliche, all’esplosiva vitalità dei fiori di campo, dai delicati bouquet di fiori recisi ai rigogliosi giardini primaverili. Gli autori delle opere sono i pittori post-impressionisti russi, tra cui Georgij Moroz, Gleb Savinov, Maya Kopitzeva, Boris Lavrenko, la cui maestria nell’uso del colore e della luce trasforma ogni fiore in un soggetto vibrante di vita, e altri artisti di formazione completamente diversa, come il fiorentino Enzo Faraoni, che dell’essenza delle cose ha fatto la cifra della sua pittura e i cui dipinti raccontano la poetica quotidianità delle cose più semplici, fiori compresi, attraverso sobrie nature morte, l’intensa e raffinata Luisa Albert e Giulio Da Milano, uno dei rappresentanti della cultura artistica torinese degli anni Trenta e Quaranta.Nelle loro opere i fiori non sono semplici elementi decorativi, oggetti di studio, ma vengono proposti come autentici protagonisti di racconti visivi, capaci di comunicare sensazioni, emozioni e riflessioni sull’effimero e sull’eterno. Autentiche metafore della vita, essi emergono dalla tela con accesa intensità, talvolta come simbolo di speranza, altre volte come rimando alla fugacità del tempo e della transitorietà, invitando lo spettatore a immergersi in forme e colori che suggeriscono una riflessione più profonda sul ciclo della natura, sulla rinascita e sul rinnovamento continuo.La Poetica dei fiori è dunque un’occasione unica per esplorare la relazione tra la natura e l’arte, una mostra che parla ai sensi e alla ragione dello spettatore attraverso un linguaggio universale.

La mostra rimarrà aperta fino al 4 maggio 2025.

 

Corso Vittorio Emanuele II, 82 – 10121 Torino – Tel. 011.543393

www.galleriapirra.it – info@galleriapirra.it – @galleriapirratorino

Orari da lunedì a sabato 10.00 – 12.30; 15.30 – 19

Domenica 10.00 -12.30

 

 

CAMERA. PAOLO PELLION DI PERSANO. LA SEMPLICE STORIA DI UN FOTOGRAFO

Giovedì 13 marzo I 18.30, Sala Gymnasium

Mancano pochi giorni all’incontro dedicato a Paolo Pellion di Persano.

Un’occasione da non perdere per approfondire l’importante ruolo del fotografo e creativo torinese, partendo dalla presentazione del volume pubblicato in occasione della mostra “Paolo Pellion di Persano. La semplice storia di un fotografo”, che si è tenuta lo scorso anno al Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea.

Attraverso i suoi scatti, Pellion di Persano ha saputo raccontare la Torino degli anni ’70, quando la città era un attivo laboratorio culturale, ritraendo in più occasioni gli artisti dell’epoca, fotografando il processo creativo, collaborando a progetti in cui l’immagine fotografica diventava strumento linguistico.Insieme a Walter Guadagnini, direttore artistico di CAMERA, a Marcella Beccaria – vicedirettrice del Castello di Rivoli e co-curatrice della mostra e del volume – e allo scrittore Gianluigi Ricuperati, ripercorriamo la sua carriera, all’interno della quale ha avuto un ruolo particolare la sua pluriennale collaborazione con il Castello di Rivoli.

ARTE CITTA’ AMICA. PRESENTAZIONE DEL LIBRO “FARAONI A TORINO”

A PICK GALLERY. SØVNRYKK. NORDIC PERSPECTIVES

Arild Horvei Instanes, Søren Krag, Bjørn Mortensen,Anthony Charles Morton, Manuel Portioli

a cura di Emanuela Romano

Inaugurazione giovedì 13 marzo 2025, ore 18:3013.03.25 – 

PICK GALLERY è lieta di presentare Søvnrykk – Nordic Perspectives, collettiva con opere di Arild Horvei Instanes (Bergen, Norvegia, 1990), Søren Krag (Silkeborg, Danimarca, 1987),Bjørn Mortensen (Bergen, Norvegia, 1977), Anthony Charles Morton (Sud Africa, 1992) e Manuel Portioli (Reggio Emilia, 1987).

Søvnrykk – Nordic Perspectives offre una visione affascinante dell’arte contemporanea norvegese, mettendo in dialogo le opere di cinque artisti dai linguaggi visivi e sensibilità diverse, ma accomunati dall’interesse per temi universali come identità, ambiente,spiritualità e tecnologia. Questa collettiva crea un terreno di interazione, tensione e arricchimento reciproco, dando vita a un percorso espositivo che intreccia punti di contatto e differenze. Tra i punti di convergenza, emerge una comune riflessione sul rapporto tra materiale e immateriale, che molti degli artisti esplorano con sensibilità diverse ma complementari. Ad esempio, Søren Krag e Antony Charles Morton, seppur con linguaggi distinti, condividono una ricerca sulla spiritualità: Krag combina tecnologia e immaginario sacro, richiamando simboli religiosi attraverso il mezzo digitale, mentre Morton, con un approccio astratto e teorico, costruisce spazi meditativi che invitano alla contemplazione interiore. Entrambi riflettono dunque su dimensioni spirituali, ma lo fanno in modi cheriflettono le loro inclinazioni: Krag con un’estetica lo-fi legata al digitale e Morton con lafisicità della pittura e il simbolismo astratto.Un altro tema che unisce gli artisti è quello dell’ambiente. Krag e Bjørn Mortensen, in particolare, propongono letture diverse del rapporto tra arte e sostenibilità. Krag siconfronta con il problema della plastica attraverso l’uso simbolico dei Lego, richiamando l’impatto ecologico di questo materiale, mentre Mortensen opta per un approccio più materico, lavorando direttamente l’argilla in un modo che richiama un legame ancestrale con la terra.Manuel Portioli, dal canto suo, esplora il rapporto sensoriale con l’ambiente attraverso l’astrazione, invitando l’osservatore a una riflessione percettiva che non si limita a rappresentare la natura, ma vuole coinvolgere emotivamente chi guarda. Le divergenze all’interno del gruppo emergono chiaramente nelle tecniche e nelle influenze culturali. Arild Horvei Instanes, ad esempio, sviluppa una “pittura estesa” che utilizza l’aerografo su tessuti, superando la bidimensionalità e creando un dialogo visivo che mira a coinvolgere direttamente il pubblico. Di contro, Morton si concentra su una pittura teorica e filosofica, richiamandosi all’astrazione di Miró e Bess per costruire narrazioni simboliche. La street art e la cultura pop caratterizzano invece il linguaggio di Portioli, che, unico italiano del gruppo, aggiunge una nota di espressività urbana e provocatoria al progetto,differenziandosi dal minimalismo spirituale di Krag e dalla ruvidità formale di Mortensen

La mostra sarà visibile fino al 3 maggio 2025.

 

CENTRO STUDI PIEMONTESI. LIBRO: “INGEGNERI E CAPOMASTRI. TRA SVIZZERA E PIEMONTE SABAUDO. I TOSETTI DI CASTAGNOLA (LUGANO), 1630-1750

lunedì 17 marzo 2025 alle 17,30

Via Ottavio Revel 15, Torino

Presentazione del libro di MARIA VITTORIA CATTANEO – Edizione Centro Studi Piemontesi

Intervengono

FILIPPO MASINO

Direttore Residenze Reali Sabaude

ANDREA MERLOTTI

Direttore Centro studi Consorzio Residenze Reali Sabaude

l’Autrice MARIA VITTORIA CATTANEO

Politecnico di Torino

Il volume tratta l’attività delle maestranze lombardo-ticinesi nel ducato sabaudo, con particolare attenzione per la famiglia Tosetti, a servizio del principe Maurizio di Savoia e della consorte Ludovica per le loro residenze degli attuali Palazzo Chiablese e Villa della Regina e di alcune rilevanti famiglie nobiliari piemontesi. Lo studio è frutto di un’indagine tra le carte – in buona parte inedite – degli archivi del Piemonte e del Canton Ticino.