Asti. La Guardia di Finanza scopre e blocca 29 partite IVA fantasma

Una rete di imprese nate solo sulla carta per drenare denaro pubblico.

Questo emerge da una serie diaccertamenti attivati dopo articolate analisi investigative a cura dei reparti operativi del Comando Provinciale diAsti, che hanno già condotto a richiedere all’Agenzia delle Entrate la chiusura d’ufficio di 29 partite IVA.

Il contrasto alle frodi fiscali e alle truffe in danno del bilancio pubblico, si declina anche attraverso l’attività dicontrollo economico del territorio mirata all’individuazione di imprese finte, inesistenti, mai entrate in attività oferme da anni, strumentali a fenomeni di interposizione fittizia ed emissione di fatture false. Imprese fantasma, difacciata, come le cosiddette “apri e chiudi” finalizzate a creare profitti illeciti attraverso frodi fiscali e truffe perevadere le imposte ed ottenere indebite agevolazioni e finanziamenti non spettanti. I controlli attuati dallefiamme gialle stanno riguardando anche partite IVA registrate da meno di sei mesi per prevenire il rischio frodi.

Le 29 proposte di cessazione d’ufficio già inoltrate dalla Guardia di Finanza di Asti all’Agenzia delle Entratesono basate in particolare sugli esiti di accertamenti che hanno svelato gravi frodi fiscali e truffe in danno delbilancio pubblico, anche attraverso l’esecuzione di indagini delegate dall’Autorità Giudiziaria; fra tutte in primisquella sui crediti fantasma dell’edilizia , che ha già portato negli anni passati a scoprire e bloccare sui cassettifiscali dell’Agenzia delle Entrate crediti fiscali fittizi per bonus edilizi per 2,5 miliardi di euro. Nell’ambitodell’operazione Crediti Fantasma (coordinata dalla Procura della Repubblica di Asti), a seguito di accertamentidi polizia giudiziaria economico finanziaria, le Fiamme Gialle hanno accertato falsi crediti d’imposta, che sonostati perciò sottoposti al vincolo giudiziario del sequestro penale, individuando 14 soggetti IVA esistenti solosulla carta, ma del tutto prive di struttura economica e patrimoniale, aventi sedi legali dichiarate all’AnagrafeTributaria in diverse province quali Milano, Roma, Frosinone, Latina, Napoli, Avellino e Lecce, risultateutilizzate per generare e movimentare attraverso varie cessioni sul territorio nazionale falsi crediti d’imposta dabonus edilizi per 362 milioni. L’acquisizione delle fonti di prova dei comportamenti illeciti ha portato oltre cheal sequestro dei falsi crediti, anche a seguire alla chiusura d’ufficio delle 14 partite IVA strumento di frode.Sempre i militari della Guardia di Finanza di Asti hanno svolto articolate indagini che hanno consentito didisvelare una frode Carosello all’IVA individuando 9 soggetti Iva connotati da gravi irregolarità sotto il profilofiscale, con sede dichiarata in Lombardia, Emilia Romagna, Campania, Sardegna e Veneto. Si tratta di mere“cartiere”, intestate a compiacenti prestanome che hanno emesso fatture per operazioni inesistenti per consentirea dei veri operatori economici attivi nell’astigiano, di abbattere i profitti con costi fittizi e di incassare IVA dallevendite senza versamento dell’IVA allo Stato. In questo caso la chiusura ha riguardato 9 partite IVA coinvoltenell’emissione di fatture false per oltre 3 milioni di euro.

Un’altra indagine, delegata dall’A.G. astigiana, riguardante il contrabbando di idrocarburi in evasione dell’accisae dell’IVA ha portato i finanzieri ad acquisire elementi idonei ad inviare all’Agenzia delle entrate la proposta dichiusura della partita IVA di una società esistente solo sulla carta, che è risultata falsamente interposta inun’articolata frode nella commercializzazione di prodotti energetici in totale evasione di imposte.Infine, sempre dalla Guardia di Finanza di Asti è partita la proposta di bloccare e chiudere la partita Iva di 5 soggetti giuridici che sono risultati emettere un elevato volume di fatture, pur essendo privi di strutture epatrimonio, per cui è scattata anche per loro la proposta di cessazione al fine di evitare il reiterarsi o aggravarsi dicondotte di frode in danno del bilancio pubblico.

La chiusura d’ufficio di queste 29 partite IVA, risultate strumentali al perfezionamento di frodi fiscali e truffe adanno del bilancio dell’Unione Europea e dello Stato, è frutto di una sinergia tra la Guardia di Finanza el’Agenzia delle Entrate, che ha l’obiettivo di tutelare il bilancio pubblico e neutralizzare qualsiasi manovraillecita che possa danneggiare il sistema economico del territorio.