Chieri e la mobilità pedonale: quei blocchi di porfido in Piazza Duomo e la buca pericolosissima…
Piccole cause, grandi effetti: in alto i cartelloni, in basso il cittadino che inciampa e si fa male
Piccole cause, grandi effetti, che si vedono e che si sentono camminando per Chieri, strana città Scorrendo le centinaia di pagine del PGTU redatto nel prestigioso studio di Monza, con l’obiettivo di risolvere i tanti problemi della città di Chieri, c’è di che perdersi tra le tante proposte che i milioni di parole rendono realizzabili, però, passeggiando per la città…
Non ci si può che soffermare a riflettere sull’immenso, costosissimo cartellone che, “dall’alto” dell’ex area “Tabasso” spingono i cittadini a “guardare” il riscaldamento globale o giù di lì.
Invito curioso poiché il maledetto riscaldamento globale, più che vederlo lo “sentiamo” tutti, sulla pelle e dalle orecchie, poiché le temperature, senza occhiali all’infrarosso non si scorgono, però si percepiscono a pelle e poi, dopo tante negazioni anche da parte di storditi premi Nobel, adesso il riscaldamento globale, in colpevole ritardo viene trasmesso da tutte le emittenti. Dunque si “sente” anche così.
Tornando a quanto scritto sul biblico Piano Generale per il Traffico Urbano del Comune di Chieri, l’invito all’uso più moderato dell’auto a favore di una mobilità pedonale e soprattutto ciclabile è quanto mai raccomandato, anche se in modo molto generico e non facile da concretizzare.
Non è detto però, che dopo aver affisso enormi cartelloni dall’alto, non si debba ispezionare la realtà popolare del bravo cittadino che si inciampa dal basso.
Un cocente esempio è rappresentato da sei blocchi di porfido che da mesi mancano in Piazza del Duomo, dando origine a una pericolosissima buca che è già costata alcuni interventi al vicino pronto soccorso, per medicare sfortunati pedoni che sono inciampati nel trabocchetto.
Io che sono in carrozzina ci giro intorno, ma un ciclista è caduto, naturalmente verso il basso, per fortuna è sopravvissuto, la pericolosità è evidente, e poiché è stata già segnalata, la domanda è la seguente: «dopo i tanti soldi spesi, che il Comune senza peccato, guardi lui più in basso e rimetta a posto qualche pietra, con solerzia ed umiltà».
C’è dell’altro, arriverà…
Carlo Mariano Sartoris