Calamandrana. Un fine settimana con la satira pop con il Festival Tuco!
Organizzato e diretto dal giornalista e scrittore Fulvio Gatti, comincia oggi, sabato 1° ottobre, “Tuco! Festival di satira pop“. Tra concerti, monologhi e incontri la manifestazione proporrà varie interpretazioni della satira sociale e di costume. Scrittori, cantautori, blogger incontreranno il pubblico per ridere ma anche per riflettere sullo stato attuale della satira.
Il nome del festival nasce da una presa di posizione – spiega l’ideatore Fulvio Gatti – un omaggio e un intoppo. Il tutto, fomentato dalla scintilla dell’improbabile epifania di una domenica pomeriggio, di ritorno in auto, sotto un acquazzone ferocissimo, da una fiera di fumetto nel Biellese. Insomma anziché perdermi, come sarebbe consuetudine, fui colpito all’improvviso da un’idea. Poteva andarmi peggio, poteva essere un fulmine! Va detto che Fabio Isnardi, il sindaco di Calamandrana, pochi giorni prima mi aveva proposto di organizzargli un festival culturale. Poiché aspira alla santità in vita, aveva scelto persino di darmi la cosiddetta “carta bianca”. E di conseguenza io, immeritatamente fornito di troppa libertà, annaspavo miseramente alla ricerca di uno straccio di spunto attorno a cui costruire la manifestazione. L’omaggio perfetto, e squisitamente di cultura pop, risiedeva nell’intitolare il festival con il nome di un celebre personaggio del fumetto italiano. Quattro lettere e pressoché un simbolo della derisione “dal basso” e del sovvertimento degli stereotipi. L’intoppo fu che il nome del personaggio non si poteva utilizzare. Rimanevo con il suono delle quattro lettere in testa, una presa di posizione e nulla più. Delirai, coscientemente, per una manciata di ore. Finché “Tuco”, quatto quatto, bussò alla porta di servizio del mio cervello. Eccolo. Pressoché lo stesso suono. Ma foriero di un doppio omaggio. Innanzitutto al primo villain, in ordine cronologico, di una serie tv contemporanea che ha segnato l’immaginario (non solo nerd). Una serie in cui l’intero impianto drammaturgico punta il dito in modo perfettamente satirico dell’assenza di sanità pubblica in Usa: un insegnante di chimica che, malato di tumore, si inventa cuoco di metanfetamina per trovare i soldi per le cure. Omonimo anche uno dei protagonisti di un film western di culto, con regista tricolore e respiro internazionale, che compie quest’anno mezzo secolo da quando approdò nelle sale cinematografiche. Così lontano, eppure così vicino, grazie a un provvidenziale legame con l’attualità: se il Biondo/Clint Eastwood sostiene il candidato presidente Donald Trump, preferisco stare dalla parte del Brutto: Tuco! L’intoppo fu che il nome del personaggio non si poteva utilizzare. Rimanevo con il suono delle quattro lettere in testa, una presa di posizione e nulla più. Delirai, coscientemente, per una manciata di ore. Finché “Tuco”, quatto quatto, bussò alla porta di servizio del mio cervello. Eccolo. Pressoché lo stesso suono. Ma foriero di un doppio omaggio. Innanzitutto al primo villain, in ordine cronologico, di una serie tv contemporanea che ha segnato l’immaginario (non solo nerd). Una serie in cui l’intero impianto drammaturgico punta il dito in modo perfettamente satirico dell’assenza di sanità pubblica in Usa: un insegnante di chimica che, malato di tumore, si inventa cuoco di metanfetamina per trovare i soldi per le cure. Omonimo anche uno dei protagonisti di un film western di culto, con regista tricolore e respiro internazionale, che compie quest’anno mezzo secolo da quando approdò nelle sale cinematografiche. Così lontano, eppure così vicino, grazie a un provvidenziale legame con l’attualità: se il Biondo/Clint Eastwood sostiene il candidato presidente Donald Trump, preferisco stare dalla parte del Brutto: Tuco!
Il primo appuntamento sarà sabato alle 15 in piazza della Stazione (piazza Martiri della Libertà) con un laboratorio di disegno rivolto ai bambini tra i sette e i dodici anni curato da Andrea Musso. Seguirà un incontro con il blogger Davide Mana, con gli scrittori Riccardo Santagati e Massimo Tallone, con la scrittrice Nazarena Fazari.
Lo Chef Mendo sarà protagonista, alle 19, di un cooking show che introdurrà la presentazione-concerto del libro “Romanzo musicale di fine millennio” dello scrittore Giangilberto Monti, dedicato alla cultura pop degli ultimi 30 anni. Parteciperà il cantautore Marco Carena (appuntamento alle 21).
Alle 16 di domenica 2 ottobre Fabrizio Farina, ovvero Dottor Kaplan di Radio 2 e lo scrittore Alessandro Vietti si confronteranno sull’humor nella fantascienza. Alle 17 sarà la cultura “nerd” ad essere analizzata dallo scrittore bolognese Gianluca Morozzi.
Chiuderanno il festival, a partire dalle 19, il cantautore Il Dero e, a seguire, Roberto Mercadini con il monologo: Felicità for Dummies.
Tutti gli appuntamenti sono ad ingresso gratuito. Il programma completo è disponibile sul sito www.tucofestival.it
Carmela Pagnotta