SORPRESE DI ARTE E DI STORIA – Fine Ottocento. Anche a Chieri il nuovo sport chiamato foot-ball…
Dal punto di vista dei divertimenti popolari, la festa della Madonna delle Grazie del settembre 1898 è rimasta nella memoria perché per la prima volta a Chieri, in piazza San Francesco (l’odierna piazza Dante) fu organizzata una partita di calcio: uno sport ancora quasi sconosciuto, tanto che il settimanale L’Arco, nel dare la notizia nel numero del 10 settembre, ritenne necessario esporne le regole.
Lo fece con una (per noi oggi) curiosa terminologia.
“ Lunedì ebbe luogo la partita di foot-ball giocata da ginnasti torinesi diretti dal prof. Matteo Bosco. Quei giovani svelti vennero accompagnati sul giuoco del pallone dalla banda della filarmonica Regina Margherita… Era giudice del campo il sig. Belici… Molto ed eletto pubblico accorse ad assistere al giuoco…. Il campo per questo giuoco è una spianata rettangolare lunga da 90 a 180 m. e larga da 45 a 90 m. messa possibilmente a prato. Sul piano del giuoco devono essere ben determinati i confini laterali o segni del fallo, i confini estremi,il segno del mezzo che divide il campo in due compartimenti uguali, le linee di punizione, il centro del campo col suo circolo avente 9 metri di raggio, le porte ecc. Gli spettatori hanno visto alle due estremità innalzati due pali. Quei pali segnavano le due porte che devono innalzarsi sul mezzo di ognuno dei due confini estremi. I due pali di ogni porta devono essere distanti m. 7,25 ed innalzarsi da terra almeno m. 2,50, alla quale altezza si tira una corda bianca che coi due pali segna la porta. I giuocatori non possono essere meno di 22, possono aumentare di numero fino a 62 e si dividono in due partiti uguali. Ciascun partito si propone di tener lontana la palla dalla propria porta che ha a tergo e di cacciarla in quella che ha di fronte ed è difesa dagli avversari senza adoperare mai le mani o le braccia… Il solo custode, che rimane in difesa della porta, ha il privilegio di potersi servire anche delle mani e delle braccia per respingere, fermare, raccattare e scagliare la palla… Quando la palla è cacciata regolarmente dentro la porta avversaria gli assalitori vincono un punto. Chi vince pìù punti entro il tempo fissato prima della gara, guadagna la partita. Chi desidera conoscere tutte le norme speciali di questo giuoco che richiede molta agilità ed attenzione nei giuocatori, può leggerle nel libro II giuoco del calcio di F. Gabrielli che trovasi nella Biblioteca della Società di Previdenza ed Istruzione nella nostra città. Dopo la partita i ginnasti si riunirono ad una modesta refezione all’albergo del Cavallo Bianco, terminata la quale il prof. Galizzi rivolse belle ed acconcie parole a quei giovani che tanto volonterosamente si dedicano ai salutari esercizi fisici e sì grande affetto nutrono per il loro bravo maestro prof. Bosco. È inutile dire se dopo tutto quel moto quei giovani avessero appetito”.
Antonio Mignozzetti