Passione Fumetti: Martin Mystère nemico del popolo, tra fake news e complottisti
L’avventura di Martin Mystère pubblicata sugli albi n. 421 Nemico del popolo e n. 422 Vero o falso? tratta il tema della creazione e diffusione di fake news sempre più realistiche e del loro utilizzo al fine di condizionare l’opinione pubblica. Un tema di estrema attualità che ha fatto discutere, e anche arrabbiare, complottisti e sostenitori di Trump, in quest’ultimo caso per alcune frasi – peraltro non pronunciate da Martin Mystère – riferite al “Pizzagate” (2016) e all’assalto al Campidoglio del 6 gennaio 2021. A questo proposito va detto che, se pure le avventure del Detective dell’Impossibile si svolgono ai giorni nostri e contengono spesso riferimenti a fatti reali, le sue storie vengono scritte e disegnate molto tempo prima di essere pubblicate. Francesco Matteuzzi, ideatore e sceneggiatore della storia, ha dichiarato in un’intervista a Fumettologica di avere finito di scriverla agli inizi del 2022, ben prima della rielezione di Trump, avvenuta nel novembre del 2024, mentre il disegnatore Gino Vercelli ci ha lavorato nel 2022, per finirla nel 2023.
Martin Mystère, il Nemico del popolo

tavola di Gino Vercelli da Martin Mystère n. 421 del marzo 2025 – Nemico del popolo
La trama dell’avventura parte da un video shock in cui vediamo Martin Mystère protagonista e carnefice in un rito satanico. Un video che diventa virale e scatena la furia – anche violenta – di molte persone ai danni del Detective dell’Impossibile, inizialmente ignaro delle loro motivazioni. Scoprirà così, nel modo peggiore, di essere vittima di un elaborato deepfake, nei confronti del quale ha ben poche possibilità di difendersi. Com’è noto, infatti, le smentite non hanno mai lo stesso valore delle notizie false, anzi, per qualcuno sono un’ulteriore prova che ne dimostrano la credibilità. Succede così che il Detective dell’Impossibile, da sempre fautore di quell’apertura mentale che, insieme alla sua proverbiale sete di conoscenza, lo hanno portato negli anni a indagare su innumerevoli misteri, venga ora additato come “servo dei poteri forti”. Il motivo probabilmente sta nel fatto che il professor Mystère è un personaggio pubblico molto noto, con all’attivo numerosi libri di successo e un programma TV che, proprio a seguito dell’ondata di ostilità che lo travolge, viene prudenzialmente sospeso.

tavola di Gino Vercelli da Martin Mystère n. 421 del marzo 2025 – Nemico del popolo
Com’è nel suo carattere, Martin Mystère non si arrende e, deciso a dare battaglia, inizia a indagare per conto suo, analizzando quei meccanismi che, enormemente amplificati dall’utilizzo dei social network, portano un gran numero di persone a farsi fautori della diffusione di notizie create ad arte, convinti di essere portatori della verità. In suo aiuto, oltre al sempre fidato Java e alla moglie Diana, si schiera l’amico ispettore Travis, che, grazie alle analisi effettuate dai tecnici informatici della Polizia di New York, riuscirà a trovare alcuni indizi che porteranno a smascherare l’inganno. Ma riuscirà Martin Mystère a scoprire chi effettivamente ordisce queste trame per manovrare l’opinione pubblica? Ed esiste veramente una misteriosa e potentissima organizzazione che agisce nell’ombra per condizionare i destini umani?
I misteri del Detective dell’Impossibile
Come ho già detto in precedenti articoli che ho dedicato al personaggio (Martin Mystère e il Barone di Munchausen, i detective dell’impossibile, ieri e oggi, la nave perduta, il traguardo dei 400 albi), la serie a fumetti di Martin Mystère – come tutte le pubblicazioni della Sergio Bonelli Editore – è fondamentalmente di intrattenimento, se pure di livello molto alto per qualità e ricerca documentale, ma anche per attenzione a temi importanti che interessano il nostro vivere quotidiano e la nostra società. Negli anni il Detective dell’Impossibile creato da Alfredo Castelli è stato testimonial di campagne di sensibilizzazione ambientale e sociale, di eventi culturali (tra cui anche il Salone del Libro di Torino) e di divulgazione, mentre nelle sue avventure si è trovato ad indagare su grandi enigmi del nostro mondo, dall’Arca di Noè al Regno di Prete Gianni, dal Triangolo delle Bermuda alle Linee di Nazca, da Stonehenge a Tunguska. Venendo ai temi più cari ai “complottisti”, Martin Mistère si è occupato di rapimenti alieni, di controllo mentale, di cataclismi indotti, dello sbarco sulla Luna e delle scie chimiche. Senza contare le innumerevoli volte in cui si è scontrato con i misteriosi e potentissimi Uomini in Nero, un’organizzazione di cui non si sa nulla, ma che, da sempre, operano per tenere ben nascosto tutto quello che potrebbe mettere in crisi lo status quo della conoscenza, soprattutto storica e scientifica, del mondo in cui viviamo.

tavola di Gino Vercelli da Martin Mystère n. 421 del marzo 2025 – Nemico del popolo
Al di là delle discussioni avvenute sul web, in alcune recensioni e nei post e commenti di alcuni lettori – anche sulla pagina facebook della benemerita associazione AMys & i Nipoti di Martin Mystère – la storia di Francesco Matteuzzi, a mio parere, è intrigante, zeppa di colpi di scena e ben congegnata, piacevole da leggere e ricca di spunti interessanti, perché, oltre a parlare di un tema spinoso, fa il punto su chi è oggi Martin Mystère. I disegni di Gino Vercelli – veterano sulla serie, avendo iniziato a disegnarne le avventure fin dal 1989 con Una storia di Natale, pubblicata sui numeri 93 e 94 – risultano particolarmente efficaci, anche nelle situazioni drammatiche e in quelle in cui il nostro Detective dell’Impossibile perde le staffe.
Julia e le Deep Fake
Anche Julia, la criminologa di Garden City creata da Giancarlo Berardi, è un personaggio della Sergio Bonelli Editore che si occupa spesso – per non dire quasi sempre – di temi di attualità, come ho già avuto modo di sottolineare in altri articoli. E anche Julia, nell’albo n. 316 Deep fake, pubblicato a gennaio 2025, ha trattato il tema della realizzazione di video e foto fasulle particolarmente realistici grazie alle nuove tecnologie. A farne le spese, in questo caso, è una studentessa che si ritrova in una situazione a dir poco agghiacciante. Una drammatica realtà minuziosamente rappresentata nella storia scritta e sceneggiata da Giancarlo Berardi e Maurizio Mantero, per i bei disegni di Lorenzo Bovo, che mette in risalto le reazioni della giovanissima Cleo e le situazioni che si vengono a creare, sia nel rapporto con i compagni, sia in quello con i genitori. Per fortuna le viene in aiuto Julia, che, grazie al suo acume e alla sua sensibilità – ma anche alle conoscenze informatiche di Luther, il primo figlio di Emily, e di Callaghan, il genio dei computer della polizia di Garden City – riuscirà a smascherare l’autore dell’atroce “scherzo”.
Martin Mystère incontra Trump

tavola di Giovanni Crivello dal racconto “Condominium, ovvero come Donald Trump salvò la Terra” di Alfredo Castelli, pubblicato sull’Almanacco del Mistero 1990
Tornando a Martin Mystère – personaggio in edicola da oltre quarant’anni, le cui avventure sono state raccontate in oltre 550 albi tra serie regolare, albi speciali, giganti e maxi, almanacchi e fuoriserie – è curioso ricordare come nel racconto “Condominium, ovvero come Donald Trump salvò la Terra” di Alfredo Castelli e Giovanni Crivello, pubblicato sull’Almanacco del Mistero 1990, il nostro Detective dell’Impossibile abbia incontrato l’attuale presidente degli Stati Uniti, già ai tempi famoso e discusso miliardario. Un’avventura scritta con ispirata genialità da Alfredo Castelli, leggera e divertente, sottilmente paradossale nei contenuti, com’è sorprendentemente paradossale il modo in cui Donald Trump salva la Terra da un gruppo di immobiliaristi alieni.
Schermo diabolico
Non è la prima volta che Martin Mystère appare in una copertina (da sempre realizzate da Giancarlo Alessandrini) nell’atto di compiere un sacrificio umano. Era già successo infatti nell’albo n. 218 L’essenza del male, contenente una storia di Paolo Morales e Luisa Zancanella, in cui la vittima predestinata era addirittura Diana Lombard.
E non è nemmeno la prima volta che il Detective dell’Impossibile ha a che fare con filmati realizzati con tecnologie digitali, tanto perfetti da sembrare autentici. Ai tempi – nei primi anni ’90 – sembrava una cosa impossibile, quasi fantascienza. Eppure nella dinamica storia scritta da Claudio Chiaverotti – piena zeppa di riferimenti alla filmografia di cui è appassionato – pubblicata nel 1992 sugli albi 118 Schermo diabolico e 119 Ricatto elettronico, con gli affascinanti disegni di Enrico Bagnoli, si ipotizzano i potenziali effetti negativi di una tecnologia che oggi è realtà. A tempi non c’era il World Wide Web e, come dice uno dei personaggi del racconto “la televisione è la verità! La gente è disposta a credere a qualsiasi cosa racconti qualsiasi imbecille che appaia in quello scatolone!” (non c’erano ancora nemmeno gli schermi piatti) “Pensa a quale immenso potere detengono i network: l’Informazione… loro possono mostrare una notizia in un modo piuttosto che in un altro, creando simpatia, ammirazione, odio… guerre…”. Verrebbe da pensare che nel frattempo è maturata maggiore consapevolezza e capacità di discernimento, ma come vuole sottolineare l’avventura pubblicata negli ultimi due mesi, non (sempre) è così.
Se il pericolo di manipolazioni in questa storia viene solo annunciato, nell’avventura che la segue immediatamente dopo – Contatto mentale (dalla fine dell’albo 119 e per tutto il 120 Il teorema di Ffolkes) – sempre scritta da Claudio Chiaverotti, per i disegni di Gino Vercelli, ci ritroviamo in mezzo ad un complotto ordito da poteri forti, vale a dire insospettabili potenti che, per risparmiare sui sussidi del Welfare, hanno trovato il modo di far sparire – cancellandone ogni traccia e ricordo – i “disoccupati, quindi non solo improduttivi, ma anche dannosi per l’economia… “. Così si esprime uno di questi potenti di fronte ad un attonito Martin Mystère, che ribatte “Sciocchezze! I soldi del welfare sono una briciola, in confronto ai milioni di dollari spesi ogni anno in armamenti!”. Al che il misterioso magnate lo zittisce “Per favore, per favore, lasciate perdere questi discorsi da pacifista militante. L’esercito è una istituzione difensiva indispensabile… i disoccupati no!”. Dialoghi di una storia pubblicata nel 1992.
The Secret
Sulle teorie del “complotto” è stata scritta anche una interessante miniserie: The Secret, ideata da Giuseppe Di Bernardo e pubblicata dalla Star Comics in otto albi nel 2011, a cui dedicherò un prossimo articolo.
Immagini © Sergio Bonelli Editore / Star Comics