CRONACA – Torino, due rumeni “cash trappers” arrestati per tentato furto aggravato

Nicolae Policarp

Nicolae Policarp

Nel solo capoluogo piemontese, sono state oltre quindici le denunce presentate alla Polizia Postale e delle Comunicazioni da Direttori di filiali di Poste e privati cittadini, derubati del proprio denaro a seguito della mancata erogazione del contante richiesto in fase di prelievo.

Immediate le indagini del Compartimento Polpost di Torino, con il coordinamento del Servizio Polizia Postale e delle Comunicazioni di Roma, che, a fianco dei tradizionali metodi investigativi attraverso un capillare monitoraggio degli istituti di credito coinvolti, ha attivato un “pedinamento” informatico dei criminali.

E’ stato, infatti, avviato un meticoloso incrocio di dati e immagini fornite dalle filiali oggetto di attacco, grazie anche alla collaborazione di Poste Italiane, che ha consentito agli investigatori di ricostruire le tracce dell’attività criminale.

Il modus operandi era semplice ma efficace.

I criminali, prelevato il denaro con una “carta civetta”, inserivano nell’erogatore di banconote una “forchetta”, per trattenere le banconote erogate.

Appostati nei pressi dei bancomat, attendevano quindi che il malcapitato effettuasse le procedure di prelievo con la propria carta di credito, formalmente andato a buon fine ma senza erogazione del contante, trattenuto appunto dalla “forchetta” inserita nella bocchetta.

 

Poi, velocemente e con destrezza, si precipitavano nei pressi dello sportello, una volta che la vititma si fosse allontanata senza aver potuto recuperare il contante richiesto.

A quel punto, i criminali aprivano l’erogatore, prelevando indebitamente il denaro.

Sono stati però fermati definitivamente dagli investigatori della Polpost di Torino, supportati dagli operatori delle Volanti del Commissariato S. Secondo, proprio mentre erano in attesa di monetizzare l’ultimo colpo alla filiale di Poste nella centrale Via Nizza.

Nel corso della perquisizione personale, effettuata nell’immediatezza dell’arresto, gli operatori della Polizia Postale hanno rinvenuto oltre a strumenti atti allo scasso, anche un’ingente quantità di denaro e alcune carte usate per azionare l’apertura delle bocchette e permettere il successivo inserimento delle “forchette”.

I due arresti sono stati convalidati dal G.I.P. di Torino che ha contestualmente disposto la misura della custodia cautelare in carcere per entrambi.

Il confronto delle riprese video dei circuiti di sorveglianza e gli ulteriori elementi raccolti dagli investigatori della Polizia Postale, consentiranno di verificare se i due rumeni sono responsabili anche di altri analoghi episodi.

 

Il fenomeno descritto si è sviluppato in una versione più aggiornata che rende più fruttuosa l’azione criminale, cosiddetto Cash Trapping 2.

 

Lo sviluppo della tecnica, rilevato per la prima volta nel novembre 2012, prevede:

 

  • l’introduzione della “forchetta” negli A.T.M. mediante l’utilizzo di una prima carta per generare l’apertura dello shutter (così come nella descritta versione “base”);
  • l’impiego di una seconda carta (verosimilmente “clonata”) con cui effettuare un prelievo per il massimo della disponibilità giornaliera.In questa versione evoluta del Cash Trapping i criminali non permettono che all’atto dell’impiego della seconda carta questa venga ritirata dall’A.T.M., ma la trattengono, impedendo che il distributore la catturi.    E’ in questa fase che la “forchetta”, preventivamente installata dai criminali, cattura il contante. La sottrazione del denaro avviene, come nella versione basica del Cash Trapping, forzando la finestra della bocchetta erogatrice.La Polizia Postale e delle Comunicazioni ricorda ai titolari di carte di credito e bancomat di non cedere mai la propria carta ad altre persone e di seguire sempre attentamente le operazioni che compiono. Si ricorda in particolare:
  • Consigli utili possono essere reperiti sul sito www.poliziadistato.it e su quello del Commissariato di PS on line, oggi anche attraverso l’App scaricabile gratuitamente sul proprio smartphone o su tablet, sia per il mondo Apple che Android.
  • Gli A.T.M., una volta “abortita” l’operazione, sono programmati per recuperare i soldi – che comunque vengono approntati all’atto della richiesta – in un apposito cassetto di “recupero”.
  • Determinandosi l’annullamento dell’operazione e il conseguente mancato addebito della carta (in quanto l’operazione non si è conclusa con la registrazione contabile), i criminali rimangono in possesso del documento elettronico, peraltro immediatamente riutilizzabile (anche se presso un altro sportello, poiché quello appena attaccato rimane fuori servizio).
  • Trascorsi 30”, l’A.T.M. entra in “autoprotezione” generando un allarme2 per malfunzionamento che inibisce il perfezionamento dell’operazione.
  • Carta di credito: non deve essere persa mai di vista;
  • Estratto conto: controllarlo ogni mese poiché è l’unico modo per accorgersi di eventuali spese mai effettuate;
  • Addebiti impropri: se vi arriva un estratto conto con addebiti impropri è bene denunciare alle Forze dell’Ordine la clonazione della carta, disconoscendo le spese addebitate.