PIEMONTE ARTE: EANDI, FLASH BACK, SURBONE, PUNCTUM, APNEA…

PER I NOVANT’ANNI DI FERNANDO EANDI: LA STAGIONE DELLA PITTURA

fernando-eandiLa lunga e poetica stagione di Fernando Eandi ha tagliato il traguardo dei novant’anni. Nel mese agosto ha festeggiato il compleanno all’insegna di una continua ricerca di immagini, di luoghi, di emozioni che appartengono a una storia del tutto personale legata alla Torino, dove è nato al numero 2 di via Po, di Casorati, di Pavese e Arpino. Pittore e incisore, sin dai primi anni Settanta lavora nello studio di corso Dante, vicino all’ex sede de La Stampa di via Marenco, dove ancora oggi dipinge un universo di suggestivi e lirici notturni, di battelli e gabbiani in volo sulle acque del Po. Eandi rievoca, con il suo misurato linguaggio, gli anni di formazione: «ho frequentato la scuola di Arte Decorativa dell’Accademia Albertina di Belle Arti e, successivamente, la Libera Accademia al Valentino che annoverava tra gli insegnanti i pittori Micheletti e Terzolo e lo scultore Giansone. In quei laboratori ho conosciuto la scultrice Anna Jarre. Ci siamo sposati nel 1953, condividiamo da più di sessant’anni vita e arte». E le opere dedicate a Venezia, alle figure di ragazze e barboni e alle periferie torinesi, esprimono i soggetti dei quadri che, a partire dal 1952, sono stati invitati alle «sociali» della «Promotrice» e del Piemonte Artistico Culturale. E da quel periodo la sua attività si è sviluppata con mostre personali alla Galleria Gissi, alla Galleria 32 di Milano, frequentata da Aligi Sassu, e alla «Maggiolina» di Alessandria insieme all’amico e pittore Verdiani. A Milano, ricorda Eandi, ho «conosciuto Carrà in occasione delle rassegne allestite dalla «Permanente», mentre numerosi sono i compagni con i quali ho diviso il percorso artistico: da Francesco Casorati a Campagnoli a Soffiantino, per citarne alcuni». Un percorso caratterizzato dalle presenze alla Biennale di Milano e alle gallerie «Davico» e «Arte Club», quest’ultima «punto d’incontro di musicisti, pittori e scrittori come Mario Lattes e Laura Mancinelli». E si ricordano le mostre a «Casa Felicita» a Cavatore, alla Galleria Dantesca Fogola, in occasione della presentazione del volume con le sue acqueforti realizzate per «Les fleurs du mal» di Baudelaire e a Palazzo Botton di Castellamonte. Ma, in sintesi, c’è una mostra che desidera ancora fare?. «Più che una mostra un luogo. Mi piacerebbe esporre a Zurigo. Una città che ho molto amato e che ricordo con particolare simpatia». Questi splendidi novant’anni sono un traguardo? «Sono un documento del mio viaggio attraverso la pittura, perchè lavoro ancora con la stessa passione dei primi anni». E per il futuro quali prospettive e iniziative? «Non dipende solo da me… Continuo a raccontare il mio mondo con pennelli, colori, tele, incisioni e sogni».

 

                                    Angelo Mistrangelo

TORINO, DAL 3 AL 6 NOVEMBRE “FLASH BACK/L’ARTE E’ TUTTA CONTEMPORANEA”

flash-backAl via la IV edizione di FLASHBACK | l’arte è tutta contemporanea, la fiera d’arte antica e moderna diretta da Stefania Poddighe e Ginevra Pucci. Dal 3 al 6 novembre 43 gallerie, di cui moltissime riconferme e 14 new entries, espongono al Pala Alpitour opere di grande qualità che si confrontano con la parola chiave di questa edizione ovvero NUOVO SINCRETISMO inteso come progetto antropologico: ovvero come un mix di codici che ricombinando le differenze artistiche, etniche e sociali ne mostrano la vera ricchezza. In pochi anni la fiera ha saputo posizionarsi in Italia e all’estero convincendo con il suo format innovativo che è riuscito a imporsi per la propria originalità e per la contemporaneità del proprio linguaggio insistendo sulla visione di un’arte viva e senza tempo.

“Siamo molto emozionate di presentare FLASHBACK 2016 – affermano Stefania Poddighe  e Ginevra Pucci – Negli anni la manifestazione è cresciuta confermandosi come un appuntamento dalle presenze internazionalmente prestigiose, ma dalle dimensioni volutamente contenute; una manifestazione in grado di legare cultura e mercato come elementi di un’unica equazione attraverso opere di altissima qualità che in un percorso mai ripetitivo regalano al pubblico un vero viaggio nel tempo dell’arte.

Da non perdere quest’anno tra le proposte delle gallerie: l’opera di Giovanni da Rimini, allievo di Giotto, la cui provenienza ci permette di aprire una piccola partentesi. (Rubato dai Nazisti il dipinto è stato recuperato dai Monuments Men, i 350 valorosi – uomini e donne – che, tra il 1943 e il 1951, prestarono servizio presso la Mfaa – Monuments, Fine Arts and Archives -; restauratori, archivisti, direttori di musei, esperti di arti figurative, archeologi, con una precisa missione: recuperare i capolavori dell’arte). I bozzetti preparatori di Sebastiano Ricci per il dipinto olio su tela esposto alla Galleria Sabauda di Torino e di Mattia Bortoloni per il soffitto del grande salone di Palazzo Falletti di Barolo (1747-1749), l’Astrolabio di Jean Fusoris, unico dei 22 attualmente esistenti a non essere in una collezione museale, il Guercino inedito commissionato come Ex Voto dal conte Antonio Maria Sartori per essere scampato alla peste del 1630 o la collezione di Globi terrestri tascabili inglesi di fine XVIII secolo.

E anche sul fronte moderno FLASHBACK propone l’articolato progetto su Carol Rama, di cui in questi giorni è allestita una monografica alla GAM, opere di Lucio Fontana e di Robert Delaunay e una curiosa coppia di anelli commissionati da Gabriele D’Annunzio a Mario Buccellati nel 1927 e uno spazio speciale dedicato ai disegni di Balla, Severini e De Chirico.

Ogni stand a FLASHBACK è una scoperta e una conferma che, utilizzando le parole di De Dominicis, “le opere d’arte sono tutte contemporanee”.

 Le 43 gallerie in fiera sono:

Aleandri Arte Moderna, Roma (I) – Alinari, Firenze (I) – Antonacci Lapiccirella Fine Art, Roma (I) – Arcuti Fine Art, Roma (I) – Antichità Bacarelli, Firenze (I) – Galleria Daniela Balzaretti, Milano (I) – Benappi, Torino (I) – Biasutti & Biasutti, Torino (I) – Botticelli Antichità, Firenze (I) – Butterfly Institute Fine Art, Lugano (CH) – Maurizio Candiani, San Mauro Torinese TO (I) – Galleria Luigi Caretto, Torino (I) Madrid (E) – Caretto & Occhinegro, Torino (I) – Mirco Cattai Fine Art & Antique Rugs, Milano (I) – Caviglia, Lugano (CH) – Chiale Fine Art, Racconigi CN (I) – Creatini & Landriani, Sestri Levante Genova (I) – De Jonckheere, Genève (CH) – Galleria Del Ponte, Torino (I) – Galleria dello Scudo, Verona (I) – Enrico Frascione, Firenze (I) – Frascione Arte, Firenze (I) – Giacometti Old Master Paintings, Roma (I) – Galleria Giamblanco, Torino (I) – Gilistra, Torino (I) – Galleria del Laocoonte, Roma (I) – Libreria Antiquaria Il Cartiglio, Torino (I) – Longari Arte Milano, Milano (I) – Lorenzo e Paola Monticone Gioielli d’epoca, Torino (I) – Moretti Fine Art, London (UK) Firenze (I) – Carlo Orsi, Milano (I) – Piva & C, Milano (I) – Flavio Pozzallo Antiquario, Oulx TO (I) – Benjamin Proust Fine Art Limited, London (UK) – Res Publica Galleria d’Arte Democratica, Venaria Reale TO (I) – Robilant + Voena, Milano (I) London (UK) St. Moritz (CH) – Galleria d’Arte Roccatre, Torino (I) – Salamon & C, Milano (I) – Schreiber Collezioni, Torino (I) – Secol-Art di Masoero, Torino (I) – Gian Enzo Sperone, Sent (CH) – Raffaele Verolino, Modena (I) – Galleria Zabert, Torino (I).

 

 

THIS IS NOT A PRIZE: ARTISSIMA E MUTINA INSIEME PER UN NUOVO PREMIO.

Oval, Lingotto Fiere Torino

3 novembre 2016 | Presentazione alla stampa, preview, vernissage

4-5-6 novembre 2016 | Apertura al pubblico

Tra le novità dell’edizione 2016, Artissima presenta This is not a Prize, nuovo premio, nato in collaborazione con Mutina, eccellenza italiana della ceramica, da sempre legata all’innovazione, è nota per un prodotto che unisce sapientemente artigianalità, ricerca e collaborazioni con designer di spessore. Così come suggerisce il titolo, il premio non prevede una griglia chiusa di ambito o ricerca, ma si concretizzerà nell’incontro tra le sensibilità di Mutina e quella del talento vincitore: la natura stessa del premio riflette la filosofia creativa dell’azienda e il suo approccio basato sul dialogo con professionisti e background sempre diversi. Il premio, del valore di 5.000 €, verrà assegnato a un talento in fiera e segnerà l’inizio di un dialogo che potrà prendere forma nell’elaborazione di un nuovo progetto come una pubblicazione o la produzione di una mostra, o coinvolgere la ceramica concepita come prodotto d’autore. This is not a Prize sceglie dunque di non escludere nessuna strada a priori, lasciando totale libertà di selezione e premiazione: è una nuova occasione di dialogo e promozione che raggiungerà ambiti inediti per gli attori coinvolti. Un ulteriore aspetto che caratterizza This is not a Prize è la giuria è composta da profili che condividono l’estetica e l’approccio creativo del brand: Massimo Orsini (CEO Mutina), Patricia Urquiola (architetto e designer), Gianluigi Ricuperati (Direttore Creativo Domus Academy) e Marco De Vincenzo (designer). Nel cuore di Artissima quest’anno nasce dunque un nuovo premio che sfugge alle categorizzazioni conosciute per rispondere solo alle esigenze della sensibilità contemporanea. La fiera, anticipatrice di nuove tendenze curatoriali e pioniera di nuovi formati grazie alla sua costanza nel reinventarsi ogni anno, ribadisce anche con questo premio la sua volontà di investire nella ricerca e nella sperimentazione. Dopo le collaborazioni di successo con le eccellenze del mondo del design, con questa iniziativa Mutina, alla sua prima partnership con Artissima, inaugura il proprio ingresso nel mondo dell’arte contemporanea, in linea con le scelte stilistiche del marchio che da sempre la contraddistinguono.

MUTINA

Mutina è un modo inedito di guardare alla ceramica non più come semplice rivestimento, ma come progetto di interior design. Un progetto d’autore che unisce tecnologia e fatto a mano, sperimentazione per superare i limiti della materia e ricerca imprescindibile dell’alta qualità del prodotto. Patricia Urquiola, Edward Barber e Jay Osgerby, Rodolfo Dordoni, Ronan e Erwan Bouroullec, Tokujin Yoshioka, Yael Mer e Shay Alkalay di Raw Edges, Inga Sempè, Konstantin Grcic sono il cuore del team Mutina, un team affiatato che lavora condividendo le stesse passioni: l’arte, il good design, l’architettura, l’approccio al prodotto e una particolare visione della vita. Nel 2016, nasce Mutina Editions per dar voce alla profonda passione per l’arte contemporanea che da sempre contraddistingue le scelte stilistiche dell’azienda e per la necessità di affacciarsi a nuovi mondi, ad affrontare nuovi scenari progettuali. L’obiettivo è aprire un vero e proprio dialogo tra arte e tecniche ceramiche, con lo scopo di nobilitare la materia prima che ha fatto il successo di Mutina e per rinnovare un cammino iniziato 10 anni fa con il design.

ARTISSIMA 2016

Internazionale d’Arte Contemporanea

4-5-6 novembre 2016

OVAL – Lingotto Fiere

T +39 011 19744106 – F +39 011 19746106

Corso Vittorio Emanuele II, 12 – 10123 Torino

www.artissima.it | info@artissima.it

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TORINO, ROCCATRE: MARIO SURBONE | Incisi

invito%20mario%20surboneDal 5 novembre al 3 dicembre 2016

Inaugurazione sabato 5 novembre ore 19

Sabato 5 novembre la Galleria d’arte Roccatre di Torino inaugura, in occasione della Notte delle arti, una mostra del maestro Mario Surbone. Curata da Francesco Poli, l’esposizione propone circa venti opere realizzate negli anni ’60 e ’70, periodo che l’artista dedica agli INCISI:

piani di cartone che incide creando col suo taglio un contrappunto di ombra e di luce. Mario Surbone nasce nel 1932 in provincia di Alessandria. Compie gli studi al Liceo Artistico e all’Accademia Albertina di Torino, dove è allievo di Felice Casorati. L’esigenza di aggiornarsi lo porta a Parigi, una prima volta nel 1957 e una seconda volta per un più lungo soggiorno nel 1960-61. L’esordio pubblico è del 1958 alla Mostra nazionale di arte giovanile di Roma. Dal 1968, dopo aver sperimentato l’uso di materiali diversi, passa a esplorare le possibilità espressive di superfici monocrome, di cartone, di metallo, incise e modulate seguendo strutture compositive di impianto rigorosamente geometrico. Dopo avere rinnovato la figurazione, intrecciandola con forme geometriche, affronta l’avventura degli Incisi, tagli regolari su supporto quasi sempre di cartone. Diagonali, verticali, forme geometriche regolari sono espressione di rigore che trova continuità negli Acrilici su legno, di grandi dimensioni, quasi sempre costituiti da più elementi. Le forme geometriche sono in rapporto con fatti di natura, la irregolarità complica l’armonia anche per vie sotterranee. Sulla materia molto vari sono gli interventi: sia incisioni che penetrano lo strato pittorico sia aperture verticali o orizzontali o oblique o frastagliate. Molti i critici che s’interessano a Surbone; tra gli altri Albino Galvano, Paolo Fossati, Luigi Lambertini, Angelo e Piergiorgio Dragone, Giulio Argan, Enrico Crispolti, Giorgio Di Genova, Vittorio Fagone, Aldo Passoni, Mirella Bandini, Angelo Mistrangelo, Marisa Vescovo, Marco Rosci, Francesco Poli, Francesco De Bartolomeis. Numerose le personali e le collettive in Italia e all’estero. È del 1996 la monografia di Francesco De Bartolomeis (Mario Surbone, Edizioni d’Arte Fratelli Pozzo,Torino), che ricostruisce l’itinerario dell’artista dagli anni di formazione alla piena maturità. Nello stesso anno l’opera viene presentata in occasione di una personale alla Galleria La Bussola di Torino. Nel 2006 partecipa all’iniziativa Torino-Lione, una scambio di interventi sui simboli delle due città. Nel 2007 la Regione Piemonte organizza, presso la sala Bolaffi di Torino, un’importante mostra antologica corredata da catalogo a cura di Francesco De Bartolomeis. L’ultimo grande evento che ha riguardato il maestro Surbone è stata la mostra “Incisi 1968/1978 L’essenzialità della forma” tenutasi dal 1° giugno al 3 luglio 2016 alla Fondazione Stelline di Milano (catalogo Allemandi a cura di Elena Pontiggia).

 

FONDAZIONE MERZ: WAEL SHAWKY. AL ARABA AL MADFUNA

merz2 novembre 2016 – 5 febbraio 2017

a cura di Abdellah Karroum

Al Araba Al Madfuna è una grande mostra dell’artista Wael Shawky (Alessandria d’Egitto, 1971) vincitore della prima edizione del Mario Merz Prize.

Il progetto espositivo site specific ruota intorno alla trilogia dei film Al Araba Al Madfuna, presentata per la prima volta nella sua interezza. Wael Shawky invita ad attraversare gli elementi fisici che costituiscono il film: architetture di scena e sculture, allestiti in un paesaggio artificiale di sabbia. La scenografia così prodotta, insieme alle proiezioni, offrono la possibilità di un’esperienza immersiva tra sogno è realtà e creano un’atmosfera originale che riprende i riferimenti storici, letterari e cinematografici con cui l’artista ha immaginato le sue storie. Con Araba Al Madfuna prosegue l’interesse di Shawky, già esplorato in diversi progetti degli ultimi dieci anni, nell’utilizzare racconti e storie preesistenti e che sono parte della nostra cultura, come punto di partenza per l’indagine cinematografica. La sua opera si basa su racconti storici, interpretazioni sociologiche e opere narrative, da cui costruisce il suo modo di guardare ai miti del passato insieme alle realtà del presente. I film Al Araba Al Madfuna sono stati girati nell’omonimo villaggio avvolto da antichi miti e leggende e situato vicino agli scavi di Osirion del Tempio di Seti I, nell’antica città di Abydos in Egitto. La trilogia riflette sui rituali di narrazione orale della comunità, dove i racconti ripetuti e tramandati nel tempo diventano storie leggendarie che si ripropongono come nuova lettura del cambiamento e del progresso.

Wael Shawky analizza le possibilità di interpretare la letteratura, producendo i film con uno stile teatrale e cinematografico moderno. Bambini vestiti da adulti con la tradizionale gallabiya, con turbante e baffi posticci, raccontano le parabole dello scrittore egiziano Mohamed Mustagab’s Dayrout al-Shareif (1983). La loro narrazione si combina con la messa in scena di un fatto ispirato dall’incontro di Shawky con gli abitanti del villaggio che scavavano dei tunnel sotto casa, nella speranza di trovare dei tesori nascosti, secondo i racconti tramandati dai loro antenati. In modo analogo, le parabole di Mohamed Mustagab collegano prospettive mitologiche del mondo metafisico, dell’invisibile con il mondo fisico materiale. I racconti scritti in versi, in lingua araba antica, riprendono anche questioni della nostra contemporaneità, in una dualità che si riflette anche nella composizione dei film. Al Araba Al Madfuna I (2012) si basa sul racconto di Mustagab, The J-B-R’s, che narra di una tribù chiamata Al Jabarina. La storia si svolge nell’arco di molti anni, con l’alternarsi degli anziani della tribù che condividono i propri consigli su quale animale il villaggio dovrebbe adottare —prima un asino, poi un cammello, e infine un maiale— come offerta per un futuro di prosperità.

Al Araba Al Madfuna II (2013) riprende due racconti, The Offering e Horsemen Adore Perfumes. Il primo narra di un villaggio diventato misteriosamente muto e costretto a rivedere i propri metodi per il commercio, basato in principio sul potere della parola e della lingua parlata. Nell’ultima storia, una bellissima incantatrice di sangue reale, temuta dai suoi sudditi, cattura e sposa una serie di ignari cavalieri che incontrano tutti un fatale destino.

Al Araba Al Madfuna III (2015-16) si ispira al racconto di Mustagab, Sunflowers. Nella storia il girasole diventa metafora di inventiva e cambiamento, e della capacità di adottare nuove idee. Il villaggio dà un significato nuovo a una pianta senza valore, la fa diventare il suo prodotto principale, trasformandola in un vero tesoro, sostituendo un semplice prodotto agricolo con una pianta che si presta alle nuove necessità di intrattenimento.

A differenza dei precedenti film in bianco e nero, quest’ultimo è stato realizzato a colori e invertito in negativo, a sottolineare l’approccio concettuale di rapportare l’universo reale a quello metafisico.

Wael Shawky è il vincitore della prima edizione del Mario Merz Prize, premio biennale internazionale per l’arte e la musica. È stato scelto da una giuria composta da Manuel Borja-Villel, Massimiliano Gioni, Beatrice Merz, Lawrence Weiner insieme al voto del pubblico. L’annuncio è stato dato il 6 maggio 2015 a Venezia in occasione dell’apertura della mostra di Mario Merz alle Gallerie dell’Accademia e della 56° edizione della Biennale di Venezia.

Congiuntamente alla mostra alla Fondazione Merz si apre al Castello di Rivoli una retrospettiva dell’artista, a cura di Carolyn Christov-Bakargiev e Marcella Beccaria.

 

NOVARA, SI CHIUDE IL TOUR “IL GUSTO DELL’ARTE”

novaraSabato 5 novembre 2016 ore 17,00, presso il Complesso Monumentale del Broletto di Novara, si inaugura la mostra conclusiva del TOUR 2016.

ExpoArte Tour “Il Gusto dell’Arte” ha riscosso grandi successi di pubblico in tutto il suo percorso espositivo: OLEGGIO – Palazzo Bellini, MATERA – Casa Cava ed A. C. “Il Comignolo” ; MOLFETTA – Ospedaletto dei Crociati; REGGIO CALABRIA – A. C. Serart

GLI ARTISTI DEL TOUR 2016

Allessandro Balliano Andrea La Casa Angela De Luca Anna Borgarelli Antonella Coda Alfredo Mazzotta Antonio Laurelli Carmen Dragone Claudio Ardizio Concetta Russo Daniela Spaggiari Domenico Minniti Donatella Airone Elena Panarotto Emilia Alberganti Emilio Mera Ezio Balliano Fernanda Morganti Francesco Peri Francesca Splendore Gabriele Colombo Gaetano Cascarano Giacomo Sampieri

Giannina Gobatto Giulia Contessa Giuseppe Bianchi Giuseppina Schifino Luciano Dossena Luciano Stutgard Maria Carla Turchetto Mario Di Giulio Maurizio Fini Michelina Squillaciotti Nicola Lisanti Paolo Logiudice Patrizia Duelli Patrizia Pollato Rinaldo De Gradi Rita Graziani Rita Vitaloni Sebastiano Plutino Silvia Brambilla Silvia Finetti Stefano Mercatali Tegi Canfari Tina Sgro’.

Ingresso libero | orari feriali festivi 10 -19

 

XIII EDIZIONE DEL “PREMIO NAZIONALE DI ARTI LETTERARIE METROPOLI DI TORINO”

La manifestazione di premiazione, organizzata dal Centro Artistico Culturale Arte Città Amica, presieduto da Raffaella Spada, si è tenuta sabato 29 ottobre 2016 alle ore 16,00 presso la sala conferenze della GAM –Galleria Civica d’Arte Moderna, Corso Galileo Ferraris, 30 a Torino, alla presenza della autorità cittadine e regionali, da scrittori e artisti e della giuria composta da:

Sezione Romanzo:          Bruna Bertolo (giornalista e scrittrice), Mauro Minola (docente, scrittore),                                        Piergiorgio Tomatis (editore, scrittore);

Sezione Poesia edita:      Piero Abrate (giornalista e scrittore), Andrea Bolfi (poeta scrittore), Sandro

Gros Pietro, (editore, poeta); Sezione Racconti inediti: Antonio Derro (scrittore), Alessandra Ferraro (giornalista, scrittrice),                                  Franca Patti (docente);

Sezione Poesia singola:   Angelo Mistrangelo (giornalista, scrittore), Mario Parodi (docente,                                          scrittore), Sergio Veiluva (professore, poeta);

Sezione speciale Saggio edito ed inedito – Massimo Centini (giornalista, scrittore), Danilo Tacchino                                          (giornalista, scrittore); Ernesto Vidotto (Pres. Centro Studi Cultura e                                          Società).

Presente il presidente e coordinatore della giuria Danilo Tacchino, che ha letto alcune delle poesie premiate, le autorità cittadine ed esponenti della cultura hanno consegnato i riconoscimenti ai finalisti della XIII Edizione de <Premio Nazionale di Arti Letterarie Metropoli di Torino> , provenienti da ogni regione d’Italia, davanti un pubblico numeroso che ha riempito l‘ampia sala della GAM. E tra il pubblico vi erano anche i pittori che hanno donato le loro opere ai premiati:da Gianpiero Actis a Giorgio Viotto, da Egidio Albanese a Corrado Alderucci, Isidoro Cottino, Alfredo De Leonardis, Michele De Stefano, Renata Ferrari, Carla Gentile, Gabriella Lucatello, Francesco Murlo, Maria Scalia, Lucia Sconfienza, Attilio Lauricella, Corredato da un pregevole catalogo, con prefazione di Danilo Tacchino, copertina e grafica di Egidio Albanese, il concorso ha assegnato un premio in denaro, un diploma e targa d’argento ai vincitori assoluti delle seguenti sezioni:

Sezione romanzo edito

1° premio a Luca De Antonis di Volpiano (TO) per: “Sali d’argento” – Rayuela Edizioni;

2° premio a Elena Cerutti di Torino per: “Lo sconosciuto” – Golem Edizioni;

3° premio a Nicola Piovesan di Vicenza per: “Il dossier Urania” – Ed. Alter Ego;

4° premio a Angelo Bruscino di San Vitaliano (NA) per: “Il bivio” – Ed. Mondadori;

5° premio a Emanuele Gagliardi di Roma per: “La pavoncella” – Ed. EEE Book.

Sezione volume di poesie

1° premio ad Alfredo Rienzi di Torino per: “Notizie dal 72° parallelo” – Ed. Joker:

2° premio a Pier Cesare Joly Zorattini di Udine per: “L’insopportabile ordito” – Raffaelli Editori;

3° premio a Benvenuto Chiesa Torino per “Sulle mie tracce” – Edito in proprio;

4° premio a Stefano Reggiani di Reggio Emilia per: “Lische di pesce” – Eretica Edizioni            ;

5° premio a Emma Mazzuca di Latina per: “Caos” – Edizione Bastogi;

Sezione racconto inedito

1° premio a Ivana Saccenti di Pozzuolo Martesana (MI) per: “Il nonno e la bambina”;

2° premio a Cinzia Caroti di Bogliasco (GE) per: “Ecco il sole..va tutto bene”;

3° premio a Davide Bacchilega di Lugo (RA) per: “Fabio Volo è uscito dal gruppo”;

4° premio a Carmelo Cossa di La Loggia (TO) per: “Un’altra vita”;

5° premio a Giulio Micheli Vignoni di Bagnolo Mella (BS) per: “Il primo della lista.

 

Sezione poesia

1° premio ad Umberto Vicaretti di Roma per “Fiori Brodum”;

2° premio a Simone Carella di Torino per: “23 Gennaio 2004”;

3° premio a Giuseppe Bianco di Casoria (NA) per: “Relitti di civiltà”;

4° premio a Pietro Catalano di Roma per: “Un istante prima (A mio padre)”;

5° premio ad Antonio Costantin di Cantalupa (TO) per: “Pra di Botte”.

Inoltre vi è una sezione speciale saggio edito/inedito con Menzione d’onore.

 

  • Alfredo Rienzi di Torino per “Del qui e dell’altrove” – Ed. Dell’Orso;
  • Giacomo Augusto Pignone e Pier Paolo Strona di Rivoli per: “Pietre sacre in Val di SusaDolmen coppelle altari e menhir” – Neos, edizioni storia;
  • Antonietta Pignatelli Palladino di Bari per “Gioconda’s Smile Made in China” -. Palladino Pignatelli Titty Editore;
  • Maria Magnani e Enrica Bosio di Palazzolo Vercellese (VC) per: “Le tre regine” – Umberto Soletti Editore ;
  • Michele Ruggiero di Rivoli per “Specchi lontani – Il giovane Cavour e altre storie dell’ottocento” – Ed. Neos;
  • Claudio Vastano di Marginone (LU) per: “Garfagnana, la valle de terremoti” – Garfagnana Editrice.

La presidenza, oltre ai giudizi espressi dalla giuria competente, ha ritenuto di inserire le seguenti opere sull’antologia delle opere finaliste

Volume poesie

 

  • Norma Bertalmio e Teresa Ghigo di Pinasca (TO) per:Come piume sul cuore”.

 

 

Sezione racconto inedito

 

  • Giovanni Tavcar di Trieste per: “L’eterna parabola della giovinezza”;
  • Antonio Natale Fornero di Cascinette d’Ivrea (TO) per: “Un vecchio pozzo”;
  • Piero Malagoli di Modena per: “Biglietto terza classe”;
  • Ornella Gorziglia di Genova per: “Pranzo di Pasqua
    • Antonella Auddino di Ravenna per: “Camilla”;
    • Roberto Quaranta di Torino per: “Il volo di charlotte”;
    • Michele Fassino di Villastellone (TO) per: “La signorina e il professore Rondoletti ”
    • Andrea Beccaris di Settimo T.se (TO) per: “Il viaggio sul treno con la fantasia”;
    • Franceschini Bruna di Brescia per “Estro”
    • Luigi Angelino di Buttigliera Alta (TO) per: “La cosa giusta”;
    • Ernesto Chiabotto di Torino per: “Solo storie da ubriachi”;
    • Angelo Giordano Lalli di Fonte Nuova (RM) per: “Un mondo perfetto”;
    • Francesco Santoro di Palermo per: “Il sogno del piccolo Emes”;
    • Rita Tenerini di Fontignano (PG) per: “La clochard”.

 

Sezione poesia

 

  • Paolo De Silvestri di Castel Rocchero (AT) per: “Autunno”;
  • Fanny Ghirelli diTorino per: “Uomo”;
  • Gabriella Mercuri di Torino per: “Parole di sabbia”;
  • Anna Maria Foglia di S. Vittoria D’Alba (CN) per: “La magia del luogo”;
  • Laura Solinas di Moncalieri (TO) per: “Torralba (Sassari)”;
  • Biagio Barbero di Fossano (CN) per: “Chi sei”;
  • Guido Pagliarino di Torino per: “Costellazione del pettirosso”;
  • Massimo Apicella di Cumiana (TO) per: “Tanka 3”;
  • Genoveffa Pomina di Savona per: “Lontano dal mare”;
  • Sara Negri di Torino per: “Il rituale”;
  • Davide Ravo di Ivrea (TO) per: “Invito a corte”;
  • Maria Romei di Lecce per: “E’…un altro giorno”;
  • Chris Mao di Ormea (CN) per: “L’albero maschio”;
  • Tristano Tamaro di Trieste per: “Andar via”;
  • Claudia Firinu di Torino per: “Poesie di giorni vari”;
  • Milena Tonelli e Mauro Milani di Genova per: “Appunti sparsi”;
  • Umberto Druschovic di Sarre (AO) per: “Panchine”;
  • Giovanni Galli di Savigliano (CN) per: “Lascito d’amore”;
  • Immacolata Schiena di Moncalieri (TO) per: “L’ombra dell’inconscio”;
  • Anna Domenica Paradiso di Settimo T.se (TO) per: “Sogni…sfumati”;
  • Mariella Rocca di Vezzano Ligure (SP) per: “Il vecchio”;
  • Maria Rosa Quaglia di Torino per: “I bimbi di Lidice”;
  • Angela Serena Cucco di Torino per: “Autunno in città”;
  • Camillo Sangiovanni di Alessandria per: “Silenzio”;
  • Antonietta Palmisano di Torino per: “Emozioni”;
  • Enrico Adduci di Torino per: “Le piccole cose”;
  • Aurelio Scaccia di Collegno (TO) per: “Fughe”;
  • Silvia Ferrara di Torino per: “L’arte”;
  • Domenico Cavallo di Torino per: “Adessso”;
  • Giuseppe Tofalo di Nichelino (TO) per: “Entità suprema”;
  • Agata Stornaiuolo di Nichelino (TO) per: “Vita al cioccolato”;
  • Alessandro Gusulfino di Romentino (NO) per: “Passione tra parentesi
  • Adriana Mondo di Reano (TO) per: “Notte chiara”;
  • Sergio Sili di Torino per: “Il mio grido muto”;
  • Michela Montagnoli di Voghera (PV) per: “Cipria”;
  • Carla Colombo di Torino per: “Home”;
  • Maria Carla Baroni di Milano per: “Autoritratto”;
  • Daniela Maria Caterina di Bessone (TO) per: “Per te”;
  • Laura Mosca di Torino per: “Lo spettro del visibile”;
  • Gian Luigi Enrici Vajont di Corio T.se (TO) per: “Alla ricerca”.

 

APERTA LA MOSTRA PIU’ ALTA DI TORINO! 10 OPERE INEDITE A 150 METRI

san-paolo-grattacieloE’ aperta al pubblico la mostra Punctum. WORKING PAPERS, ospitata all’interno della serra bioclimatica del grattacielo Intesa Sanpaolo (Torino, Corso Inghilterra 3 – 36° piano).

Organizzata da Intesa Sanpaolo e Fondazione 1563 con la cura di Viola Invernizzi (Promemoria) l’esposizione sarà visitabile gratuitamente fino a Lunedì 7 Novembre dalle 15 alle 23. Un’occasione imperdibile per visitare insieme alla mostra il nuovo edificio di Renzo Piano!

Il progetto coinvolge 10 giovani artisti (under 35) chiamati a lavorare su fotografie d’epoca dell’Archivio della Compagnia di San Paolo custodito dalla Fondazione 1563: Guglielmo Castelli, Lia Cecchin, Christian Fogarolli, Silvia Margaria, Aurora Paolillo, Pietro Paolini, Valentina Perazzini, Lavinia Raccanello, Caterina Erica Shanta, Cosimo Veneziano.

Le 10 opere esposte -acquisite da Fondazione 1563- rielaborano o si ispirano a fotografie scattate a Torino tra Ottocento e Novecento: cantieri, caveau, uffici, edifici bombardati, immagini che raccontano la vita e il lavoro in città.

Punctum – Working Papers

28 ottobre – 7 novembre 2016

36° Piano Grattacielo Intesa Sanpaolo – Torino, Corso Inghilterra 3

Apertura al pubblico dalle 15 alle 23

Domenica 6 novembre solo su prenotazione (sito: www.grattacielointesasanpaolo.com) ingresso comprensivo di visita guidata al grattacielo

 

TORINO: APNEA – INTERACTIVE AND IMMERSIVE MEDIA ARTWORK ABOUT MIGRANTS AND THE SEA

apneainaugurazione 4 novembre dalle ore 18 alle 23

Fondazione 107

Via Sansovino n.234

Torino

Apnea esplora la dimensione emozionale dei migranti che attraversano il mare.

Apnea propone un itinerario interiore, una mappa di sentimenti e paure cartografata attraverso tecnologie immersive e interattive. Il viaggio inizia con un’esposizione di fotografie, video, testo scritto e reperti originali ritrovati sui relitti, che isolano e decontestualizzano oggettti appartenenti alle vittime dei naufragi. Uno spazio con una proiezione interattiva conduce ad un’esperienza immersiva individuale nei fondali marini accompagnati da voci reali che arrivano dalla superficie del mare. Il movimento del viitatore modifica l’ambiente in tempo reale. Indossando un visolre VR il visitatore può fruire di un’esperiena immersiva nei mari di Lampedusa attraverso la visione di un video a 360°. Il team di lavoro che ha realizzato Apnea è composto da studenti e docenti del Politecnico di Torino (Ingegneria del Cinema e dei Mezzi di comunicazione) e dell0Università di Torino (CIRMA – Dipartimento Studi Umanistici) riuniti nell’ambito della piattaforma Officine Sintetiche, in collaborazione con Fondazione 107.

 

 

MUSEO DEL TERRITORIO BIELLESE – MOSTRA “NEB ANKH-L’EGITTO FUNERARIO DI ERNESTO SCHIAPARELLI

biella6 novembre 2016 – 8 gennaio 2017

Inaugurazione sabato 5 novembre, h 17.30

 

La mostra “Neb ankh. L’egitto funerario di Ernesto Schiaparelli”, che si inaugurerà il 5 novembre, alle 17.30, nasce dal desiderio da parte dall’Amministrazione della Città di Biella di valorizzare la sala egizia del Museo del Territorio Biellese che, dedicata all’egittologo biellese Ernesto Schiaparelli, da sempre affascina ogni tipo di pubblico.

Dopo gli eventi del 2012 legati ai nuovi studi compiuti sulla mummia, tra cui la TC effettuata dall’Istituto di Radiologia dell’Università di Torino, all’Ospedale Molinette, l’attenzione si sposta, con questa particolare mostra, sul mondo funerario egizio.

Un’eccezionale rassegna di foto storiche scattate durante le campagne di scavo in Egitto della Missione Archeologica Italiana, condotte ad inizio Novecento da Ernesto Schiaparelli, ci permetterà di comprendere e lasciarci affascinare dalla tecnica fotografica impiegata da Schiaparelli stesso, pioniere in questo campo per quanto riguarda l’archeologia. Dall’Archivio del Museo Egizio, infatti, oltre a foto di paesaggi, operai e tombe saranno presenti alcune fotografie stereoscopiche scattate nella tomba della regina Nefertari.

La seconda parte della mostra, rinnova, ancora una volta, la storica collaborazione tra Città di Biella e il Museo Egizio di Torino che, per l’occasione, ha concesso in prestito una statuetta lignea facente parte del corredo della mummia Taaset da tempo esposta, insieme al suo sarcofago, al Museo del Territorio Biellese e meta di centinaia di scolaresche ogni anno. Per la prima volta i visitatori potranno apprezzare il corredo riunito proprio qui a Biella.

Neb ankh, cioè “possessore di vita”, termine con cui gli egizi indicavano il sarcofago, diventa evocativo della vita nell’aldilà anche attraverso una nuova proiezione sulla mummia Taaset e la riproduzione, in scala reale, della tomba di Irynefer a cura del Mummy Project Research, un percorso didattico che coinvolgerà grandi e bambini.

Numerose sono le iniziative collaterali legate alla mostra:

–           Visite guidate – 13.11, 26.12, 08.01, h 16.00

–           Laboratori ad utenza libera realizzati dalle archeologhe del Museo e da LaborArte – 19.11, 17.12, 7.01, h 15.30

–           Aperitivo egizio con visita guidata – 25.11, h 18.00

–           Spettacolo teatrale a cura di Teatrando – 11.12, h 15.30

–           Conferenza di Paolo del Vesco, curatore del Museo Egizio – 16.12, h 21.00

–           Una serie di “lectiones magistrales” per gli istituti superiori.

 

Orari: da mercoledì a venerdì 10-12.30 / 15-18.30, sabato e domenica 15-18.30

Biglietti: € 5,00 intero, € 3,00 ridotto. Possibilità di visite guidate per gruppi e attività didattiche su prenotazione

Info e prenotazioni: Museo del Territorio Biellese – Chiostro di San Sebastiano – Via Q. Sella, 54/b 0152529345 museo@comune.biella.it http://museo.comune.biella.it/