Chieri: “Con i controlli sull’ISEE, meno dichiarazioni infedeli da parte dei cittadini”
Dal 26 al 12%: è scesa parecchio la percentuale dei cittadini chieresi che presentano un ISEE fasullo per ottenere benefici non dovuti. Merito dei controlli. Dice l’assessore alle risorse finanziarie Anna Paschero: “Con l’entrata in vigore del nuovo ISEE il Comune si è organizzato per svolgere i controlli delle dichiarazioni, in collaborazione con l’Agenzia delle Entrate, la Guardia di Finanza e l’ INPS. È utile ricordare che l’ISEE, per quanto riguarda i servizi comunali, deve essere presentato da tutti i cittadini che chiedono l’applicazione delle agevolazioni e dei benefici previsti dai regolamenti comunali ai titolari di redditi al di sotto di certe soglie. I CAF sono i centri ai quali i cittadini possono rivolgersi allo scopo (elenco completo sul sito del Comune). Il controllo comunale sulle dichiarazioni ISEE presentate è dovuto al fine di evitare che chi non ha diritto ai suddetti benefici ne fruisca comunque, commettendo un illecito ed una scorrettezza nei confronti del resto della cittadinanza, attingendo in maniera non prevista alle risorse che il Comune stanzia annualmente per fronteggiare queste gravi situazioni di difficoltà. Nel 2015, solo per quanto riguarda le istanze di agevolazioni presentate dai cittadini per usufruire di sconti sulla tariffa della mensa scolastica, il campione sorteggiato ha fatto rilevare una percentuale del 23% di dichiarazioni infedeli. Nel 2016, un dato positivo: a lavoro non ancora ultimato, questa percentuale pare essere scesa al 12%. Le dichiarazioni scorrette invece (in tutto sono 28) sono già state segnalate alla Guardia di Finanza, che provvederà a svolgere le azioni previste per legge nei confronti dei dichiaranti. La presentazione di dichiarazioni mendaci comporta sanzioni di natura procedimentale e penale. (Artt. 75 e 76 del Testo Unico sulla documentazione amministrativa) e la decadenza dalle agevolazioni ottenute oltre alla restituzione, anche coattiva, dei benefici economici impropriamente ricavati e la conseguente denuncia alla magistratura penale. “