Asti. Il premier Renzi incontra i sindaci della provincia: “Torniamo a progettare!”

Matteo Renzi e Fabrizio Brignolo

Matteo Renzi e Fabrizio Brignolo

Tra applausi e contestazioni, Matteo Renzi è sfilato ieri mattina intorno alle 10:30 davanti ad una discreta folla di cittadini in piazza San Secondo (debitamente transennata), per recarsi in Municipio, accompagnato dal sindaco Fabrizio Brignolo. Nella Sala Platone lo attendevano i sindaci della provincia astigiana. La visita “a sorpresa”, annunciata solo poche ore prima, è iniziata con i saluti istituzionali e la consegna delle irrinunciabili magnum di vino del territorio da parte dell’assessore regionale Giorgio Ferrero e il consigliere Angela Motta. I ragazzi dell’Istituto Giobert hanno consegnato una copia della guida di Asti che hanno realizzato insieme alla Team Service, regalando un momento di ilarità al premier che si è sentito dare del “Signor Renzi”.

Giorrgio Ferrero, Angela Motta, Matteo Renzi, Fabrizio Brignolo

Giorrgio Ferrero, Angela Motta, Matteo Renzi, Fabrizio Brignolo

La riunione con i sindaci non ha toccato, come ci si sarebbe aspettato, solo i temi del Referendum Costituzionale. Il tema della Riforma è stato introdotto dal Sindaco Brignolo che ha sottolineato come:

I cambiamenti sono spesso avversati dai più perché vanno ad incidere su interessi e convenienze. Ma ciò non toglie che ne abbiamo tanto bisogno”.

Renzi ha però fatto un intervento a tutto campo, affrontando l’agenda di priorità degli amministratori presenti. Ha parlato di sicurezza, partendo dagli avvenimenti del delitto Fassi (ha incontrato i genitori in privato) e salutando con favore la candidatura di Asti, avanzata da Brignolo, alla sperimentazione di un nuovo sistema di videosorveglianza con riconoscimento facciale. Ha invitato i sindaci a proporre progetti per il “Bando periferie”, per i quali i fondi ci sono. Ha parlato del rilancio economico del Piemonte che passa dall’agricoltura, dal cibo e dal vino.

Non considero accettabile – ha detto il premier – che il vino francese, che è buono ma non come quello italiano, faccia 11 miliardi di euro di export mentre noi siamo fermi a 5 miliardi. Dobbiamo investire di più sul nostro prodotto. Rendere più interessante l’agricoltura per le prossime generazioni. Magari con qualche fiction in più, ma il nostro futuro passa da qui. Il cibo può essere un volano per l’identità del nostro Paese”.

Ha poi rivolto ai presenti un invito riguardante la scuola:

Non sono qui per dare ma per chiedere. Vi chiedo: sulla scuola torniamo a progettare! L’edilizia scolastica è fuori dal patto di stabilità quindi è possibile investire. I nostri ragazzi non devono andare a scuola in casermoni. Devono avere delle scuole all’altezza per studiare meglio e in sicurezza”.

Renzi ha salutato gli amministratori lasciando loro la sua mail:

Non rispondo a tutti, ma leggo tutto – ha concluso.

Prima di andarsene, atteso per un incontro con i sindaci ad Alessandria, ha rilasciato alcune dichiarazioni alla stampa che lo ha incalzato sul tema del voto di dicembre:

Il Referendum è un bivio tra chi vuole conservare le cose come stanno e chi vuole cambiare. Se vince il No, semplicemente non cambia niente. Continueremo con un Parlamento che è il più numeroso e più costoso del mondo, con i poteri dello Stato e delle Regioni confusi. Col Referendum si semplifica, si dà più agilità al Paese. Sarà molto più semplice non soltanto ridurre i costi della politica ma soprattutto dare maggiore velocità alle nostre imprese per competere nel mondo globale”.

Raggiungendo l’auto, Matteo Renzi ha chiesto scusa ad alcuni commercianti per aver bloccato la piazza e si è avviato velocemente verso il suo appuntamento alessandrino.

Carmela Pagnotta