IL CERCALAVORO – “Bussola, Timone e Vela per cercare lavoro” – a cura di Alessia Arba
18^ Puntata. Comunicazione ascolto. 1^parte
Nelle puntate precedenti della rubrica de “Il CercaLavoro. Bussola, Timone e Vela” si sono viste le domande difficili e le possibili risposte. Molto importanti in questa fase e, in quella successiva dedicata alla trattativa e alla gestione dell’offerta economica, sono l’immagine percepita e l’ascolto attivo.
Che cosa significa? Iniziamo con la prima, l’immagine percepita.
Il tono della nostra voce e il messaggio che trasmettiamo, creano di noi la nostra “immagine mentale”. La ricerca dello studioso Albert Mehrabain mette in luce che la comunicazione non verbale comprende il 93% della comunicazione.
I risultati sono:
Parole : 7%
Tono (volume, tono, ritmo): 38%
Comunicazione non verbale (movimenti del corpo, espressioni facciali): 55%
Ognuno di noi ha un modo di esprimersi legato alla propria personalità, all’ambiente e al proprio vissuto. Grazie all’inflessione e al ritmo della voce possiamo instaurare velocemente una relazione con un’altra persona, nel caso del colloquio di lavoro con il nostro selezionatore. Come possiamo definire l’inflessione e il ritmo?
La prima è la variazione di tono, la modulazione della voce e l’enfasi mentre il secondo è la velocità con cui si pronunciano le parole.
Durante un colloquio di lavoro il consiglio è di iniziare la conversazione con una forte inflessione e un ritmo moderato. Un’appropriata modulazione del timbro e variazioni del tono e del ritmo della voce permettono di mantenere costante il livello di attenzione dell’interlocutore. Rovesciamo i ruoli. Come ci sentiremo, nei panni del selezionatore, se il candidato seduto di fronte a noi parlasse con un tono troppo alto, da risultare quasi assordante,o, all’opposto, tanto basso da costringerci a sforzarci di capire quanto si sta argomentando?
Successivamente, quando invece sarà il turno del selezionatore prendere la parola, ascoltiamo attentamente per verificare che tipo di inflessione usa. Adeguandoci alla sua enfasi e al suo ritmo noteremo immediatamente che l’altra persona si interesserà alla conversazione, sentendosi “a suo agio” in quanto riconoscerà qualcosa di familiare.
Appuntamento al prossimo sabato con le strategie d’ascolto.