PASSIONE FUMETTI di Giancarlo Vidotto: DYLAN DOG alla Pinacoteca Albertina di Torino
I festeggiamenti per i 30 anni di Dylan Dog sono iniziati a Milano il 26 settembre – il giorno dell’uscita de “L’alba dei morti viventi” nel 1986 – con una Zombie Walk e una celebrazione del personaggio al Cinema Odeon. Poi sono proseguiti a Lucca Comics, dove nei giorni della manifestazione (28 ottobre – 1 novembre) i visitatori hanno potuto immergersi nella Dylan Dog Experience, acquistare la riedizione del nr. 1 in una confezione a prova di zombie e l’albo del trentennale “Mater Dolorosa” con copertina disegnata da Zerocalcare. Ora Dylan Dog è arrivato a Torino, nella prestigiosa Pinacoteca Albertina, per una imponente mostra di tavole originali, provenienti da diverse collezioni private, che vengono esposte insieme ai dipinti e alle sculture ospitati permanentemente nel museo. La mostra, inaugurata giovedì 17 novembre, è stata curata da Sottodiciotto Film Festival & Campus in collaborazione con l’Accademia Albertina di Belle Arti e con il patrocinio di Sergio Bonelli Editore e rimarrà aperta al pubblico fino al 13 dicembre 2016.
“Un abbinamento audace” come ha detto il Presidente dell’Accademia Albertina, il Dott. Fiorenzo Alfieri – e sicuramente l’accostamento delle tavole originali di Dylan Dog con i quadri di arte sacra e paesaggistica che vanno dal ‘400 fino all’800 delle sale della Pinacoteca lo è – “ma ci aspettiamo che questo porterà tanti giovani a scoprire un museo che forse non conoscevano ancora”. Tra gli intervenuti il Direttore di Sottodiciotto Film Festival, Steve Della Casa, che ha citato “I delitti della mantide” albo nr. 71 di Chiaverotti e Brindisi, e naturalmente il Vice-direttore, Fabrizio Accattino, curatore della mostra ma anche sceneggiatore di Dylan Dog (“Il prezzo della carne” nr. 358) e Le Storie. Gli ospiti d’onore all’inaugurazione sono stati il nuovo copertinista di Dylan Dog, Gigi Cavenago – disegnatore dell’albo del trentennale a colori – e il coordinatore editoriale della serie, Franco Busatta.
L’incontro di presentazione è partito – non poteva essere diversamente – dalla domanda sul successo di Dylan Dog. Franco Busatta, accostando Dylan Dog a Tex, ha ricordato che “è impossibile definire una formula di tali successi (che altrimenti sarebbe replicabile) ma che sicuramente si può dire che questi riflettono la forte personalità dei loro creatori, G.L. Bonelli e Tiziano Sclavi”. Nel 1986 Dylan Dog fu un fumetto di rottura, anomalo per la casa editrice, allora diretta da Sergio, figlio di Gian Luigi Bonelli. Come ha ricordato Busatta,” Sergio non amava l’horror moderno, lo splatter e il sangue, si fidava però tantissimo di Tiziano Sclavi e così acconsentì alla creazione di una serie che, se pure inizialmente sembrò non avere particolare successo, dopo circa un anno esplose in edicola. Dylan Dog negli anni ha poi interessato anche critici e filosofi, diventando velocemente un vero e proprio fenomeno di costume”.
Gigi Cavenago è intervenuto citando la telefonata di Roberto Recchioni – attuale curatore di Dylan Dog – in cui gli è stato comunicato che sarebbe stato il nuovo copertinista della serie principale. “Quando me lo ha detto hanno iniziato a formicolarmi entrambe le braccia. E’ bello, ma ti senti cadere addosso la preoccupazione di dover proseguire il lavoro di autori come Claudio Villa e Angelo Stano. Avevo già fatto alcune copertine per il Maxi Old Boy, con il mio stile pittorico, mentre per la serie regolare mi hanno chiesto di usare una tecnica più grafica, definita e leggibile, sempre personale ma in linea con la tradizione della testata”.
Gigi Cavenago lavora oggi solo in digitale con la tavoletta grafica, “è un metodo molto concettuale, non esistono materiali e puoi tornare sul tuo disegno potenzialmente all’infinito. Manca il senso di disciplina del lavoro manuale, la preparazione della tavola. Nel digitale si può iniziare dove e come si vuole. Questo però ti obbliga a crearti regole nuove, personali. Inoltre non ci sono più originali, le tavole di carta. Questo è però un problema più per i collezionisti che per noi disegnatori.” In effetti nella mostra non ci sono tavole originali di Cavenago, ma sono presenti numerosi pannelli luminosi di grande impatto che accolgono i visitatori in ogni sala, attenuando il contrasto tra il bianco e nero delle tavole di Dylan Dog e i colori pieni dei dipinti.
Parlando di “Mater Dolorosa” Cavenago ne ha ricordato la genesi, “riconducibile alla tecnica utilizzata in una sequenza onirica di uno dei primi episodi della serie ORFANI. Roberto Recchioni – che di Orfani è il creatore – ne rimase particolarmente colpito, tanto da decidere di utilizzarla per una storia che avrebbe dovuto essere il seguito di Mater Morbi (albo nr. 280 di Recchioni e Massimo Carnevale). Con il tempo poi si è deciso di farne l’albo del trentennale e la storia è diventata molto più complessa e piena di riferimenti all’intera storia di Dylan Dog” (per averne un’idea più precisa sono utilissime le note dello stesso Recchioni pubblicate nell’appendice dell’albo in versione variant cover di Zerocalcare).
La mostra “Dylan Dog 30” visitabile dal 18 novembre al 30 dicembre alla Pinacoteca Albertina di Via Accademia Albertina 8, tutti i giorni dalle 10 alle 18.
Nelle sale della Pinacoteca potrete ammirare circa duecento originali tra tavole, cover, bozze e studi dei personaggi. Tra i pezzi di maggior rilievo figurano le tavole dell’esauritissimo numero 1, “L’alba dei morti viventi”, e delle storie che hanno segnato la mitologia del personaggio come “Il fantasma di Anna Never”, “Morgana”, “Memorie dall’invisibile”, “Dopo mezzanotte”, “Golconda!”, “Storia di nessuno”, “Il lungo addio” e il numero 100 “La storia di Dylan Dog”. Oltre alle numerose copertine di Claudio Villa e Angelo Stano, viene dato ampio risalto ai disegnatori storici del personaggio: lo stesso Angelo Stano, Giampiero Casertano, Corrado Roi, Carlo Ambrosini, Luigi Piccatto, Piero Dall’Agnol, Nicola Mari e Bruno Brindisi. Si possono ammirare anche gli originali di grandi maestri del fumetto che hanno collaborato a “Dylan Dog” in qualità di firme ospiti: Attilio Micheluzzi, Lorenzo Mattotti, Enrique Breccia, Leo Ortolani, Franco Saudelli, Paolo Bacilieri, Altan, Silver, Sergio Toppi, Mike Mignola, Milo Manara.
Per l’intera durata dell’esposizione, diversi disegnatori storici di Dylan Dog si susseguiranno per incontrare i lettori, in appuntamenti a cadenza settimanale che offriranno agli appassionati occasione di approfondimento e discussione sulla trentennale storia dell’Indagatore dell’Incubo:
- martedì 22 novembre alle 16,30 Luigi Piccatto e Pasquale Ruju alla Pinacoteca Albertina
- venerdì 2 dicembre alle 16,30 Giampiero Casertano alla Pinacoteca Albertina
- martedì 6 dicembre alle 17,30 “Dylan Dog – nascita di un mito” Mauro Marcheselli, Claudio Chiaverotti e Angelo Stano al Circolo dei Lettori
- giovedì 8 dicembre alle 16,30 Carlo Ambrosini alla Pinacoteca Albertina
- sabato 10 dicembre alle 21,30 Nicola Mari per “La notte bianca di Dylan Dog” alla la Pinacoteca Albertina che rimarrà aperta eccezionalmente fino a mezzanotte
Il Sottodiciotto Film Festival il 6 dicembre, Cinema Romano, dalle ore 21, dedicherà una serata all’enigmatico creatore di Dylan Dog, Tiziano Sclavi, in cui il regista Gianfranco Soldi presenterà al pubblico di Sottodiciotto & Campus i suoi due film Nessuno siamo perfetti (2014) e Nero (1992), dedicati allo scrittore-fumettista in forma – rispettivamente – di docu-biografia e di trasposizione di uno dei suoi romanzi più amati, sceneggiato per il cinema dall’autore stesso.