Chieri sull’Ospedale unico: “A Vadò? Saitta, ripensaci!”
Ripensare alla scelta di Vadò come sede del futuro ospedale unico dell’asl 5: da Chieri, un ordine del giorno era già pronto, l’idea di Antonio Zullo capogruppo della Lista per Chieri era già stata accolta dal sindaco Martano e dalla sua maggioranza. Ma dopo l’alluvione che ha visto sott’acqua (sia pure con i distinguo che su fronti opposti hanno fatto i sindaci di Trofarello, Visca, e Villastellone, Nicco) l’area di Vadò , al confine tra Trofarello e Moncalieri, la questione è diventata ancora più ‘calda’. “L’idea – ricorda il sindaco di Chieri, Claudio Martano – era quella di un ordine del giorno presentato dalla maggioranza e a cui avrebbero potuto collaborare anche i consiglieri di opposizione. Avevamo già condiviso il testo con la Lista per Chieri, Li.Re. e altri ancora. Poi, l’ultimo episodio, l’alluvione dei giorni scorsi, ha dimostrato che il rischio di esondazione su quell’area non è solo teorico, ma reale. Abbiamo integrato quell’ordine del giorno, che adesso dice, in sostanza alla Regione: Pensateci bene, prima di progettare un ospedale a Vadò. La scelta, fatta sulla base di un criterio, pur condivisibile, di trasporto pubblico migliore, si scontra con una situazione idrogeologica molto più a rischio: quindi, potrebbe rivelarsi una scelta non saggia, da rivedere. Magari, vedete di cambiare sede.”
Se ne discute in consiglio, già stasera (se si farà in tempo) o al massimo domani sera. Sulla carta, una volta tanto, tutti (o quasi) d’accordo…
Gianni Giacone
IL TESTO DELL’ORDINE DEL GIORNO
Ecco il testo integrale dell’ordine del giorno (che potrebbe ancora subire, all’ultimo, qualche limatura).
Oggetto: Ordine del Giorno sul nuovo ospedale unico dell’ASL TO5
“Il Consiglio Comunale di Chieri, preso atto della Delibera delle Giunta Regionale (DGR 40-4084 del 17-10-2016) con la quale viene definita la localizzazione del Nuovo Ospedale dell’ASLTO5 nell’area situata presso il movicentro di Trofarello, in località Sanda Vadò, fa proprie le seguenti considerazioni:
– conferma di ritenere indispensabile e improcrastinabile la scelta di realizzare un nuovo ospedale per l’ASLTO5, di concezione moderna, dotato di strutture e servizi completi, integrati in una struttura unica e resi in tal modo di gran lunga più efficienti ed economici, garantendo prestazioni e sicurezza non più ottenibili a lungo utilizzando le tre strutture oggi presenti, che sarebbero destinate a un inevitabile declino. Concorda dunque con l’Assessorato regionale per aver assunto tale decisione e per aver avviato il percorso necessario per portarla a compimento;
– non concorda invece con la localizzazione prescelta, ritenendo che siano presenti inadeguatezze rilevanti rispetto ai criteri indicati nel protocollo d’intesa, soprattutto rispetto alla qualità del suolo, ai rischi idrogeologici, idraulici, e alla baricentricità, privilegiando solamente la maggior raggiungibilità per via ferroviaria;
– in particolare ritiene che la scelta di utilizzare suolo agricolo, pur a fronte di varianti urbanistiche dei comuni interessati volte a recuperare ad uso agricolo terreni attualmente classificati come edificabili, sia criticabile. In particolare si ritiene si sia persa l’opportunità di recuperare e rigenerare aree compromesse preferendo consumare suolo agricolo compensandolo, in modo improprio, con la promessa di retrocedere aree edificabili senza entrare nel merito di eventuali differenti livelli di servizio ecosistemico e senza valutare gli aspetti perequativi territoriali;
– ritiene che l’impermeabilizzazione di ulteriore suolo non faccia altro che aggravare la già compromessa situazione del comparto agricolo industriale Sanda-Vadò. In particolare, la recente esondazione dei corpi idrici che interessano l’area mette in evidenza quanto l’antropizzazione abbia aumentato i rischi connessi ai fenomeni alluvionali, soprattutto in relazione ai danni potenziali più che alla probabilità che si verifichino gli eventi. La logica di realizzare opere idrauliche di messa in sicurezza non deve quindi essere legata alla costruzione di nuove infrastrutture che a loro volta alzerebbero il livello di rischio;
– ritiene che la raggiungibilità per via ferroviaria, certamente positiva, richieda comunque, per essere sfruttata in modo reale, adeguamenti importanti delle corse disponibili su orari oggi totalmente scoperti, possibilità per nulla scontata, e che le distanze rispetto alle altre aree in discussione fossero colmabili con facilità con servizi alternativi;
– esprime dunque il proprio dissenso ribadendo quanto già osservato con la proposta presentata nei tempi indicati, cioè il fatto che la localizzazione di Cambiano avrebbe ottemperato in modo molto più completo a quanto convenuto nel protocollo d’intesa, e avrebbe virtuosamente confermato l’orientamento regionale volto alla riduzione del consumo di suolo e degli interventi di alterazione della conformazione del territorio;
– in coerenza con quanto dichiarato in apertura tuttavia ritiene che si debba ora operare affinché la realizzazione dell’Ospedale sia della massima qualità e quanto più celere possibile, per ottenere al più presto i benefici di efficienza ed economicità preventivati;
– ribadisce la necessità di una piena realizzazione anche della riorganizzazione dei Servizi Territoriali nella linea prefigurata al punto deliberativo 6 della delibera regionale, sviluppati in modo da garantire tutte le prestazioni diagnostiche terapeutiche ed assistenziali per le quali non esista una ragione di sicurezza o una motivazione tecnica dalla quale derivi la necessità di erogazione in ambito ospedaliero, con l’utilizzo anche degli spazi delle strutture ospedaliere dismesse per nuovi e maggiori servizi sia ambulatoriali che residenziali;
– richiede fermamente che, come la delibera afferma, sin da ora, nelle more della realizzazione dell’ospedale unico, presso il Distretto Sanitario siano progettati e progressivamente sviluppati i servizi territoriali specialistici in collegamento con le nuove forme di erogazione delle cure primarie (UCCP: Unità di Cure Complesse Primarie) previste dalle nuove norme ed oggetto della imminente convenzione nazionale dei Medici di Medicina Generale;
– inoltre, oltre al già citato Distretto Sanitario, non in contrasto ma in modo complementare alle competenze del nuovo presidio ospedaliero, si dovranno valorizzare le competenze professionali già presenti e le strutture già esistenti a Chieri, nella fattispecie quelle di recente costruzione – che peraltro hanno costituito importanti investimenti pubblici – e si riportano ad esempio le cinque Sale Operatorie e la nuova ala ospedaliera del Maggiore;
– per quanto sopra, l’attivazione presso l’Ospedale Maggiore di servizi legati al Day Surgery e alla chirurgia ambulatoriale complessa potrà consentire all’utenza del territorio chierese, che si allarga fino all’Astigiano, di non dover fare continui spostamenti, con particolare riferimento alle patologie dei pazienti anziani, che costituiscono nella nostra zona una presenza significativa.
Rimane inalterata la necessità di quanto previsto nella delibera regionale circa sia la razionalizzazione del sistema di riscossione dei pedaggi della tangenziale sud di Torino, al fine di agevolare al massimo l’accesso dei fruitori della struttura ospedaliera, sia la realizzazione della rete stradale di variante al concentrico del Comune di Cambiano, al fine di alleggerire il traffico sulla viabilità esistente e di consentire un rapido accesso all’area del nuovo ospedale.
In relazione ai recenti eventi alluvionali del 23, 24 e 25 novembre 2016, vista la portata degli stessi, rimanendo inalterato il fine di arrivare al risultato comune nel minor tempo possibile, per le considerazioni sopra riportate a motivazione della discordanza della scelta compiuta nella localizzazione,
il Consiglio Comunale di Chieri chiede alla Regione Piemonte di riconsiderare, in via precauzionale, la scelta della localizzazione del nuovo ospedale unico di Asl TO5 presso la zona Vadò di Moncalieri, in quanto l’impatto del nuovo sito rappresenta un evidente appesantimento in un sistema idrogeologico già critico.
Quanto sopra riportato si richiede al Presidente del Consiglio Comunale di Chieri che sia portato a conoscenza della Giunta Regionale del Piemonte e dei Sindaci dei Comuni afferenti all’Asl TO5.”